Capitale della cultura, Pescina incrocia le dita

10 Marzo 2023

Una delegazione comunale al Parlamento europeo per illustrare la candidatura: il 21 la decisione

PESCINA . La calorosa accoglienza riservata dal Parlamento europeo ha rafforzato la convinzione nella delegazione della “Città di Mazzarino e di Silone”, di potercela fare a diventare la “Capitale della cultura italiana 2025”. Alla base di questo ottimismo vi è la consapevolezza di avere scelto come tema da discutere il 21 marzo a Roma davanti alla Commissione che dovrà scegliere tra le dieci città finaliste la vincitrice, la marginalizzazione delle aree interne italiane ed europee. Un tema che sta molto a cuore all'Ue come dimostrano i robusti finanziamenti previsti nel programma di sviluppo 2021-2027 delle emarginate. L'Abruzzo potrà contare su un miliardo e 400 milioni. Pescina nel candidarsi a Capitale della cultura si è chiesta: è sufficiente soffermarci sul nostro patrimonio storico-culturale, come si prevede faranno le altre città concorrenti, quando il nostro territorio si va via spopolando? La risposta non poteva che essere negativa. Cosa fare allora? La delegazione lo ha spiegato in sede europea: «ribaltare gli annosi punti deboli delle aree disagiate in opportunità di crescita e sviluppo, recuperandone i beni storici, culturali e ambientali per dare un futuro alle vecchie e nuove generazioni; valorizzando e implementando le politiche turistiche, declinate in tutti gli ambiti possibili, compresi quelli religiosi». Territori montani oggi inseriti nella rete dei Parchi letterari, che in Abruzzo vantano personaggi come Silone, D’Annunzio, Benedetto Croce e il grande poeta latino Ovidio. Della delegazione facevano parte il sindaco di Pescina, Mirko Zauri, il presiedente del consiglio Vincenzo Parisse; le assessori Roberta Cococcia e Antonella Odorisio; la direttrice del comitato organizzatore, Tiziana Cucolo, che è anche presidente del Centro Studi Silone; e ancora Fulvia Del Grosso, Mary Sorrento, Pierluigi Prosia, Berardino Ruggeri, Sergio Venditti, Gabriele Ciaccia. Il Dossier è stato illustrato dalla dottoressa Cucolo, che ha presentato anche il docufilm, su Ignazio Silone, prodotto da Terzo Pilastro e altre documentazioni. Gabriele Ciaccia ha recitato brani da “Il Segreto di Luca” di Silone, apprezzati dal numeroso pubblico di cui facevano parte diversi parlamentari europei.
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