PESCARA
Ladro nel negozio di parrucchiere, fuga con 40 piastre per capelli
Il furto nel locale in via D'Avalos ripreso dalle telecamere, l’allarme ha suonato per ore
PESCARA. «Un colpo da professionisti». Non ha dubbi Marco Di Carlo, il parrucchiere che ieri mattina, all’apertura, ha trovato la porta del negozio aperta e il sistema di allarme azionato, con la sirena che urlava a più non posso da ore, dopo l’ingresso dei ladri. Ma nessuno, nella zona, ha pensato di rivolgersi alle forze dell’ordine per farle intervenire. È proprio Di Carlo a raccontare che cosa è accaduto, dopo aver trovato il locale di via D’Avalos svaligiato: sono sparite circa 40 piastre asciugacapelli, per un valore di circa 10mila euro, stando a una stima iniziale.
Erano le 4.20 quando un uomo col volto coperto è entrato nel negozio dopo aver scardinato la porta con un piede di porco. «È evidente che fossero più persone», dice, «perché la porta è blindata e non è semplice aprirla». Una volta dentro si è attivato il sistema di allarme, e quindi anche la sirena. Il ladro ha cominciato ad arraffare le piastre asciugacapelli di ultima generazione, sia quelle in esposizione sui ripiani, acquistate appena una settimana fa e messe in vendita, sia quelle usate quotidianamente per lavorare. Ha infilato tutto dentro a delle buste enormi di plastica, quelle per i rifiuti, mantenendo con la bocca una torcia elettrica, per far luce nel negozio e muoversi più agevolmente.
«È entrato e uscito più volte, per fare il carico di tutto il materiale, per cui ritengo che fuori ci fosse qualcuno ad attenderlo. Non si è limitato alle piastre, attrezzatura pregiatissima e di valore. Ha forzato la cassa, rompendola, e ha preso un portafogli dove vengono conservate le monete per il resto, una ventina di euro in tutto. Non c’era altro denaro. Ha anche aperto dei cassetti, dove Di Carlo tiene i documenti di lavoro: probabilmente cercava soldi, ma non li ha trovati.
Nei 25 minuti in cui è rimasto dentro, ripreso dalle telecamere, si è aggirato ovunque ma non ha toccato altro (ad esempio, il televisore).
Il portafogli è stato abbandonato in strada, sul marciapiedi di via Fonzi. «Evidentemente», riflette Di Carlo, «avevano la macchina lì» per poi allontanarsi indisturbati, mentre l’allarme continuava a suonare, senza che nessuno si rivolgesse alle forze dell’ordine. «La sirena è rimasta accesa tutta la notte, a quanto pare il vicinato l’ha anche sentita ma non è stato allertato nessuno». E così il furto lo ha scoperto Di Carlo ieri mattina, quando ha raggiunto il locale per aprirlo al pubblico e, entrando, ha «visto subito che mancavano le piastre». Si è messo in contatto con la polizia, per far intervenire una pattuglia, come è accaduto. Ma ieri non è stato semplice lavorare, tanto più che non aveva tutto il materiale necessario. «Non vedo l’ora che finisca la giornata» ha detto ieri mattina, amareggiato per l’accaduto.
«In 17 anni di attività mi era accaduto solo una volta, quando hanno provato ad entrare nel locale ma non ci sono riusciti. Nulla di allucinante come questa volta». L’idea che si è fatto è che ad agire sia stato «un professionista che ha un mercato parallelo», dove rivende le piastre rubate, magari on line.
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