L'Aquila: rischia 9mila euro di multa per l’assegno sbagliato
Ha pagato il funerale del padre con un vecchio assegno da 3.200 euro “non trasferibile”. La denuncia dell'Ugl. Un altro caso per l'acquisto dei mobili
L’AQUILA. Ha pagato il funerale del padre con un vecchio assegno da 3.200 euro “non trasferibile” e ora rischia una sanzione di 9mila euro dalla Ragioneria dello Stato. «Questo non è l’unico caso», dice il sindacalista Fabio Frullo, «che siamo chiamati ad affrontare perché in questi giorni sono sempre più presenti, presso lo sportello dell’Ugicons, utenti che possono vedersi recapitare, a breve, sanzioni salatissime per aver emesso assegni senza la dicitura “non trasferibile” come ad esempio per il caso della persona venuta da noi e che ha effettuato un saldo per comprare i mobili del nuovo appartamento appena riconsegnato dopo l’adeguamento sismico. E’ da ricordare che le norme sull’antiriciclaggio stabiliscono che gli assegni, per un importo superiore ai 1000 euro, devono riportare, sullo stesso assegno, una causale precisa di non trasferibilità, pena una multa che varia dai 3000 mila ai 50.000 euro in base al decreto 90 del 2017 che dal 4 luglio produce i suoi effetti. E’ anche da ricordare, però, che la stessa normativa sull’antiriciclaggio, impone alle banche il rilascio di carnet di assegni già muniti della clausola di non trasferibilità. Però, qualora si posseggano libretti senza la clausola, è necessario apporvi la nota e il nominativo del beneficiario per non incorrere in alcuna violazione di legge. Molto spesso, anche a causa di una cattiva informazione, i cittadini non ottemperano a questa prescrizione con delle conseguenze, in termini patrimoniali, disastrose. A fronte di tutto ciò è necessario procedere ad una corretta informazione e agire in termini di modifica normativa per tutelare i consumatori».
Nella sede dell’Unione generale consumatori, fa notare Frullo, sono disponibili gratuitamente i legali per la verifica di eventuali errori procedurali o di notifica per limitare i danni di una norma non a tutela del semplice cittadino. Infatti, in caso di oblazione, il soggetto può decidere se attendere la conclusione del procedimento, nel corso del quale può fornire le osservazioni per ottenere un proscioglimento o l’erogazione di una sanzione inferiore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.