Carcere, terme e ospedale ecco le grandi incompiute
Penne, la Mare-monti costata 17 milioni si è arenata in un’inchiesta giudiziaria La struttura sanitaria Del Carmine dopo i lavori è rimasta abbandonata
PENNE. Un numero di incompiute e di spreco di denaro pubblico davvero imbarazzante. A Penne c'è un record negativo riguardo le opere pubbliche finanziate, appaltate e poi non utilizzate che ha dell'incredibile. Alcune addirittura non sono mai nate come la famosissima Mare-monti, la maxi arteria fantasma che avrebbe dovuto congiungere l’entroterra vestino con la costa pescarese, passando attraverso la Statale 81. Di tutto ciò oggi restano ai pennesi una maxi inchiesta giudiziaria, polemiche, un tratto di terreno rovinato e un cantiere bloccato costato ben 17 milioni di euro. Se la Mare monti è la madre delle incompiute pennesi, meritano menzione anche le situazioni del carcere, del mattatoio comunale, delle terme dell'Acquaventina e dell'ospedale del Carmine. Il carcere, costato oltre un miliardo delle vecchie lire e abbandonato da oltre 25 anni, si trova in prossimità dell'area verde dell'oasi naturale del Wwf e nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere una struttura mandamentale. Le inadempienze e il fallimento delle imprese, le inefficienze amministrative e le modifiche legislative hanno partorito esclusivamente l'ennesima cattedrale nel deserto, oggi rimasta esclusivamente uno scheletro di cemento armato. Per quanto riguarda l'ospedale Del Carmine, lo spreco è ancor più evidente dato che l'opera, costata complessivamente oltre 25 miliardi delle vecchie lire, è stata anche realizzata senza mai esser utilizzata. Inizialmente doveva essere un ospedale psichiatrico, ma con la legge Basaglia e la conseguente abolizione dei manicomi venne deciso di farne un centro all'avanguardia per la geriatria. Furono acquistati tutti gli arredi e le attrezzature necessarie, per un costo aggiuntivo di oltre un milione di euro, e l'imponente struttura fu dotata anche di una sala convegni da circa 300 posti. Tutto ciò da anni è nell'abbandono assoluto.
Abbandono assoluto nel quale vivono anche le strutture del mattatoio comunale e di quello che sarebbe dovuto essere il centro termale dell'Acquaventina. Il mattatoio, costato quasi 3 miliardi delle vecchie lire, è stato aperto solo cinque anni, dall'agosto 1997 al giugno 2002. L’ultima grande incompiuta pennese, il centro termale dell’Acquaventina, è anch'essa abbandonata da anni. L’edificio, costato circa 2 miliardi di vecchie lire, e che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto dare un impulso notevole al turismo e all'occupazione locale, è da molti anni in completo stato d’abbandono: sono state rotte porte, finestre e portate via le suppellettili.
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