Droga ingoiata dal figlio di 9 mesi, papà nigeriano espulso dall’Italia

4 Dicembre 2024

Il provvedimento emesso dal questore, dopo il decreto del prefetto, è stato convalidato dal giudice di pace ieri pomeriggio. Ecco i dettagli

CHIETI. Espulso dall’Italia il papà nigeriano del neonato di nove mesi che, lo scorso 24 ottobre, è finito in ospedale dopo aver ingerito droga. Il provvedimento di esecuzione, emesso dal questore Aurelio Montaruli (foto) a seguito del decreto del prefetto Gaetano Cupello, è stato convalidato ieri pomeriggio dal giudice di pace Mariaflora Di Giovanni. L’uomo ha 43 anni, e il suo difensore, l’avvocato Corradino Marinelli, presenterà ricorso.

Il ricovero del bimbo in ospedale è solo l’ultimo episodio che ha visto protagonista il quarantatreenne, già in passato denunciato per una sfilza di reati: dallo spaccio di sostanze stupefacenti alla rapina, dai maltrattamenti in famiglia e su minore alla violenza privata.

Per il caso dell’intossicazione del piccolo, dichiarato fuori pericolo dai medici dopo una serie di accertamenti, nell’abitazione in cui l’uomo viveva con la famiglia in centro storico erano intervenuti i poliziotti della squadra mobile, diretti dal commissario capo Nicoletta Giuliante, che avevano sequestrato un grinder – con una foglia di marijuana raffigurata sul coperchio – per sminuzzare la droga, ovvero la prova che dentro quell’appartamento circolavano sostanze illegali. Da qui, l’accusa di lesioni personali.

Il permesso di soggiorno è stato revocato al quarantatreenne già lo scorso febbraio e, di conseguenza, la sua presenza sul territorio italiano è da considerare totalmente illegale. Peraltro, il figlio e la convivente – per motivi di sicurezza – sono stati allontanati dall’abitazione in comune e collocati in un centro d’accoglienza. Il giudice di pace, sposando la tesi di prefettura e questura, ha sottolineato come dalle condotte tenute dal nigeriano sia emersa un’evidente pericolosità sociale. Di qui la decisione di espellerlo.

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