Wwf: gas serra, Abruzzo da record

Gli ambientalisti: siamo al secondo posto in Italia per emissioni di CO2

PESCARA. «L'Abruzzo è sostanzialmente autosufficiente dal punto di vista dell'elettricità. Il problema sono i prodotti petroliferi e il gas naturale, che corrispondo ognuno al 30 per cento circa dell'energia complessiva in gioco». Il Wwf Abruzzo, nel presentare il consueto appuntamento con l'evento "L'ora della terra", previsto per sabato 31, fa il punto sulla situazione energetica nella regione.

Nel corso di una conferenza stampa a Pescara, Augusto De Sanctis e Dante Caserta, consigliere nazionale dell'associazione ambientalista, affermano che «non bisogna ridurre la questione energetica esclusivamente al tema della produzione di energia elettrica che, in Abruzzo, riguarda solo un quarto delle fonti fossili, il cui uso produce gas-serra, utilizzate complessivamente». «La parte preponderante in valore assoluto», sottolineano gli ambientalisti, «corrisponde quindi ai prodotti petroliferi e al gas naturale utilizzati direttamente nei vari settori».

Sono i trasporti, in particolare, ad impiegare la gran parte dei prodotti petroliferi consumati, ma neppure i consumi residenziali per il riscaldamento sono da meno. «Se si vogliono abbattere le emissioni di gas-serra», spiegano i due esponenti del Wwf, «bisogna ridurre i consumi nei settori più dipendenti da petrolio e metano, migliorando l'efficienza energetica e promuovendo il risparmio energetico nei processi produttivi dell'industria, nel riscaldamento domestico e, soprattutto, nei trasporti».

«L'Abruzzo, d'altronde», sottolineano Caserta e De Sanctis, «è la seconda regione italiana per emissioni di anidride carbonica pro- capite connesse ai trasporti: 2,8 tonnellate all'anno a persona, contro una media nazionale di due tonnellate. Scontiamo un parco auto tra i più inefficienti d'Italia e un uso smodato dei mezzi privati e del trasporto delle merci su gomma».

Secondo il Wwf, gli interventi relativi allo sviluppo delle rinnovabili devono essere ben valutati. «Inoltre», osservano Caserta e De Sanctis, «in Abruzzo non servono opere faraoniche e costose a favore delle auto. Le "grandi opere", utili anche per rilanciare l'economia, sono gli investimenti sul trasporto pubblico locale, puntando sul treno e togliendo spazio alle automobili».

L'associazione ambientalista interviene anche sui dati diffusi dall'Osservatorio Nimby Forum, che parlano di 22 opere e impianti contestati in Abruzzo da associazioni e comitati. «I dati provenienti da pensatoi nazionali finanziati dalle grandi aziende», commenta Caserta, «fanno solo confusione, visto che incolpano comitati e associazioni anche della mancata realizzazione di progetti bocciati per gravissime criticità». «E' deprimente mettere la croce sulla popolazione», conclude il consigliere nazionale Wwf, «quando ci sono precise responsabilità del mondo produttivo e della pubblica amministrazione».

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