La città ricorda gli Eroi Messaggio di Napolitano
Martiri ottobrini, il racconto di Costantini: «Incendiammo un camion ai tedeschi» Dalle 10 corteo e inaugurazione di piazza Martiri. Ieri la Fiaccolata della memoria
LANCIANO. «Il primo camion incendiato e un tedesco ferito, il 5 ottobre, fu opera nostra. Avevo 13 anni e mezzo. Il soldato voleva prendermi in ostaggio, i miei compagni gli spararono: povero disgraziato, morì in ospedale. Che ci potevamo fare? Era la guerra». È la voce di Licio Costantini, 83 anni, a raccontare ancora una volta uno degli episodi della rivolta lancianese del 1943, quando un gruppo di giovani si ribellò all’occupazione tedesca che stremava la città. Dopo settanta anni, una testimonianza diretta è un bene raro e prezioso. «Viventi siamo rimasti solo in due, io e Angelo Ciavarelli». Lo sa il partigiano Licio, che oggi non mancherà alle celebrazioni insieme all’amico Angelo, in prima fila per omaggiare quei compagni più sfortunati ma non meno eroici di loro.
È il giorno del ricordo per la città medaglia d’oro al valor militare. Le cerimonie iniziano alle 10, nel piazzale della vecchia stazione, con la deposizione di una corona al cippo del colonnello de Pasqua. Il corteo sfilerà poi lungo corso Trento e Trieste, per giungere in piazza Plebiscito dove sarà deposta una corona anche al monumento ai Caduti. Alle 11 trasferimento nella zona di Santa Chiara. Qui sarà inaugurata la piazza dei Martiri lancianesi, conclusa a tempo di record e malgrado la pioggia degli ultimi giorni. Il monumento, realizzato nel 1963 dall’artista frentano Vittorio Martelli, è stato smontato e rimontato in una zona con maggiore visibilità.
«Abbiamo invitato lo scultore Martelli e il mastro muratore Petrilli: la memoria storica si fa attraverso tutti i protagonisti di quella esperienza», ha detto il sindaco Mario Pupillo. All’inaugurazione seguiranno gli interventi delle autorità. Malgrado sia domenica sono attese le rappresentanze delle scuole cittadine, nonché un messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che non è potuto essere presente alle celebrazioni per il 70° anniversario della rivolta lancianese. Alle 21, al teatro Fenaroli, chiuderà il concerto della Grande banda “Città di Lanciano”.
Ieri sera, intanto, l’Associazione culturale frentana, in collaborazione con l’Anpi, ha dato vita alla Fiaccolata della memoria. All’appuntamento, giunto alla nona edizione, hanno aderito una trentina di associazioni locali e tanti cittadini. Alla luce delle fiaccole, in un silenzio commosso, il corteo ha ripercorso i luoghi dell’insurrezione lancianese. Il percorso si è arricchito quest’anno di una nuova tappa: in largo Monsignor D’Anniballe è stata scoperta una lapide sulla facciata della casa dove visse Trentino La Barba, il partigiano medaglia d’oro al valor militare, torturato e ucciso dai tedeschi perché si era rifiutato di fare i nomi dei compagni di rivolta.
Stefania Sorge
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