Arretrati, i medici pronti alla messa in mora

16 Maggio 2009

Presto le liberatore legali per un’azione contro la Asl. Milioni di euro in ballo

 PESCARA. L’associazione sindacale Anpo Ascoti Fials Medici ha fatto un deciso passo avanti nella vertenza con la Asl per assicurarsi gli emolumenti arretrati. Nei giorni scorsi, ha affidato a Luca De Felice, legale del foro di Pescara, il compito di procedere alla messa in mora dell’azienda sanitaria. La prossima settimana toccherà ai singoli iscritti al sindacato firmare le deleghe all’avvocato. In attesa degli eventi, va registrato l’intervento di Angelo Cordone, ex manager della Asl pescarese e ora direttore sanitario dell’azienda sanitaria di Legnano, in Lombardia.

 «Non è compito della direzione generale fare i calcoli sugli stipendi dei dipendenti», ha precisato Cordone, che è stato al vertice della Asl di Pescara dal 2002 al 2007, quindi nel quinquennio interessato dalla vertenza. Secondo i calcoli effettuati da una società esterna alla Asl, la Issos Servizi Global Consulting, e resi noti dall’Anpo Ascoti Fials Medici, sugli stipendi dei dipendenti, per diversi anni, non sarebbero state calcolate alcune voci. Ad esempio, il fondo per la retribuzione della posizione, il fondo per le particolari condizioni di lavoro e quello per la retribuzione del risultato. Il tutto avrebbe generato una mole enorme di arretrati: solo per il biennio 2005-2006, si parla di 7 milioni di euro.
 I 600 medici e veterinari della Asl ritengono di aver percepito mediamente mille euro in meno al mese dei colleghi delle altre aziende sanitarie.

 «Se c’è stato un errore, è giusto che i dipendenti vengano compensati», ha aggiunto Cordone. «Io non mi avvalsi di consulenti esterni perché costano molto e la Asl non aveva soldi per quel genere di operazioni. Anzi, per dirla tutta, non aveva neppure la percezione dell’indebitamento cumulato perché, al momento del mio subentro, c’erano quattro bilanci non approvati. Ritengo, comunque, che i dirigenti preposti ai calcoli fossero bravi e competenti».
 L’idea di rivolgersi alla Issos Servizi Global Consulting venne all’erede di Cordone, Antonio Balestrino, che si dimise non molto tempo dopo.

 L’Anpo Ascoti Fials Medici finora non ha avuto risposte dall’attuale direttore generale della Asl, Claudio D’Amario. Eppure, la comunicazione ufficiale intesa ad attivare urgentemente delle relazioni sindacali per sistemare la vicenda è stata protocollata diversi giorni or sono. Non si possono escludere degli scioperi, anche se sarebbero da scongiurare in questo momento difficilissimo per la sanità pescarese, che deve fare i conti anche con l’aggravio di lavoro dovuto al terremoto.

 Dopo la messa in mora, ci sarà un tentativo di conciliazione e, se andrà a vuoto, verrà intentata causa. Sulla scia dei medici e dei veterinari, potrebbero muoversi anche altre sigle sindacali. I dipendenti della Asl ammontano a più di tremila: ci sono anche gli infermieri, gli amministrativi e i sanitari non medici. Tutti cercheranno di battere cassa.