4 dicembre
Oggi, ma nel 1976, in tutta Italia, toccava la vetta della classifica nazionale dei singoli “Sei forte papà”, del cantante Gianni Morandi, brano pubblicato dall’etichetta discografica capitolina Rca, che era anche la sigla di chiusura del programma per il piccolo schermo “Rete tre”, andato in onda il sabato sera sul canale televisivo che sarebbe diventato Rai uno, condotto dallo stesso artista di Monghidoro. Il testo era stato scritto dal paroliere Stefano Jurgens mentre la musica era stata composta dal musicista Bruno Zambrini.
Nell’incisione avevano partecipato con la loro voce anche i figli d’arte Marianna Morandi – classe 1969, nata dopo la prematura dipartita terrena della primogenita Serena nel ’67 - e Andrea Zambrini (nella foto, particolare, i due bambini all’interno dell’apparecchio televisivo posto davanti all’interprete di “Fatti mandare dalla mamma”, tormentone del ’63 col quale aveva spopolato), che poi apparivano anche nelle serate catodiche. Nel b-side del disco vi era la traccia “Sei già qui”, realizzata sempre dal sodalizio Jurgens-Zambrini.
Il pezzo, che giungeva dopo “È già mattina/Giorni migliori”, dello stesso ’76, e prima di “La Befana trullalà/ In cambio che mi dai”, del 1978, sarà molto apprezzato, non solo dai più piccoli, sia in termini di vendite che di ascolti. Rimarrà nella top-ten della chart tricolore dei 45 giri per 13 settimane, ossia fino al 19 febbraio successivo. Il varietà era stato trasmesso, dal 30 ottobre precedente al 27 novembre, in prima serata e aveva riscosso notevole gradimento da parte dei telespettatori.
Morandi, di 32 anni, riusciva così a tornare in auge proprio grazie a questo vinile, più giocoso e disimpegnato, e allo spazio avuto in tivvù -tra l'altro era stato affiancato da Ombretta Colli, moglie di Giorgio Gaber- chiudendo in tal modo la fastidiosa fase di calo della sua popolarità. Questo balzo in avanti lo porterà anche ad iscriversi al corso di contrabbasso al conservatorio Santa Cecilia di Roma, benché poi non riuscirà a conseguire l'ambito diploma, per cercare di conferire maggiore spessore di studio della lettura degli spartiti, pratica del solfeggio e in generale della padronanza di uno strumento alla pregressa formazione da autodidatta.