L’Aquila, crisi e tagli alla Selex: su 140 dipendenti, 19 sono esuberi

Previste 4 ore di cassa integrazione a settimana per tutti i dipendenti. Le Rsu contestano il piano industriale e chiedono un incontro con il sindaco dell’Aquila Cialente e la senatrice Pezzopane

L’ AQUILA. Non più rinviabile un incontro con il sindaco dell’ Aquila, Massimo Cialente, e con la senatrice abruzzese Stefania Pezzopane per mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati al futuro dello stabilimento aquilano Selex Es: lo chiedono le Rsu per tutelare i 140 dipendenti in organico che oggi hanno osservato quattro ore di sciopero per protestare contro le decisioni dell’azienda. Il piano di riorganizzazione nazionale prevede per i 140 lavoratori dell’ Aquila 19 esuberi e 4 ore settimanali di cassa integrazione per gli altri dal prossimo luglio per due anni. Le Rsu - che fanno capo alla Fiom Cgil - hanno rigettato il piano industriale e ora attendono una nuova convocazione nella speranza che l’azienda «torni indietro su modalità e numeri».

Dopo la fusione delle tre società ex Finmeccanica Selex Elsag, Selex Sistemi Integrati e Selex Galileo, i dipendenti del gruppo sono 17mila di cui 11mila in Italia; a livello nazionale l’azienda ha previsto 1.938 esuberi, il 35% su personale indiretto (amministrativi) e il 10% su personale diretto (addetti alla progettazione e impiegati nello stabilimento) «C’è un accordo firmato presso la Prefettura dell’ Aquila nel luglio 2012 nel quale l’azienda si impegnava a mantenere i livelli occupazionali all’Aquila» ricordano le Rsu, che ora vogliono chiarimenti e annunciano una mobilitazione, in attesa di risposte dalle istituzioni.

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