A lezione con i piccoli piloti di kart la scuola dei brividi in derapata

Dal 2005 l’Italia Dream Team di Albanese insegna ai bambini come guidare i bolidi in pista ecco chi sono le nuove promesse del volante e gli esperti guidatori del reparto corse

MONTESILVANO. «Se non sei un buon kartista non sarai mai un pilota di Formula 1». L’officina di Roberto Albanese in via Togliatti odora di olio, motori e gomme usurate: è quasi un santuario del kart. Albanese è l’inventore di una scuola per piloti, l’Italia Dream Team, che dal 2005 insegna teoria e pratica della guida ai bambini da 6 a 12 anni. Da 6 a 8 anni, ci sono i delfini che guidano kart da 35 di cilidrata a 4 tempi, da 8 a 10 anni, i baby su kart da 60 che arrivano a 11 mila giri e, da 10 a 12 anni, i mini capaci di affrontare la pista fino a più di cento all’ora. Tutto è cominciato con una domanda innocente: «Quando aveva 6 anni, mio figlio mi ha chiesto: “Papà, mi porti a fare un giro sui kart?”. Oggi Stefano ha 22 anni e ha vinto 3 titoli italiani». Il prossimo 23 giugno Stefano Albanese correrà sulla pista di Sant’Egidio alla Vibrata per la seconda prova del campionato italiano Aci Csai nella categoria 125 kz e cioè bolidi capaci di superare i 180 all’ora di velocità, a 6 marce e con gli apparati della telemetria montati sul volante per scaricare i dati di guida sul computer e analizzarli.

Da un gioco, sono nate la scuola che oggi schiera 15 piloti delfini, 5 baby e 3 mini e il reparto corse, ormai un punto fermo in Italia: «Ai bambini di 6 anni», racconta Albanese, «iniziamo a insegnare la teoria con la spiegazione del significato delle bandiere e poi si passa alle prime guide in pista con lo studio delle traiettorie. Tra i delfini abbiamo i promettenti Domenico Ciociola, Mattia Bucci, Federico Pancotto, Riccardo Panocchi e Alessandro Caporalini. Nella categoria 60 easy kart, vanno forte Francesco Testardi, Daniele Tassone, Angelo Tulli e Riccardo Pelloni». E poi ci sono le punte di diamante del reparto corse con anni di guida ed esperienza sulle spalle: Luca D’Alonzo gareggia in 125 kz2 e il prossimo 23 giugno ci sarà anche lui a Sant’Egidio alla Vibrata, Cristian Tassone in 125 pro driver pro, Daniele Mardocheo in 125 pro driver am, i fratelli Andrea e Antonello Sebastiani in 125 pro driver am e 125 pro driver pro, Francesco Serafini in 125 pro driver am, Lorenzo Camplese in kz2.

«Prima i kart erano pezzi di ferro», dice Albanese, «oggi sono macchine a tutti gli effetti». Alessandro Sferrella, un passato da campione europeo, è motorista e telaista e con la sua azienda fornisce sedili ergonomici in grado di assecondare i movimenti dei piloti. Ma correre sui kart non è come giocare a pallone: «È uno sport di nicchia e costoso», conferma Albanese, «e scoprire talenti non è facile perché, prima di tutto, si devono vincere le resistenze di mamma e papà e poi ci sono i costi da affrontare per avere mezzi competitivi e noleggiare le piste. Ma la nostra passione è più forte della crisi».

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