Addio Giammorretti militante col pallino dei giovani in politica 

L’esponente del Pd si è spento a 82 anni. Oggi i funerali Costantini: «Ha contribuito a formare una classe dirigente»

PESCARA. Signore della politica e punto di riferimento del centrosinistra pescarese. Così viene ricordato Aurelio Giammorretti, per tutti “Lello”, autorevole esponente del Partito democratico che ieri, dopo un lungo periodo di malattia, si è spento a 82 anni. Dalla Democrazia cristiana al Partito popolare, dalla Margherita al Pd passando per la militanza sindacale nella Cisl: questa la parabola dell’impegno politico di Giammorretti, originario di Piacenza ed ex ufficiale dei carabinieri. Ha ricoperto incarichi nella Saga e nell’Ente manifestazioni, è stato consigliere provinciale e, soprattutto, impegnato nella formazione dei giovani e promotore di iniziative per avvicinare le nuove generazioni alla politica.
«Sono certo», dice infatti di lui Carlo Costantini, capogruppo di opposizione in municipio e nipote di Giammorretti, «che sarà felice di essere ricordato per la sua straordinaria passione per i giovani in politica, grazie alla quale ha contribuito alla formazione di un’intera classe dirigente». Oltre a essere lo zio di Costantini, Giammorretti era anche cognato del compianto Giuseppe Quieti, parlamentare Dc dal 1976 al 1987. Il consigliere comunale Pd Francesco Pagnanelli evoca «l’antica amicizia di quando ero bambino e frequentavo con i miei genitori la sua famiglia. L’ho rincontrato in politica nel Pd, lui pilastro della Margherita e io giovane militante Ds. Più di tutti credette nella fusione delle due realtà e nell’importanza del Pd come unione di culture distanti come storia ma vicine come valori. Lo ricorderò come un pilastro del centrosinistra pescarese».
«Con lui scompare non solo una brava persona ma una delle menti più intraprendenti e lucide della politica regionale e pescarese», sottolinea il consigliere regionale dem Antonio Blasioli, «il Pd perde uno dei suoi fondatori, particolarmente interessato alla formazione dei giovani, che non ha mai mancato di dispensare stimoli e suggerimenti preziosi».
«Lo conobbi nella comune militanza sindacale», aggiunge Gianni Melilla, «lui dirigente autorevole della Cisl, cattolico e democristiano molto attento alla questione sociale, rigoroso nel confronto politico quanto sensibile e amichevole nella relazione personale, interlocutore politico affidabile e sempre coerente con la visione politica della migliore Dc». Per Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista «era un politico appassionato, fermo nelle sue idee ma con l’assillo della discussione e del confronto. Anche se ha vissuto con impegno la seconda Repubblica, è sempre rimasto un democristiano della prima conservando gli aspetti positivi di quella tradizione». Per il senatore Pd Michele Fina «la morte di Giammoretti è un fatto privato per gli affetti più cari, ma anche un dolore collettivo di una comunità politica per un dirigente autorevole che ha speso tutta la vita per l’impegno civile e politico, con particolare attenzione alla formazione dei più giovani». «Continuerà ad amare Pescara, per la quale ha fatto sindacato attivo, politica di partito in prima fila, cittadinanza progettuale in ogni istante», sottolinea Luciano D’Alfonso che ricorda «i suoi documenti per spingere in avanti la nostra attività riformista. Pescara», conclude l’onorevole del Pd, «ti dice grazie per il tempo che hai saputo donare alle questioni di tutti».
I funerali di Giammorretti, che lascia le figlie Caterina e Francesca, si tengono oggi alle 16.30 nella chiesa di San Pietro Apostolo.
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