Pescara

Troppa burocrazia, chiude il ristorante degli spari a Yelfri

Il locale di piazza Salotto in cui fu ferito il cuoco dominicano abbassa la saracinesca

PESCARA. Casa Rustì ha abbassato le serrande per sempre. «Siamo affranti, profondamente delusi. È una sconfitta per la città che amiamo tanto». È questo il sentimento espresso da Stefano Fedele che col fratello Christian, domenica sera, ha dato l’ultimo giro di toppa al primo store abruzzese di arrosticini firmato Ilca carni, inaugurato in piazza Salotto meno di quattro anni fa, nel novembre 2019. Sul locale un anno e mezzo fa si sono accesi i riflettori per via della vicenda di Yelfry Rosado Guzman, il cuoco dominicano, all'epoca 23enne, raggiunto da cinque colpi di pistola sparati la mattina della domenica delle Palme dal cliente Federico Pecorale.

Un’ altra attività commerciale che abbassa le serrande in centro a causa, come riferisce la famiglia Fedele, dei lacci della burocrazia che hanno ristretto gli spazi del dehors. Non punta il dito contro nessuno, Stefano Fedele, ma il suo messaggio, dice, «deve arrivare forte e chiaro: la burocrazia pescarese non affianca gli imprenditori. Abbiamo chiuso il locale con grande amarezza, un locale che ci ha dato grandi soddisfazioni e per questo restituiamo l’abbraccio alla città che ci ha benvoluto. Ora porteremo il brand Casa Rustì fuori città e fuori regione», dice laconico annunciando di aver affidato la questioni ai legali.

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