Pescara, anziano spara alla badante e si uccideAncora gravi le condizioni della donna romena
di Simona De Leonardis e Pietro Lambertini
Antonio Di Martile ha sparato quattro volte con il fucile, tre volte contro la donna romena, ferita a un braccio. Lo spazzino in pensione non sopportava la malattia della moglie
PESCARA. Restano sempre molto gravi le condizioni della badante 36enne romena Corina Dascalu, ferita a colpi di fucili ieri sera da Antonio Di Martile (72), al culmine di una lite in uno stabile di edilizia popolare di via Punta Penna a Pescara. La donna è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Chirurgia dell'ospedale civile, dopo essere stata operata nella notte. A preoccupare i sanitari è una vasta e profonda ferita al braccio sinistro dilaniato dai pallini esplosi dal fucile del Di Martile che poi si è suicidato.
In mattinata gli agenti della Squadra Mobile, diretti da Pierfrancesco Muriana, hanno ascoltato uno dei figli minorenni della romena. Sotto choc, ma in buone condizioni la moglie 76enne invalida di Antonio Di Martile. Gli inquirenti non sembrano dare molto credito al raptus per motivi passionali, quanto ad una azione premeditata dell'uomo addolorato per le condizioni della moglie costretta sulla sedia a rotelle a causa di un ictus che l'aveva colpita cinque anni fa.
In mattinata gli agenti della Squadra Mobile, diretti da Pierfrancesco Muriana, hanno ascoltato uno dei figli minorenni della romena. Sotto choc, ma in buone condizioni la moglie 76enne invalida di Antonio Di Martile. Gli inquirenti non sembrano dare molto credito al raptus per motivi passionali, quanto ad una azione premeditata dell'uomo addolorato per le condizioni della moglie costretta sulla sedia a rotelle a causa di un ictus che l'aveva colpita cinque anni fa.
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