Requisizione per 1.200 case sfitte
Il prefetto: oggi partiranno le notifiche per convocare i proprietari.
L’AQUILA. In arrivo le requisizioni delle case sfitte. Lo ha annunciato ieri il prefetto Franco Gabrielli, il quale ha riferito che il sottosegretario Bertolaso ha firmato il decreto e oggi partiranno le lettere ai proprietari. Le abitazioni individuate dalla Finanza sono circa 1.200.
LA DENUNCIA. Il prefetto dell’Aquila, in particolare, ha denunciato «il ricorso al comodato d’uso da parte di molti proprietari per aggirare la requisizione, iniziativa che si è resa necessaria in quanto il bando della Protezione Civile per reperire case in affitto ha prodotto pochi effetti. Si tratta di case che risultano agibili da accertamenti della Guardia di Finanza, ora bisogna controllare se nel frattempo sono state affittate visto che questi accertamenti delle Fiamme Gialle non sono recentissime. Noi, ovviamente, non andremo a togliere le persone ma verificheremo chi ci vive e a che titolo».
Del resto da più parti si era segnalata l’esistenza di un patrimonio edilizio abbastanza cospicuo, non danneggiato dal sisma, il cui utilizzo potrebbe dare una mano significativa alla soluzione definitiva del problema degli alloggi.
«I proprietari saranno convocati», ha spiegato il prefetto Franco Gabrielli «e se non si presenteranno, la squadra composta da forza pubblica, Agenzia del territorio ed Europa risorse, società che gestisce questi immobili in nome e per conto della Protezione Civile, potrà entrare lo stesso».
«La somma dell’indennizzo, non dell’affitto perchè il bando è scaduto», sottolinea il prefetto, «sarà stabilita dall’Agenzia delle entrate dopo una verifica e una valutazione dello stato dell’immobile. Qualora il proprietario non si presentasse a firmare le procedure, sarà un testimone». «Noi stiamo requisendo gli appartamenti», ha affermato Gabrielli, «ed esiste un ufficio in prefettura che gestisce questo tipo di attività, con il supporto delle forze di polizia. I proprietari si vedranno recapitare una notifica con la quale saranno invitati a presentarsi per avviare le pratiche di requisizione». Il tutto, comunque, verrà gestito dalla Protezione civile.
PREFETTO «SPIA». Lo stesso prefetto ha raccontato un curioso episodio per il quale gli è capitato casualmente di assistere alla discussione tra alcune persone che dissertavano su come fare ricorso, al comodato gratuito, a fini truffaldini. «Stavo mangiando un pezzo di pizza all’Aquilone con mia moglie» ha raccontato, «e al tavolo vicino sedevano alcuni signori che parlavano e uno di questi diceva che un suo amico aveva diversi appartamenti sfitti e stava cercando di gabbare utilizzando il comodato d’uso: verificheremo». «Il comodato d’uso se usato in maniera scorretta» ha precisato il prefetto «serve per far figurare la presenza di qualcuno che di fatto non c’è. E, dunque, per rendere non aggredibile l’immobile». Altrettanto curioso è il fatto che nessuno in pizzeria abbia riconosciuto Gabrielli ormai notissimo in città. «Forse», ha commentato spiritosamente, «non ho il fisico del ruolo».
LA DENUNCIA. Il prefetto dell’Aquila, in particolare, ha denunciato «il ricorso al comodato d’uso da parte di molti proprietari per aggirare la requisizione, iniziativa che si è resa necessaria in quanto il bando della Protezione Civile per reperire case in affitto ha prodotto pochi effetti. Si tratta di case che risultano agibili da accertamenti della Guardia di Finanza, ora bisogna controllare se nel frattempo sono state affittate visto che questi accertamenti delle Fiamme Gialle non sono recentissime. Noi, ovviamente, non andremo a togliere le persone ma verificheremo chi ci vive e a che titolo».
Del resto da più parti si era segnalata l’esistenza di un patrimonio edilizio abbastanza cospicuo, non danneggiato dal sisma, il cui utilizzo potrebbe dare una mano significativa alla soluzione definitiva del problema degli alloggi.
«I proprietari saranno convocati», ha spiegato il prefetto Franco Gabrielli «e se non si presenteranno, la squadra composta da forza pubblica, Agenzia del territorio ed Europa risorse, società che gestisce questi immobili in nome e per conto della Protezione Civile, potrà entrare lo stesso».
«La somma dell’indennizzo, non dell’affitto perchè il bando è scaduto», sottolinea il prefetto, «sarà stabilita dall’Agenzia delle entrate dopo una verifica e una valutazione dello stato dell’immobile. Qualora il proprietario non si presentasse a firmare le procedure, sarà un testimone». «Noi stiamo requisendo gli appartamenti», ha affermato Gabrielli, «ed esiste un ufficio in prefettura che gestisce questo tipo di attività, con il supporto delle forze di polizia. I proprietari si vedranno recapitare una notifica con la quale saranno invitati a presentarsi per avviare le pratiche di requisizione». Il tutto, comunque, verrà gestito dalla Protezione civile.
PREFETTO «SPIA». Lo stesso prefetto ha raccontato un curioso episodio per il quale gli è capitato casualmente di assistere alla discussione tra alcune persone che dissertavano su come fare ricorso, al comodato gratuito, a fini truffaldini. «Stavo mangiando un pezzo di pizza all’Aquilone con mia moglie» ha raccontato, «e al tavolo vicino sedevano alcuni signori che parlavano e uno di questi diceva che un suo amico aveva diversi appartamenti sfitti e stava cercando di gabbare utilizzando il comodato d’uso: verificheremo». «Il comodato d’uso se usato in maniera scorretta» ha precisato il prefetto «serve per far figurare la presenza di qualcuno che di fatto non c’è. E, dunque, per rendere non aggredibile l’immobile». Altrettanto curioso è il fatto che nessuno in pizzeria abbia riconosciuto Gabrielli ormai notissimo in città. «Forse», ha commentato spiritosamente, «non ho il fisico del ruolo».