Il Papà degli ultimi, che aprì le porte di Collemaggio: domani sul Centro 32 pagine dedicate

È stato il Papa social, vicino agli ultimi e aperto alla modernità. A Francesco Il Centro dedica, domani 22 aprile, un inserto con interviste, approfondimenti, commenti e una ricca fotogallery per raccontare il pontificato rivoluzionario del gesuita di origini italiane
ROMA. Mentre le osservi, le fotografie ti accompagnano in un viaggio lungo che parte in bianco e nero, nel salottino buono dove, nel 1973, Jorge Mario Bergoglio posa davanti a una Rolleiflex, insieme alla famiglia, papà Mario e mamma Regina. Il Papa social, il gesuita del popolo, il francescano della pietà che attraversa piazza San Pietro, deserta. E lentamente va verso la croce mentre il mondo muore di Covid. Nella stessa piazza dove si levò verso la luna la voce di un altro Papa, “Tornando a casa fate una carezza ai vostri bambini”, o dove Albino Luciani pronunciò la frase fatidica “Perché Dio è padre ma anche madre”, e la bara poverissima di Wojtyla spiccava più del colonnato del Bernini. Bergoglio li riassume tutti.
Il parroco del mondo raccontato attraverso fotografie che sono già nella storia: quella con Edith Bruck, quella con Maradona e l’abbraccio con Ratzinger come due fratelli, nel 2014 in cui si incontrarono il prima e il dopo, per la seconda volta nella storia, dopo Celestino. E Francesco, come Celestino, era un rivoluzionario che andava in tv da Fazio o si sedeva tra i Grandi del G7 (14 giugno 2024) con la leggerezza di un selfie tra una folla di ragazzini.
Domani in edicola con Il Centro 32 pagine dedicate a Papa Francesco.