CORONAVIRUS

Vaccini: con questi ritmi in Abruzzo si finisce a gennaio 2022

Ancora 9 mesi per dare due dosi a tutti. Immunizzate finora poco più di 74mila persone, è il cinque per cento degli abruzzesi

 

PESCARA. L’Abruzzo si difende anche a Pasqua e Pasquetta con vaccinazioni a tappeto. È una corsa contro il tempo. Da un’indagine statistica risulta che la nostra regione con questi ritmi di vaccinazione avrà l’immunità di gregge tra nove mesi. Ecco tutti i dati, aggiornati al 2 aprile, che hanno come fonte il Sole 24 Ore e OpenData, per soddisfare tutti i dubbi, le paure, le incertezze, le curiosità sulla vaccinazione in Abruzzo.
GLI ABRUZZESI VACCINATI. Sono 72.790 gli abruzzesi vaccinati, ossia quelli che hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose. Su una popolazione di 1.312.000 cittadini, significa aver immunizzato solo il 5,54%. Peggio dell’Abruzzo per vaccinati hanno fatto Sardegna, Umbria, Provincia autonoma di Bolzano, Basilicata, Provincia autonoma di Trento, Molise e Valle d’Aosta. È un numero ancora troppo basso quello abruzzese, seppur la campagna vaccinale nella nostra regione abbia subito un’accelerazione negli ultimi tempi e non si fermi nemmeno oggi così come domani.
L’IMMUNITÀ DI GREGGE. Si avrà con questi ritmi solo tra 9 mesi. Per ipotizzare la previsione che ci indica il raggiungimento del tanto sospirato traguardo, utilizziamo la media delle dosi giornaliere nell’arco di sette giorni, che si aggira su un valore oscillante tra 4 e 5mila somministrazioni. Con questo ritmo, secondo i calcoli, ci vorrebbero altri nove mesi per coprire il 70% della popolazione. L’obiettivo verrebbe raggiunto a gennaio 2022.

Nella serata di sabato, però, la statistica era già migliorata, anche se di poco rispetto all’aggiornamento precedente. In ogni caso, allo stato attuale e con questi numeri, l’immunità sarà raggiunta diversi mesi dopo le ottimistiche previsioni che sono state fornite sia dal Governo centrale che da quello regionale. Il primo ipotizza agosto, il secondo settembre prossimo. Ma non è detto che abbiano torto perché la situazione potrebbe mutare, anche rapidamente, se le consegne di vaccini aumenteranno in questo secondo trimestre dell’anno. Sta di fatto che per ora 9 mesi ci separano dal traguardo.
DOSI SOMMINISTRATE. Sempre analizzando i dati del 2 aprile, sono 96.635 gli over 80 a cui è stato somministrato il vaccino in Abruzzo con almeno una dose. Per essere completamente vaccinati, ricordiamo infatti, occorrono due dosi. Entrando nel dettaglio, sono 55.975 gli abruzzesi tra gli 80 e 89 anni che hanno ricevuto la prima dose, di cui però solo la metà sono stati immunizzati (27.455). La popolazione più anziana è comunque quella che per il momento è più di tutte difesa dal virus. Tra gli ultranovantenni, 12.612 hanno ricevuto la prima dose, ma anche in questo caso il numero di realmente vaccinati scende a 7.702. Tra le fasce d’età più giovani, è invece quella tra 50 e 59 anni la più rappresentata per somministrazioni. Sono 28.214 coloro che hanno avuto la prima dose, ma solo 9.646 i vaccinati. Segue la popolazione tra 40 e 49 anni, di cui 21.421 ha ricevuto la prima dose ma solo un terzo è vaccinata (7.874). Il quadro si chiude con i giovanissimi da 16 a 19 anni. Il dato è bassissimo: ammontano a 318 i ragazzi a cui è stata somministrata una dose, 55 i vaccinati. L’immunità è lontana. Relativamente alle categorie, poi, gli operatori sanitari che hanno ricevuto almeno una dose sono 62.430. Poi i dati si abbassano per quanto riguarda le altre fasce di popolazione. Così tra il personale scolastico sono 27.464 le dosi eseguite: è stato vaccinato il 91,5% della categoria, ma solo con la prima dose perché, come viene specificato nell’indagine statistica, per essere completamente immunizzati occorre raggiungere il 200% della rispettiva popolazione, proprio perché occorrono due dosi. In questo senso sono gli operatori sanitari e sociosanitari quelli che sono più vicini all’essere immuni, visto che per questa stessa categoria la percentuale va oltre il 170%.
LE CONSEGNE. Quella della disponibilità delle dosi è il grande tema attorno al quale si è sviluppato il dibattito nella corsa alla difesa contro il virus. In Abruzzo sono stati inviati fino al 2 aprile 274.230 vaccini, gran parte dei quali riferiti a Pfizer-Biontech, che ammontano a 195.330. In quantità inferiore ne sono state ricevute di AstraZeneca (58.100) e Moderna, che risultano essere 20.880, sempre alla data di venerdì.
LE TIPOLOGIE DI VACCINO. Le somministrazioni complessive, sempre riferite al 2 aprile, sono state 240.171. Le dosi di cui si è maggiormente usufruito finora sono quelle di Pfizer/Biontech, ben 178.753 (ossia l’82% di quelle consegnate), più del triplo rispetto alle 47.806 di AstraZeneca (somministrate l’82%), tipologia che è stata al centro di sospetti casi di reazioni avverse, in merito alla quale poi è stata fatta definitiva chiarezza, con gli esperti che hanno garantito sulla sua sicurezza nella lotta alla pandemia. Infine c’è Moderna: 13.612 somministrazioni, il 65% delle disponibilità.
L’AGGIORNAMENTO. Rispetto ai dati forniti finora, tuttavia, Il Centro è in grado anche di indicare l’aggiornamento sulla campagna vaccinale al sabato di Pasqua e più in particolare per quel che riguarda le somministrazioni in Abruzzo. Queste salgono a quota 244.072, dato rilevato alle 19.31 di ieri. Le percentuali di inoculazioni sono dell’85,1% rispetto ai 286.930 vaccini consegnati. In base a questi numeri la regione scende di poco sotto la media nazionale per somministrazioni, che si attesta all’85,6%. Tutte le regioni d’Italia sono ormai sopra l’80% delle somministrazioni, ad esclusione della Calabria che si ferma al 78. Oltre a quest’ultima hanno fatto peggio dell’Abruzzo, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna e
Umbria.

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