Premio Federico Caffé e la frase sulla struttura monarchica dell'impresa: gli studenti vincitori
Organizzato dallo Spi Cgil in collaborazione con l’Università LiberEtà Federico Caffè, e in memoria di Giuliano Colazilli
PESCARA. Onorare la memoria dell’economista pescarese Federico Caffé, invitare le nuove generazioni a conoscere ed approfondire la ricchezza di pensiero, di azione e di testimonianza più che mai attuale: è con questo scopo che si è svolto e concluso a Pescara il Premio Federico Caffé aperto a studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado, di Abruzzo, Molise e Lazio.
Il Premio - in memoria di Giuliano Colazilli, appassionato dirigente della Cgil e dello Spi dell’Abruzzo, cofondatore dell’Università LiberEtà Federico Caffè, deceduto il 14 maggio 2016 - giunto alla quarta edizione e organizzato dallo Spi Cgil Pescara in collaborazione con la LiberEtà Federico Caffè, aveva come tema una frase del noto economista con la quale i ragazzi si sono dovuti confrontare e superare: "Problema cruciale dei nostri tempi è proprio quello del superamento della struttura “monarchica” dell’impresa" .
Alla fine nell'aula magna dell’Istituto tecnico statale Aterno-Manthonè di Pescara sono stati premiati tre lavori, tutti a pari merito, uno singolo e due collettivi. Il primo lavoro collettivo è stato realizzato dagli studenti della classe V A dell’istituto Aterno-Manthonè , Federico Caravaggio, Alessandro Cardone, Pasquale Cetrano, Matteo D’Annibale, Francesco Dama, Matteo Giampietro e Andrea Metushi. Il secondo realizzato da studentesse e studenti del liceo classico D’Annunzio di Pescara, Irene D’Aloisio, Daniele Di Girolamo, Alessia Di Sabatino e Maria Chiara Pavone. Il lavoro singolo è di Emanuele Manzo dell’istituto di istruzione superiore Alessandro Volta di Pescara.
La commissione giudicatrice era composta dal professor Mario Tiberi (presidente), Oscar Buonamano (coordinatore del Premio), Paolo Castellucci (segretario del Premio) e da Alessandra Di Simone (segretaria Spi-Cgil).