L'AQUILA
Super ospedali, l’Abruzzo si affida ai privati
Dopo Maltauro a Chieti anche l’Aquila punta sul project financing. Spunta la proposta bis delle società Guerrato e Mancini
L’AQUILA. I super ospedali d’Abruzzo affidati ai privati. Maltauro a Chieti, Guerrato all’Aquila. I due Dea (dipartimenti di emergenza e accettazione) di secondo livello, previsti dalla Regione, passano attraverso colossi veneti dell’imprenditoria. Entrambi hanno presentato proposte di progetto di finanza. Che a Chieti procede da mesi tra polemiche e ritardi, mentre all’Aquila ha preso il via il 15 maggio. «Appena 20 giorni fa è stata presentata una proposta di project financing, la stiamo valutando, abbiamo già nominato il responsabile unico del procedimento», scrive il manager della Asl aquilana, Rinaldo Tordera. Che così ufficializza il progetto di finanza, affidato al Rup Francesco Dalla Montà, ingegnere e dipendente Asl. Questi, sulla carta, ha tre mesi di tempo per pronunciarsi.
«Il piano per la ristrutturazione e il potenziamento dell'ospedale dell’Aquila», aggiunge Tordera, «è dell'associazione temporanea d'impresa Guerrato spa e Mancini srl e non ha nulla a che fare con precedenti proposte che ormai vanno considerate ampiamente archiviate». Quali precedenti proposte? Una è certamente la prima targata sempre Guerrato-Mancini, di cui il Centro diede notizia a novembre 2016: «Una nuova palazzina, uffici e parcheggi. Un progetto che in pochi conoscono, quello presentato alla Asl dalla cordata formata dalla Guerrato spa e dalla aquilana Mancini srl, che prevede un intervento da 86 milioni di euro per l'ospedale San Salvatore». Ma questo project venne ritenuto dalla Asl poco conveniente. «Il progetto (quello nuovo, ndr), al di là della valutazione che ne daremo», riprende Tordera, «costituisce un fatto positivo perché si inserisce nell'ottica delle azioni già attuate o programmate dall'azienda per il potenziamento degli ospedali della provincia». Il manager crea le basi al Dea di secondo livello: «Con la costruzione in corso del nuovo ospedale di Sulmona e della realizzazione di un altro, anch'esso nuovo, già programmato ad Avezzano, la proposta Guerrato-Mancini rappresenta un'opportunità per adeguare al meglio anche il presidio ospedaliero del San Salvatore e potenziarne l'attività».
Ma i particolari del nuovo project, che ha acceso il dibattito delle ultime ore di campagna elettorale aquilana, sono top secret. A meno che non si vada a spulciare nel sito internet della Guerrato di Rovigo che, sotto la voce referenze, riporta una minischeda. «Ospedale regionale S. Salvatore a L’Aquila 1050 posti letto. Nuovo ospedale con degenze, reparti speciali e blocco con 8 sale operatorie». Ma è solo un assaggio di un progetto da cento milioni di euro.