Cialente guarda a Idv, Fli e civiche
Il sindaco uscente lancia la proposta di «una grande apertura di governo»
L'AQUILA. «Costruiamo insieme la proposta di governo per la città». In vista del ballottaggio del 20 e 21 maggio, pur sottolineando «il grande successo della coalizione di centrosinistra e l'ottimo risultato personale» il sindaco Massimo Cialente lancia un appello alle quattro liste premiate dall'elettorato: Italia dei Valori, Appello per L'Aquila, L'Aquila che Vogliamo e Futuro e Libertà. Cialente ritiene che «sia necessario unire le forze democratiche del capoluogo» e per gli altri candidati sindaci ipotizza ruoli e impegni diretti nell'amministrazione. In particolare con Mancini (Idv) in queste ore si lavora per una ricucitura.
Indaffaratissimo nel «fare il sindaco la mattina» e «portare avanti la campagna elettorale nel pomeriggio» Cialente conta i giorni che lo separano dal 20 e 21 maggio: un appuntamento a cui guarda con ottimismo. Ma il segnale arrivato dall'elettorato, che ha riconosciuto un ruolo significativo alle liste di quattro dei suoi avversari - Angelo Mancini, Ettore Di Cesare, Vincenzo Vittorini ed Enrico Verini - e la difficile fase in cui si trova la città, suggeriscono al sindaco uscente di lanciare «una grande apertura di governo della città». Un modo per convincere anche chi si dice del tutto contrario agli apparentamenti, come Mancini e Vittorini, a «costruire insieme la proposta di governo e, se lo ritengono, assumendosi anche ruoli diretti di governo della città». Vale a dire: vinciamo insieme questo ballottaggio e poi ognuno avrà il proprio ruolo, più o meno diretto, nella prossima amministrazione comunale.
«Ritengo» afferma Cialente «che il risultato del primo turno abbia consegnato un grande successo alla coalizione di centrosinistra, che mi ha sostenuto, ed un mio ottimo risultato, soprattutto se si considera che ho ricevuto oltre 2.400 voti personali in più rispetto a quelli delle liste, mentre il mio avversario al ballottaggio ha preso, rispetto alle sue liste, ben 740 voti in meno, in gran parte confluiti su altri candidati, e su di me in particolare. Questo risultato, quindi, mi fa guardare con ottimismo all'appuntamento del 20 e del 21 maggio. Rilevo nel contempo un segnale dell'elettorato, che ha comunque riconosciuto un ruolo importante, significativo, per il governo della città, alle liste dell'Italia dei Valori, Appello per L'Aquila, L'Aquila che Vogliamo e Futuro e Libertà». Nello stesso tempo, per Cialente è «evidente la sconfitta di Giorgio De Matteis».
Da qui la proposta ai candidati sindaci delle quattro liste, allargata «a tutte le donne, agli uomini e ai giovani che in esse si sono candidati ed a coloro che hanno dato ad essi il voto, per una grande apertura di governo della città. Non dobbiamo partire dai tatticismi» sottolinea Cialente «ma dalla politica e la politica è il programma, il progetto della città ed il percorso di governo. Come è noto il nostro programma è "work in progress": lo abbiamo scritto nelle assemblee con i cittadini, lo sottoporremo di nuovo ad essi nel corso di nuovi incontri pubblici, dopo le elezioni, in ogni circoscrizione, prima di trasformarlo nel programma di mandato definitivo».
Cialente dice di condividere il senso delle dichiarazioni di Mancini, quando parla degli apparentamenti come di tatticismi da vecchia politica. «Chiedo allora a lui e agli altri candidati sindaci» conclude «di costruire insieme la proposta di governo. L'Aquila ha già scelto nel primo turno da chi vuole essere governata, ma io sento, nella mia rinnovata responsabilità, che nessuno può ritenersi autosufficiente, né tirarsi indietro».
Indaffaratissimo nel «fare il sindaco la mattina» e «portare avanti la campagna elettorale nel pomeriggio» Cialente conta i giorni che lo separano dal 20 e 21 maggio: un appuntamento a cui guarda con ottimismo. Ma il segnale arrivato dall'elettorato, che ha riconosciuto un ruolo significativo alle liste di quattro dei suoi avversari - Angelo Mancini, Ettore Di Cesare, Vincenzo Vittorini ed Enrico Verini - e la difficile fase in cui si trova la città, suggeriscono al sindaco uscente di lanciare «una grande apertura di governo della città». Un modo per convincere anche chi si dice del tutto contrario agli apparentamenti, come Mancini e Vittorini, a «costruire insieme la proposta di governo e, se lo ritengono, assumendosi anche ruoli diretti di governo della città». Vale a dire: vinciamo insieme questo ballottaggio e poi ognuno avrà il proprio ruolo, più o meno diretto, nella prossima amministrazione comunale.
«Ritengo» afferma Cialente «che il risultato del primo turno abbia consegnato un grande successo alla coalizione di centrosinistra, che mi ha sostenuto, ed un mio ottimo risultato, soprattutto se si considera che ho ricevuto oltre 2.400 voti personali in più rispetto a quelli delle liste, mentre il mio avversario al ballottaggio ha preso, rispetto alle sue liste, ben 740 voti in meno, in gran parte confluiti su altri candidati, e su di me in particolare. Questo risultato, quindi, mi fa guardare con ottimismo all'appuntamento del 20 e del 21 maggio. Rilevo nel contempo un segnale dell'elettorato, che ha comunque riconosciuto un ruolo importante, significativo, per il governo della città, alle liste dell'Italia dei Valori, Appello per L'Aquila, L'Aquila che Vogliamo e Futuro e Libertà». Nello stesso tempo, per Cialente è «evidente la sconfitta di Giorgio De Matteis».
Da qui la proposta ai candidati sindaci delle quattro liste, allargata «a tutte le donne, agli uomini e ai giovani che in esse si sono candidati ed a coloro che hanno dato ad essi il voto, per una grande apertura di governo della città. Non dobbiamo partire dai tatticismi» sottolinea Cialente «ma dalla politica e la politica è il programma, il progetto della città ed il percorso di governo. Come è noto il nostro programma è "work in progress": lo abbiamo scritto nelle assemblee con i cittadini, lo sottoporremo di nuovo ad essi nel corso di nuovi incontri pubblici, dopo le elezioni, in ogni circoscrizione, prima di trasformarlo nel programma di mandato definitivo».
Cialente dice di condividere il senso delle dichiarazioni di Mancini, quando parla degli apparentamenti come di tatticismi da vecchia politica. «Chiedo allora a lui e agli altri candidati sindaci» conclude «di costruire insieme la proposta di governo. L'Aquila ha già scelto nel primo turno da chi vuole essere governata, ma io sento, nella mia rinnovata responsabilità, che nessuno può ritenersi autosufficiente, né tirarsi indietro».
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