Ex casa di riposo devastata «Un piano per riaprirla» 

Tilli (Azienda pubblica di servizi alla persona): «Servono lavori per tre milioni Noi non abbiamo fondi a disposizione, ma vogliamo coinvolgere i privati»

CHIETI. «Abbiamo denunciato da tempo, anche con un formale esposto a luglio del 2022, le intrusioni a Villa degli Ulivi". Questo il commento del presidente della Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) Concezio Tilli sulle condizioni della ex residenza per anziani chiusa nel 2013 e da allora meta di sbandati, senzatetto e ragazzini in cerca di trasgressione. All'ingresso, sotto la scritta “benvenuti” della struttura, qualcuno ha aggiunto “da Satana”, scritta che fa pensare a possibili riti satanici che si sono svolti all’interno, dove si trovano anche lumini e una statuetta della Madonna con la testa staccata. La cappelletta della struttura è stata messa a soqquadro, con i banchi rovesciati a terra. L’intero edificio, con porte e finestre aperte, è alla mercé dei vandali.
«Siamo a conoscenza di questi fatti», dice Tilli, «tant’è che li abbiamo denunciati. Purtroppo la nostra Asp ha gravi problemi economici e più di questo non possiamo fare. Ciò non toglie che abbiamo un piano per risistemare la struttura: stiamo valutando la possibilità di cercare imprenditori privati per lavorare in partenariato. Servono risorse ingenti che noi non abbiamo, parliamo di somme che si aggirano sui tre milioni di euro. Abbiamo pensato a un avviso pubblico, ricordando che la struttura gode di un accreditamento provvisorio per 60 posti letto. Ma non è detto che si debba lavorare in regime di accreditamento. Il nostro obiettivo è il recupero della struttura attualmente in abbandono e dell’attività assistenziale: a seconda delle proposte possiamo decidere se lavorare in accreditamento o meno».
L’Asp riunisce tutte le ex Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza) della provincia: tra di esse la parte da leone la fanno le ex case di riposo teatine, ora Istituti riuniti di assistenza San Giovanni Battisti. Villa degli Ulivi, realizzata in strada San Salvatore sul crinale di una collina da cui si gode di una vista mozzafiato sulla città teatina, faceva parte del San Giovanni Battisti. Sino al 2013 (i calendari con quella data sono ancora appesi alle pareti) era in attività con 20 posti letto. «Sono stato io all’epoca a chiudere Villa degli Ulivi», dice Tilli, «era arrivata una nota che evidenziava alcune carenze e non abbiamo potuto fare altro che chiudere la struttura». L’edificio è annesso a una struttura in via di edificazione. Nella parte finale dello stabile si può vedere soltanto un rudere in cemento armato senza pareti. In una notte del 10 di agosto di qualche anno fa proprio quel pericolosissimo rudere fu meta di un centinaio di ragazzi che si era messo a ballare sulle lastre di cemento in attesa di stelle cadenti. Più di una volta sono scattati blitz delle forze dell’ordine, con ragazzini, anche minorenni, che si davano alla fuga scappando lungo la scarpata in direzione di Vallone Fagnano. Il consiglio d’amministrazione della Asp, presieduto da Tilli e composto da Augusto Di Boscio, è un cda in scadenza, ciò nonostante sul futuro di Villa degli Ulivi sembra avere le idee chiare.
Così come in maniera netta sta da tempo chiedendo alla Regione l’adeguamento delle rette degli ospiti del San Giovanni Battista, che proprio a causa di tariffe troppo basse, quest’estate, ha rischiato di rimandare a casa il centinaio di anziani ricoverati. La Regione si è impegnata ad adeguare le tariffe nel 2025.
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