Uniti per tutelare i lavoratori
Patto Femca-Cisl e la Csc Energie-Chimie per la sicurezza
PESCARA. Dal 2002 lavorano fianco a fianco nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro di Italia e Belgio per vincere insieme la battaglia più dura, quella contro l’oblio. E a cinquant’anni esatti dalla tragedia, cercheranno di riannodare i fili della memoria sul luogo del disastro.
E’ un legame targato Abruzzo quello che unisce l’italiana Femca-Cisl e la Csc Energie-Chimie, il principale sindacato belga dei minatori, due sigle accomunate dalla matrice cattolica ma legate da sei anni da una missione che si sono date all’inizio del terzo millennio, quando emergeva con forza che il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro era tutt’altro che assodato. E oggi nella cerimonia al Bois du Cazier organizzata da Cisl e Csc ci sarà un pezzo d’Abruzzo anche sul palco. Sarà rappresentato da Donatino Primante, dirigente nazionale della Femca-Cisl e punto di riferimento per i quadri abruzzesi del sindacato in tante vertenze nel gruppo Eni.
E’ stato lui a volere con forza questo gemellaggio, che si celebra ogni anno nella ricorrenza di Santa Barbara, protettrice dei minatori e di molte altre categorie ad alto rischio, e sarà lui a parlare a nome dei lavoratori italiani. «Vuole essere un tentativo di scambio sulle tematiche della sicurezza, dei diritti negati e di quelli conquistati, per mettere a confronto le esperienze del Belgio e quelle dell’Italia. A Marcinelle rappresenterò anche l’Abruzzo, che ha pagato il prezzo più alto in quella tragedia» dice Primante. Accanto a lui, sul palco, ci sarà Italo Rodomonti, un figlio dell’emigrazione diventato segretario generale della Csc Energie-Chimie. Assieme i due sindacalisti hanno girato le miniere e le fabbriche, sono intervenuti nelle assemblee pubbliche. Ogni anno organizzano incontri fra i delegati delle due organizzazioni per capire l’evoluzione delle pratiche di sicurezza e di tutela dei lavoratori. E il gemellaggio ora punta alla conservazione della memoria, con l’istituzione di una borsa di studio dedicata proprio ai temi della sicurezza. «La manifestazione per il cinquantesimo anniversario» annuncia il sindacalista abruzzese «sarà un’occasione di grande confronto, oltre che di ricordo per i caduti. Abbiamo il dovere di discutere e di agire perché il tema della sicurezza sul lavoro è sempre attuale».
L’iniziativa della Presidenza della Repubblica di premiare con la medaglia d’oro i familiari dei caduti e le comunità locali in occasione del 50/mo anniversario della tragedia mineraria di Marcinelle «rappresenta un atto di inestimabile valore civile e morale di uno stato che basa la sua costituzione sulla dignità del lavoro». A ricordarlo sono il presidente nazionale dell’Inas (il patronato della Cisl), Giancarlo Panero, ed il Segretario generale di Cisl Abruzzo, Maurizio Spina, che sottolineano che quella consumatasi l’8 agosto 1956 nella miniera belga di Marcinelle fu «la più grande tragedia sul lavoro nella storia dell’emigrazione italiana»
E’ un legame targato Abruzzo quello che unisce l’italiana Femca-Cisl e la Csc Energie-Chimie, il principale sindacato belga dei minatori, due sigle accomunate dalla matrice cattolica ma legate da sei anni da una missione che si sono date all’inizio del terzo millennio, quando emergeva con forza che il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro era tutt’altro che assodato. E oggi nella cerimonia al Bois du Cazier organizzata da Cisl e Csc ci sarà un pezzo d’Abruzzo anche sul palco. Sarà rappresentato da Donatino Primante, dirigente nazionale della Femca-Cisl e punto di riferimento per i quadri abruzzesi del sindacato in tante vertenze nel gruppo Eni.
E’ stato lui a volere con forza questo gemellaggio, che si celebra ogni anno nella ricorrenza di Santa Barbara, protettrice dei minatori e di molte altre categorie ad alto rischio, e sarà lui a parlare a nome dei lavoratori italiani. «Vuole essere un tentativo di scambio sulle tematiche della sicurezza, dei diritti negati e di quelli conquistati, per mettere a confronto le esperienze del Belgio e quelle dell’Italia. A Marcinelle rappresenterò anche l’Abruzzo, che ha pagato il prezzo più alto in quella tragedia» dice Primante. Accanto a lui, sul palco, ci sarà Italo Rodomonti, un figlio dell’emigrazione diventato segretario generale della Csc Energie-Chimie. Assieme i due sindacalisti hanno girato le miniere e le fabbriche, sono intervenuti nelle assemblee pubbliche. Ogni anno organizzano incontri fra i delegati delle due organizzazioni per capire l’evoluzione delle pratiche di sicurezza e di tutela dei lavoratori. E il gemellaggio ora punta alla conservazione della memoria, con l’istituzione di una borsa di studio dedicata proprio ai temi della sicurezza. «La manifestazione per il cinquantesimo anniversario» annuncia il sindacalista abruzzese «sarà un’occasione di grande confronto, oltre che di ricordo per i caduti. Abbiamo il dovere di discutere e di agire perché il tema della sicurezza sul lavoro è sempre attuale».
L’iniziativa della Presidenza della Repubblica di premiare con la medaglia d’oro i familiari dei caduti e le comunità locali in occasione del 50/mo anniversario della tragedia mineraria di Marcinelle «rappresenta un atto di inestimabile valore civile e morale di uno stato che basa la sua costituzione sulla dignità del lavoro». A ricordarlo sono il presidente nazionale dell’Inas (il patronato della Cisl), Giancarlo Panero, ed il Segretario generale di Cisl Abruzzo, Maurizio Spina, che sottolineano che quella consumatasi l’8 agosto 1956 nella miniera belga di Marcinelle fu «la più grande tragedia sul lavoro nella storia dell’emigrazione italiana»