<div style="text-align: left;">OMICIDIO AD ALBA ADRIATICA<br /></div>
Seconda notte di violenza: attaccate le case dei rom
Poco dopo le 20,30, davanti alle case degli rom, in via Battisti, nei pressi del Municipio, è stata guerriglia per 20 minuti
ALBA ADRIATICA.
Ancora una serata di guerriglia contro i rom ad Alba Adriatica, la cittadina abruzzese dove la scorsa notte stato ucciso di botte Emanuele Fadani, un imprenditore di 37 anni, aggredito da tre giovani zingari della comunità locale. Venti minuti di violenti incidenti, poco dopo le 20,30. La guerriglia divampa davanti alle case degli rom, in via Battisti, nei pressi del Municipio. Un fitto lancio di sassi ha spaccato i vetri delle abitazioni dei rom, tutti raccolti in alcuni condominii, nonostante la presenza massiccia delle forze dell'ordine che sono poi intervenuti per disperdere i manifestanti.
La serata è iniziata con un corteo di circa 300 persone nelle strade di Alba, poi la protesta è degennerata con l'attacco alle stesse case già in parte devastate ieri. Il corteo non autorizzate è iniziato un'ora prima sul luogo del delitto in viale Mazzini scandito da urla e invettive contro gli zingari ritenuti in blocco responsabili della morte di Fadani. Il comandare dei carabinieri di Alba ha cercato di dissuadere i cittadini: "La violenza genera solo violenza", ha ricordato invano. I manifestanti hanno chiesto di poter raggiungere la piazza del Comune dove in mattina una quarantina di ron avevano a loro volta protestato chiedendo il risarcimento dei danni subiti in seguito alle violenze di mercoledì sera. Il corteo si è messo in movimento scortato dalle forze dell'ordine e da ambulanze della Croce rossa. Giunto in via Battisti è esplosa di nuova la rabbia.I carabinieri hanno bloccato tutte le strade intorno circondando il gruppo che dopo 20 minuti di sassaiola si è disperso. La tensione resta alta.
La serata è iniziata con un corteo di circa 300 persone nelle strade di Alba, poi la protesta è degennerata con l'attacco alle stesse case già in parte devastate ieri. Il corteo non autorizzate è iniziato un'ora prima sul luogo del delitto in viale Mazzini scandito da urla e invettive contro gli zingari ritenuti in blocco responsabili della morte di Fadani. Il comandare dei carabinieri di Alba ha cercato di dissuadere i cittadini: "La violenza genera solo violenza", ha ricordato invano. I manifestanti hanno chiesto di poter raggiungere la piazza del Comune dove in mattina una quarantina di ron avevano a loro volta protestato chiedendo il risarcimento dei danni subiti in seguito alle violenze di mercoledì sera. Il corteo si è messo in movimento scortato dalle forze dell'ordine e da ambulanze della Croce rossa. Giunto in via Battisti è esplosa di nuova la rabbia.I carabinieri hanno bloccato tutte le strade intorno circondando il gruppo che dopo 20 minuti di sassaiola si è disperso. La tensione resta alta.