Villa Pini, sugli stipendi nuovo vertice con Chiodi
La Cgil: la proprietà non diserti l’incontro.
PESCARA. «La crisi si acuisce: presso le strutture del gruppo Villa Pini, sono circa 540 su 698 i dipendenti assenti per malattia». A denunciarlo è la Cgil Abruzzo che ricorda come la situazione all’interno delle strutture sanitarie della famiglia Angelini è a rischio di collasso. Il sindacato, inoltre, ricorda che entro il 29 dicembre al gruppo sanitario potrebbe scattare la revoca degli accreditamenti. «Le assenze aumentano di giorno in giorno», scrive la Cgil, «tanto che, presso la clinica, i reparti vengono accorpati come nel caso di medicina riabilitativa neurologica e pneumologia e da oggi anche reparti del centro di riabilitazione ad alta intensità». Secondo fonti interne, rilanciate dal sindacato i vertici amministrativi della clinica sarebbero pronti ad assumere nuovo personale per far fronte alle carenze.
«Si cerca di reperire nuovo personale e infermieri», riferisce la Cgil, «in clinica sono apparsi avvisi per assunzione di personale. Lo stesso direttore sanitario avrebbe assicurato che sono in arrivo infermieri da Roma». L’elenco, secondo la Cgil, dei problemi del gruppo sanitario appare lungo. «Le strutture psichiatriche vanno chiuse», ricorda il sindacato, «il Tar ha confermato in tal senso l’ordinanza del sindaco di Chieti Francesco Ricci; il termine ultimo previsto dalla diffida della Regione per regolarizzare il pagamento delle retribuzioni arretrate scade il 29 dicembre, dopo di che scatta la sospensione automatica dell’accreditamento, eppure la proprietà ha ritenuto di non presentarsi all’incontro tenuto sabato scorso con la giunta e i sindacati».
L’incontro con il presidente Chiodi, e gli assessori Venturoni e Gatti si è concluso con una proposta: anticipare, all’azienda l’85% di quanto fatturato da luglio ad agosto. «Pagato il documento unico di regolarità contributiva Durc», osserva Angela Scottu dirigente della Cgil, «che presumibilmente supererà la cifra di sei milioni e, considerate le somme già riconosciute dalle Asl fino a giugno, rimarrebbero risorse sufficienti per il pagamento di qualche mensilità». L’incontro con Regione e sindacati è stato aggiornato a domani. «Ci auguriamo che la proprietà vi partecipi», auspica la Cgil, «e che abbia un atteggiamento costruttivo, consapevole della responsabilità sociale che ci si assume nel condurre un’impresa».
Sulla vicenda Villa Pini e più in generale sulla crisi abruzzese parla anche il senatore del Pd, Giovanni Legnini che critica il centrodestra per i ritardi con cui affronta le emergenze regionali, compresa quei dei lavoratori di Villa Pini. «In Abruzzo viviamo la massima concentrazione delle emergenze e il minimo di capacità della politica di dare risposte concrete», osserva Legnini, «il terremoto, la grave crisi economica con 24 mila disoccupati in più in un anno, il dissesto finanziario della Regione a partire dal deficit sanitario, situazioni drammatiche come quelle dei lavoratori di Villa Pini, richiederebbero il massimo di consapevolezza, coesione e un progetto da realizzare con determinazione.
A distanza di un anno, nessuno dei problemi strutturali è stato avviato a soluzione». «Noi siamo pronti a dare una mano all’Abruzzo», propone Legnini, «come già stiamo facendo assumendoci responsabilità aggiuntive, ma si riconosca che così non va e che occorre cambiare passo. Ricordo anche che il centrodestra ha vinto le elezioni e governa con un quarto del consenso degli elettori. Se vogliamo dare una speranza agli abruzzesi, dobbiamo unire forze, proposte e intelligenze ma bisogna essere in due a farlo».
«Si cerca di reperire nuovo personale e infermieri», riferisce la Cgil, «in clinica sono apparsi avvisi per assunzione di personale. Lo stesso direttore sanitario avrebbe assicurato che sono in arrivo infermieri da Roma». L’elenco, secondo la Cgil, dei problemi del gruppo sanitario appare lungo. «Le strutture psichiatriche vanno chiuse», ricorda il sindacato, «il Tar ha confermato in tal senso l’ordinanza del sindaco di Chieti Francesco Ricci; il termine ultimo previsto dalla diffida della Regione per regolarizzare il pagamento delle retribuzioni arretrate scade il 29 dicembre, dopo di che scatta la sospensione automatica dell’accreditamento, eppure la proprietà ha ritenuto di non presentarsi all’incontro tenuto sabato scorso con la giunta e i sindacati».
L’incontro con il presidente Chiodi, e gli assessori Venturoni e Gatti si è concluso con una proposta: anticipare, all’azienda l’85% di quanto fatturato da luglio ad agosto. «Pagato il documento unico di regolarità contributiva Durc», osserva Angela Scottu dirigente della Cgil, «che presumibilmente supererà la cifra di sei milioni e, considerate le somme già riconosciute dalle Asl fino a giugno, rimarrebbero risorse sufficienti per il pagamento di qualche mensilità». L’incontro con Regione e sindacati è stato aggiornato a domani. «Ci auguriamo che la proprietà vi partecipi», auspica la Cgil, «e che abbia un atteggiamento costruttivo, consapevole della responsabilità sociale che ci si assume nel condurre un’impresa».
Sulla vicenda Villa Pini e più in generale sulla crisi abruzzese parla anche il senatore del Pd, Giovanni Legnini che critica il centrodestra per i ritardi con cui affronta le emergenze regionali, compresa quei dei lavoratori di Villa Pini. «In Abruzzo viviamo la massima concentrazione delle emergenze e il minimo di capacità della politica di dare risposte concrete», osserva Legnini, «il terremoto, la grave crisi economica con 24 mila disoccupati in più in un anno, il dissesto finanziario della Regione a partire dal deficit sanitario, situazioni drammatiche come quelle dei lavoratori di Villa Pini, richiederebbero il massimo di consapevolezza, coesione e un progetto da realizzare con determinazione.
A distanza di un anno, nessuno dei problemi strutturali è stato avviato a soluzione». «Noi siamo pronti a dare una mano all’Abruzzo», propone Legnini, «come già stiamo facendo assumendoci responsabilità aggiuntive, ma si riconosca che così non va e che occorre cambiare passo. Ricordo anche che il centrodestra ha vinto le elezioni e governa con un quarto del consenso degli elettori. Se vogliamo dare una speranza agli abruzzesi, dobbiamo unire forze, proposte e intelligenze ma bisogna essere in due a farlo».