La Regione assume altri 9 direttori
Costeranno un milione l’anno. Sindacati: altro che tagli, si fanno sprechi.
PESCARA. Sulla carta si dice di voler fare tagli, ai sindacati si chiede rigore, eppoi nei fatti la giunta regionale decide l’assunzione di altri nove dirigenti esterni per una ulteriore spesa annua di oltre un milione di euro. E’ quanto autorizza la delibera approvata dalla Regione il 21 settembre scorso che dà il via libera a nuovi contratti, con stipendi che vanno dai 100 ai 120 mila euro l’anno.
La notizia è stata tenuta riservata dalla giunta regionale tanto che Cgil, Cisl e Uil il 4 ottobre scorso hanno inviato una lettera all’assessore al personale Federica Carpineta sollecitando spiegazioni.
«Ci giungono voci», hanno scritto Ranieri della Cgil, Trainello della Cisl e Frullo della Uil-Fp, «secondo le quali si starebbe per bandire nuovi concorsi per dirigenti. Ciò mentre è in itinere una riorganizzazione della Regione caratterizzata dalla necessità di riduzione delle posizioni dirigenziali».
Ieri la delibera con le nuove assuzioni è trapelata contraddicendo quanto la Regione aveva sostenuto, ossia tagli e blocco delle assunzioni nell’ambito della campagna di contenimento delle spese della Regione.
Commenta Carmine Ranieri responsabile Cgil per la funzione pubblica: «Per mesi l’assessore Carpineta e la Regione ci hanno raccontato che ogni procedura per assunzioni e riqualificazioni erano bloccate per la verifica dei costi e del reale fabbisogno aziendale. La giunta del presidente Chiodi si vantò di aver ridotto le direzioni da 12 a 11, tacendo però che quella posizione era passata da direttore a dirigente, quindi con taglio di appena mille euro. Ora, invece, con le nuove assunzioni si fa un incremento del 10 per cento dell’organico, altro che tagli».
I sindacati sospettano che la giunta abbia voluto fare le assunzioni proprio per metterle al riparo del prossimo piano di riorganizzazione degli organici.
«Sarebbe stato più logico», prosegue Ranieri, «fare le verifiche che la Regione ha detto di voler fare, ossia il fabbisogno di organico e dei costi per poi decidere se assumere, tagliare oppure non fare niente. Invece prima si fanno nuove assunzioni e poi si decide come riorganizzare il personale, un modo di procedere non solo bizzarro ma anche che conferma i nostri sospetti, ossia che si voglia far credere una cosa per farne nel concreto esattemente un’altra. Più che tagli siamo a nuove spese».
Sulla polemica interviene anche il segretario della Uil-Funzione pubblica, Fabio Frullo.
«Appaiono davvero strane le dichiarazioni del presidente Chiodi che un giorno afferma che c’è troppo personale nella Regione e poi autorizza delibere che prevedono nuove assunzioni di dirigenti. Il rischio è quello di creare in Regione un esercito di soli generali senza più soldati. Per i sindacati è necessario riprendere le trattive sui punti concertati: riorganizzazione dell’Ente, riqualificazione del personale e le stabilizzazioni. Ma prima di questo», conclude, «non si possono condividere il metodo e le procedure fatte per l’assunzione, ancora una volta, di dirigenti esterni».
La notizia è stata tenuta riservata dalla giunta regionale tanto che Cgil, Cisl e Uil il 4 ottobre scorso hanno inviato una lettera all’assessore al personale Federica Carpineta sollecitando spiegazioni.
«Ci giungono voci», hanno scritto Ranieri della Cgil, Trainello della Cisl e Frullo della Uil-Fp, «secondo le quali si starebbe per bandire nuovi concorsi per dirigenti. Ciò mentre è in itinere una riorganizzazione della Regione caratterizzata dalla necessità di riduzione delle posizioni dirigenziali».
Ieri la delibera con le nuove assuzioni è trapelata contraddicendo quanto la Regione aveva sostenuto, ossia tagli e blocco delle assunzioni nell’ambito della campagna di contenimento delle spese della Regione.
Commenta Carmine Ranieri responsabile Cgil per la funzione pubblica: «Per mesi l’assessore Carpineta e la Regione ci hanno raccontato che ogni procedura per assunzioni e riqualificazioni erano bloccate per la verifica dei costi e del reale fabbisogno aziendale. La giunta del presidente Chiodi si vantò di aver ridotto le direzioni da 12 a 11, tacendo però che quella posizione era passata da direttore a dirigente, quindi con taglio di appena mille euro. Ora, invece, con le nuove assunzioni si fa un incremento del 10 per cento dell’organico, altro che tagli».
I sindacati sospettano che la giunta abbia voluto fare le assunzioni proprio per metterle al riparo del prossimo piano di riorganizzazione degli organici.
«Sarebbe stato più logico», prosegue Ranieri, «fare le verifiche che la Regione ha detto di voler fare, ossia il fabbisogno di organico e dei costi per poi decidere se assumere, tagliare oppure non fare niente. Invece prima si fanno nuove assunzioni e poi si decide come riorganizzare il personale, un modo di procedere non solo bizzarro ma anche che conferma i nostri sospetti, ossia che si voglia far credere una cosa per farne nel concreto esattemente un’altra. Più che tagli siamo a nuove spese».
Sulla polemica interviene anche il segretario della Uil-Funzione pubblica, Fabio Frullo.
«Appaiono davvero strane le dichiarazioni del presidente Chiodi che un giorno afferma che c’è troppo personale nella Regione e poi autorizza delibere che prevedono nuove assunzioni di dirigenti. Il rischio è quello di creare in Regione un esercito di soli generali senza più soldati. Per i sindacati è necessario riprendere le trattive sui punti concertati: riorganizzazione dell’Ente, riqualificazione del personale e le stabilizzazioni. Ma prima di questo», conclude, «non si possono condividere il metodo e le procedure fatte per l’assunzione, ancora una volta, di dirigenti esterni».