Piccone: i poli collaborino per il bene dell'Abruzzo

Parla il capolista del Pdl alla Camera «Con Quagliariello e Marini possiamo avere più peso in Parlamento»

CELANO. Una task force per l’Abruzzo oltre le appartenenze partitiche. Si può sintetizzare così la proposta del senatore Filippo Piccone, coordinatore regionale del Pdl e sindaco di Celano, aspirante a un seggio in Parlamento.

Seggio che non gli sfuggirà vista la sua posizione di capolista. “Una città capolista” è anche lo slogan coniato da Piccone per confermare «la centralità di Celano e della Marsica nella politica regionale e non solo». Non si può dire, però,che la composizione delle liste del Popolo della libertà sia stata indolore. Da Pescara sono piovute critiche per l’esclusione di candidati della costa nei posti chiave, quelli che consentono l’elezione. C’è chi parla anche di un cambio della guida del partito a livello di coordinamento regionale. Su questo Piccone non si scompone, ma lancia messaggi chiari:

«Confermo che nell'ambito di un progetto improntato alla continuità rispetto a un progetto politico», spiega, «si possa discutere di tutto, compreso il coordinamento regionale che non ho certamente ereditato da mio padre. In una prospettiva di spessore e prospettiva non ho problemi a cedere il passo. Ma se poi si mette in discussione il coordinamento solo perché due, massimo quattro soggetti, si muovono in maniera artificiosa, senza peraltro dare una mano in campagna elettorale, sappiano che come si dice dalle mie part “ci troveranno il padrone”». Al presidente del consiglio Nazario Pagano e all’assessore regionale Gianfranco Giuliante fischieranno le orecchie.

Filippo Piccone è nato a Celano 51 anni fa. Sposato e con cinque figli è titolare della Korus, azienda con sede amministrativa a Roma e stabilimento a Sabaudia (Latina) da oltre 10 anni tra i principali produttori di infissi in alluminio, alluminio-legno e pvc in Italia.

«È la mia terza campagna elettorale per le Politiche» dichiara, «e lancio subito una proposta: che nasca un tavolo di parlamentari abruzzesi con un'agenda di pochi punti ma importanti in modo che la regione sia ben rappresentata. Vorrei essere promotore di un tavolo parlamentare che costruisca un'agenda e si riunisca a tempi cadenzati. È l'unico viatico per far recuperare fiducia alla politica. In questo senso il senatore Franco Marini, da una parte, e il senatore Gaetano Quagliariello, dall'altra, possono costituire un valore aggiunto ai due poli per avere più peso a Roma».

«Insomma», precisa Piccone, «mi auguro che l'Abruzzo abbia parlamentari che a prescindere dalla loro appartenenza lavorino per la loro regione. Magari anche ricoprendo uno o due posti di governo o sottogoverno».

Il capolista del Pdl non fa pronostici anche se si sbilancia quando riconosce che «l’Abruzzo è lo specchio della media nazionale, dove il voto di protesta è forte, mentre il cosiddetto terzo polo, quello dei montiani, è in discesa».

Il passaggio dal Senato alla Camera l'ha favorito oppure subìto?

«Nè l’uno, nè l’altro», risponde, «abbiamo cercato di portare Quagliariello in Abruzzo riuscendoci. Da parte mia aspiravo a fare il capolista perché era ciò che volevo, non per vezzo ma per una rapppresentatività territoriale forte dal punto di vista politico. Così, abbiamo optato per questa soluzione che ritengo ottimale».

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