A 40 anni D’Ottavio inizia la vita da dirigente

L’elezione a consigliere della federginnastica responsabilizza la medaglia olimpica di Atene 2004, chiamata a incidere in un mondo che l’ha vista crescere e le ha regalato soddisfazioni a fronte di tanti sacrifici
CHIETI. A 40 anni Fabrizia D’Ottavio ha la possibilità di aprire un’altra fase della vita. Prima ginnasta, poi testimonial, allenatrice e addetta alla comunicazione; da sabato dirigente federale. La medaglia d’argento di Atene 2004 è stata la più votata dalle società di ginnastica tra i consigliere federali che affiancheranno il nuovo presidente Andrea Facci nel prossimo quadriennio olimpico. Facci che prende il posto di Tecchi. D’Ottavio avrà un compito non da poco, in quanto ex atleta in un mondo che è cresciuto in maniera esponenziale ed è stato travolto dalle polemiche e dalle inchieste su presunti abusi. Fabrizia D’Ottavio appartiene alla generazione che ha portato la ritmica italiana a lottare per i primi posti al mondo quando i Paesi della vecchia Europa dell’Est dominavano la scena. A costo di sacrifici indicibili. Quando le giurie avevano vita più facile a vanificare il lavoro svolto per anni con giudizi quantomeno opinabili.
A Pechino medaglia di legno prima di ritirarsi. Disciplina, sorriso e armonia sono i suoi “must” tutt’oggi. Severa con se stessa prim’ancora che con gli altri. Sindaco del Villaggio del Mediterraneo nel 2009. Già consigliere federale in quota atleti. In futuro sarà diverso perché più responsabilizzata dal voto che le affida la possibilità di incidere sul movimento. Che l’ha vista crescere e diventare donna. Anzi mamma di Maya. Sempre dritta e a testa alta. E se c’è da dire una parola sconveniente in nome della professionalità e della serietà sul lavoro non si tira indietro. La scorsa estate ha punzecchiato il portabandiera Tamberi a Parigi 2024. Era agosto, i giorni in cui il marchigiano accusava dolori prima di andare in pedana e scriveva sui social.
E la D’Ottavio non gliel’ha mandato a dire. «Premettendo che auguro a Gianmarco il meglio e che so che ognuno ha il suo modo di reagire agli eventi una cosa però la devo dire. Tre post in 7 ore (senza contare tutto il teatrino della fede nei giorni scorsi), fatti nel giorno della finale olimpica, quando ti giochi tutto», ha scritto l’ex ginnasta su Instagram. «Tra coliche, vomito, ospedali e barelle, da ex atleta ‘ammiro’ l’energia e la concentrazione che riesce a dedicare al telefono…con la moglie che lo assiste, ma nel mentre si scusa con i follower per non poter rispondere a tutti. Sarò di un’altra generazione, ma tutto questo mi disturba. Ecco l’ho detto, non odiatemi. Ciao». Sarà chiamata ad affrontare problemi, lei li affronterà con rigore, disciplina e serietà. Lei che ha vissuto gli anni della gioventù nel centro federale a Desio tra sacrifici e allenamenti.