PESCARA

Codice della strada, più analcolici e meno incasso: “Tavoli più poveri, in giro molta preoccupazione”

7 Gennaio 2025

Dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, promosso dal vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, sono nate molte discussioni tra l’opportunità o meno di un inasprimento così forte delle pene. A subire le conseguenze della nuova normativa anche gli esercenti dei bar

PESCARA. Tanti analcolici e meno fatturato: dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, promosso dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, la normativa che, tra le altre cose, prevede multe da 573 fino a 6mila euro, sospensione della patente fino a due anni e pene detentive per la guida in stato di ebrezza, ha prodotto, com’era prevedibile, forti polemiche e polarizzazioni anche tra gli esercenti dei molti bar della movida pescarese, che raccontano il calo drastico delle vendite di alcolici, soprattutto nel dopocena.

Il punto di vista che emerge dalle tante testimonianze dei commercianti della movida sembra mettere a fuoco un dato: il consumatore non rinuncia alla consumazione ma, mediamente, sembrerebbe ben disposto a sostituire il drink alcolico con uno analcolico, Coca Cola nella maggior parte dei casi, anche se questo significa, per ragioni di incasso, un colpo importante ai danni de commercio: “Il tavolo medio che serviamo è diventato molto più povero”, segnala la titolare di un locale di Piazza Muzii, “e questo è un grande danno; è giusto che si faccia tutto, ma andrebbe bilanciato condannando gli eccessi”.

Anche nel settore della ristorazione la stretta sul consumo di alcolici, che aumenta drasticamente la severità della pena, porterebbe i clienti, nel racconto degli esercenti, a rinunciare anche al cicchetto di amaro dopo cena. Così Gianluca Fusilli, titolare di un ristorante di Via delle caserme: “Quello che vedo è che la norma, già adesso, ha avuto notevole effetto: in giro c’è molta preoccupazione. Bisognerebbe avere più ragionevolezza nell’applicazione della legge: spesso si vedono tanti posti di blocco che non servono tanto a prevenire che qualcosa accada, quanto piuttosto ad elevare la sanzione”, ha affermato Fusilli, anche se “bisogna partire dalla considerazione che mettersi al volante dopo aver bevuto è di per sé una condizione di irresponsabilità. Tra la tutela della vita umana e il fatturato non c’è paragone oggettivo.”

Garantire il diritto al divertimento dei cittadini sarebbe comunque possibile, avanzando proposte che vadano nella direzione del rispetto del nuovo Codice: “in una città come Pescara non esiste un adeguato numero di taxi, non c’è nulla dopo le 22:30, puoi soltanto muoverti a piedi, per cui bisognerebbe costruire un meccanismo adeguato, se si vuole mantenere questa norma coercitiva così dura”, ha concluso Gianluca Fusilli. Qualcuno, tra i tanti che hanno segnalato un calo preoccupante degli incassi, sembra però abbracciare la stretta sul consumo di alcolici: “Ormai ordinano tutti analcolici: le persone vengono qui la sera e chiedono the freddi, succhi di frutta, Coca Cola. Dopo cena la storia è questa, soprattutto con i più giovani”, racconta un’esercente del centro, che trova però “giusta la legge, davanti a tanti che si mettono alla guida ubriachi: io penso che ognuno possa scegliere di giocare con la propria vita, ma non con quella degli altri, per cui va bene incassare un po’ meno purché si eviti questa tragedia.”