Rioni senz'acqua di sera, torna la protesta
Disagi a Santa Rita e Civitanova. La Sasi: stiamo mettendo in funzione le nuove condutture
LANCIANO. Manca l'acqua di sera: sale la protesta a Santa Rita e di Civitanova. Dopo Villa Andreoli, Colle Pizzuto e Iconicella da una settimana sono a secco i rubinetti di Santa Rita mentre da ieri l'acqua è a singhiozzo a Marcianese e a Santa Maria Maggiore. I motivi? Prove per attivare la nuova conduttura e guasti.
Sono esasperati i cittadini dalla continua interruzione del servizio idrico, gestito dalla Sasi, dalle 22 alle 5. Un problema che va avanti da mesi e che si è intensificato nelle ultime settimane. A rotazione, infatti, restano a secco i rubinetti di diverse contrade e quartieri: da una settimana tocca a Santa Rita e Marcianese, mentre è da febbraio che Villa Andreoli, Colle Pizzuto e Iconicella fanno i conti con l'acqua che va e viene.
«Non se ne può più», sbotta N.P., pensionato residente nel popolo rione di Santa Rita, «il mio è il quartiere più colpito dalle chiusure notturne. E' da quest'inverno che la sera ci ritroviamo a verificare se l'acqua c'è o meno. E quando non c'è, come accade da una settimana, non siamo neanche avvisati dalla Sasi».
«Non solo, quando si cerca di avere spiegazioni», aggiunge Gabriele Castiglione, di Santa Maria Maggiore, «si sprecano diverse telefonate alla Sasi. Ieri sera l'acqua è andata via all'improvviso e per capire cosa fosse successo, ho passato tre quarti d'ora al telefono per avere due spiegazioni diverse: la prima è che c'era stata un rottura, la seconda che ci sono delle razionalizzazioni e quindi a giorni alterni nella zona storica andrà via l'acqua. Alla fine abbiamo capito che era una rottura, ma occorre maggiore trasparenza e chiarezza da parte della Sasi nei confronti dei cittadini che pagano il servizio».
Proteste che la Sasi incassa da mesi. «Occorrono ancora due-tre giorni di pazienza», afferma il presidente della società, Domenico Scutti, «perché stiamo ultimando i collaudi del nuovo acquedotto». «Stiamo ultimando i collegamenti e i collaudi al nuovo acquedotto che sostituisce la vecchia condotta realizzata nel 1901», aggiunge l'ingegnere Sasi Domenico Di Renzo. «I tecnici stanno immettendo acqua di prova nelle condutture per lavarle, testarne la capacità, la portata, le variazioni di pressione che da anni determinano rotture lungo le tubature. Questa mattina (ieri per chi legge, ndc) inoltre sono stati fatti anche i prelievi per analizzare l'acqua. Togliendo l'acqua per i lavori, alcune zone rimangono a secco. In questo momento non c'è acqua, ad esempio, a Marcianese. Poi la reimmettiamo ma ci vuole tempo per ricaricare i serbatoi. Ancora qualche giorno di pazienza poi non ci saranno più disagi». Conto alla rovescia, dunque per l'inaugurazione della nuova condotta d'acciaio - che ha un diametro di quattro metri ed è lunga 24 chilometri e mezzo - che corre dalle sorgenti del fiume Verde di Fara fino a Lanciano.
Con l'acquedotto, progettato proprio da Di Renzo e costato 5.400.000 mila euro, arriveranno 100 litri d'acqua al secondo, non più 50, così si elimineranno anche le emergenze idriche sulla costa.
Sono esasperati i cittadini dalla continua interruzione del servizio idrico, gestito dalla Sasi, dalle 22 alle 5. Un problema che va avanti da mesi e che si è intensificato nelle ultime settimane. A rotazione, infatti, restano a secco i rubinetti di diverse contrade e quartieri: da una settimana tocca a Santa Rita e Marcianese, mentre è da febbraio che Villa Andreoli, Colle Pizzuto e Iconicella fanno i conti con l'acqua che va e viene.
«Non se ne può più», sbotta N.P., pensionato residente nel popolo rione di Santa Rita, «il mio è il quartiere più colpito dalle chiusure notturne. E' da quest'inverno che la sera ci ritroviamo a verificare se l'acqua c'è o meno. E quando non c'è, come accade da una settimana, non siamo neanche avvisati dalla Sasi».
«Non solo, quando si cerca di avere spiegazioni», aggiunge Gabriele Castiglione, di Santa Maria Maggiore, «si sprecano diverse telefonate alla Sasi. Ieri sera l'acqua è andata via all'improvviso e per capire cosa fosse successo, ho passato tre quarti d'ora al telefono per avere due spiegazioni diverse: la prima è che c'era stata un rottura, la seconda che ci sono delle razionalizzazioni e quindi a giorni alterni nella zona storica andrà via l'acqua. Alla fine abbiamo capito che era una rottura, ma occorre maggiore trasparenza e chiarezza da parte della Sasi nei confronti dei cittadini che pagano il servizio».
Proteste che la Sasi incassa da mesi. «Occorrono ancora due-tre giorni di pazienza», afferma il presidente della società, Domenico Scutti, «perché stiamo ultimando i collaudi del nuovo acquedotto». «Stiamo ultimando i collegamenti e i collaudi al nuovo acquedotto che sostituisce la vecchia condotta realizzata nel 1901», aggiunge l'ingegnere Sasi Domenico Di Renzo. «I tecnici stanno immettendo acqua di prova nelle condutture per lavarle, testarne la capacità, la portata, le variazioni di pressione che da anni determinano rotture lungo le tubature. Questa mattina (ieri per chi legge, ndc) inoltre sono stati fatti anche i prelievi per analizzare l'acqua. Togliendo l'acqua per i lavori, alcune zone rimangono a secco. In questo momento non c'è acqua, ad esempio, a Marcianese. Poi la reimmettiamo ma ci vuole tempo per ricaricare i serbatoi. Ancora qualche giorno di pazienza poi non ci saranno più disagi». Conto alla rovescia, dunque per l'inaugurazione della nuova condotta d'acciaio - che ha un diametro di quattro metri ed è lunga 24 chilometri e mezzo - che corre dalle sorgenti del fiume Verde di Fara fino a Lanciano.
Con l'acquedotto, progettato proprio da Di Renzo e costato 5.400.000 mila euro, arriveranno 100 litri d'acqua al secondo, non più 50, così si elimineranno anche le emergenze idriche sulla costa.
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