Via libera al trasloco del Renzetti
Il Pdl accoglie il piano Venturoni e in cambio chiede l’automotive.
LANCIANO. Nessuna protesta o critica per la «moritura Asl Lanciano-Vasto» e sì allo spostamento del nuovo ospedale per utilizzare i fondi disponibili promessi dall’assessore regionale Venturoni: il consiglio comunale si è così espresso sul futuro della sanità frentana. L’altra sera, con i soli voti della maggioranza, è stato approvato il documento presentato dal Pdl.
Il voto dell’altra notte, dopo le frizioni sul “caso Euro Immobiliare” (vedi articolo accanto), segna una marcia indietro della maggioranza di centrodestra rispetto alle questioni ospedale e Asl. Rispetto al consiglio straordinario di fine ottobre e alla prima posizione del sindaco Filippo Paolini (Pdl), la difesa dell’autonomia della sanità frentana e del vecchio ospedale si è persa nel nuovo documento, illustrato dal capogruppo Pdl, Mario Bruno, e dal presidente della commissione Sanità, Cesarino Bomba, e votato da Pdl, ex An e Udc. «Che si chiami Asl di Chieti è questione di poco conto rispetto all’esigenza di assicurare dignitosa e qualificata assistenza», è scritto nel documento.
Il consiglio comunale non farà nessuna «vibrante protesta o critica sulla decisione di cancellare la Asl Lanciano-Vasto e ricomprenderla in quella di Chieti». Alla Regione chiede solo «come voglia far funzionare i cinque ospedali della cessata Asl».
E sul nuovo ospedale? Il Pdl chiede che si rendano subito operativi i fondi, circa 20 milioni, per gli interventi di ristrutturazione nell’attuale Renzetti. Ma con un giro di parole lo spostamento dell’ospedale diventa una possibilità reale. Prima sostenendo che «se i 100 milioni di euro annunciati dall’assessore regionale alla Sanità fossero disponibili, il nuovo ospedale può integrarsi con quello esistente», salvando le strutture più recenti e abbattendo quelle vetuste.
Poi, affermando che, se il nuovo progetto non può insistere nell’area attuale, «il nuovo ospedale deve sorgere nel territorio di Lanciano, equidistante dalle strutture ospedaliere da convertire di Atessa, Casoli, Ortona e Guardiagrele».
Il Pdl conclude con un’idea arzigogolata andando a pescare nel progetto dell’automotive per il quale è in ballo un’altra consistente fetta di finaziamenti. La maggioranza che lo spostamento dell’ospedale venga compensato con la riconversione dei fabbricati ad uso del Campus automotive, previsto invece da tempo a Mozzagrogna, «per le attività che non richiedono la vicinanza con l’area industriale di Cerratina».
Delusione dall’opposizione, che ha votato contro il documento. «Da oggi è possibile delocalizzare l’ospedale, un piano preparato fin dall’adozione del Prg», commenta Pierluigi Vinciguerra (Idv). «Il Pdl ha svenduto Asl e ospedale», tuona il capogruppo pd, Franco Ferrante, «questa maggioranza non è in grado di governare perché prima dice una cosa e poi ne fa un’altra».
Il voto dell’altra notte, dopo le frizioni sul “caso Euro Immobiliare” (vedi articolo accanto), segna una marcia indietro della maggioranza di centrodestra rispetto alle questioni ospedale e Asl. Rispetto al consiglio straordinario di fine ottobre e alla prima posizione del sindaco Filippo Paolini (Pdl), la difesa dell’autonomia della sanità frentana e del vecchio ospedale si è persa nel nuovo documento, illustrato dal capogruppo Pdl, Mario Bruno, e dal presidente della commissione Sanità, Cesarino Bomba, e votato da Pdl, ex An e Udc. «Che si chiami Asl di Chieti è questione di poco conto rispetto all’esigenza di assicurare dignitosa e qualificata assistenza», è scritto nel documento.
Il consiglio comunale non farà nessuna «vibrante protesta o critica sulla decisione di cancellare la Asl Lanciano-Vasto e ricomprenderla in quella di Chieti». Alla Regione chiede solo «come voglia far funzionare i cinque ospedali della cessata Asl».
E sul nuovo ospedale? Il Pdl chiede che si rendano subito operativi i fondi, circa 20 milioni, per gli interventi di ristrutturazione nell’attuale Renzetti. Ma con un giro di parole lo spostamento dell’ospedale diventa una possibilità reale. Prima sostenendo che «se i 100 milioni di euro annunciati dall’assessore regionale alla Sanità fossero disponibili, il nuovo ospedale può integrarsi con quello esistente», salvando le strutture più recenti e abbattendo quelle vetuste.
Poi, affermando che, se il nuovo progetto non può insistere nell’area attuale, «il nuovo ospedale deve sorgere nel territorio di Lanciano, equidistante dalle strutture ospedaliere da convertire di Atessa, Casoli, Ortona e Guardiagrele».
Il Pdl conclude con un’idea arzigogolata andando a pescare nel progetto dell’automotive per il quale è in ballo un’altra consistente fetta di finaziamenti. La maggioranza che lo spostamento dell’ospedale venga compensato con la riconversione dei fabbricati ad uso del Campus automotive, previsto invece da tempo a Mozzagrogna, «per le attività che non richiedono la vicinanza con l’area industriale di Cerratina».
Delusione dall’opposizione, che ha votato contro il documento. «Da oggi è possibile delocalizzare l’ospedale, un piano preparato fin dall’adozione del Prg», commenta Pierluigi Vinciguerra (Idv). «Il Pdl ha svenduto Asl e ospedale», tuona il capogruppo pd, Franco Ferrante, «questa maggioranza non è in grado di governare perché prima dice una cosa e poi ne fa un’altra».