Calcio

Arena bagna il debutto tra i professionisti con un goal: «Per me è un sogno, lo dedico alla famiglia»

foto di Giampiero Lattanzio

8 Marzo 2025

Il 16enne italoaustraliano è raggiante: «In questi mesi ho imparato tanto dai più anziani». E Letizia aggiunge: «È tornata la voglia di vincere, siamo un grande gruppo»

PESCARA. “Venghino, signori venghino”. Per richiamare il pubblico (ieri 2.875 tra abbonati e paganti, record negativo stagionale) all’Adriatico-Cornacchia servirebbe il proprietario del circo Barnum o il dottor Dulcamara dell’Elisir d’amore di Donizetti: venite ad ammirare la scintillante giostra azionata da mister Baldini dove si sale e si scende in un battibaleno. Giocatori certificati come poco affidabili da terzini (leggasi Pierozzi) una settimana fa, riproposti titolari. Altri, che avrebbero sfiammato il gioco champagne di Galeone e Zeman, in un paio di allenamenti, di nuovo pronti per la serie A. Tutto in un giro di giostra. Mister Baldini, folgorato sulla via di Isola del Gran Sasso, ha azzeccato i cambi nel secondo tempo lanciando anche il 2009 Antonio Arena che ha trasformato in gol la seconda palla sfiorata, facendo riapparire la vittoria dopo tre mesi e mezzo. E, alla fine, è quello che contava.

È il più giovane del gruppo e il più giovane ad esordire nel girone B di serie C, ad arrivare in sala stampa con l’ingenuità di chi non si è ancora reso conto di essersi preso la scena: «Sono contentissimo», ha detto il baby Arena, «e devo ancora realizzare tutto quello che mi è accaduto durante questa partita». Emozioni? «C’era un po' di tensione mentre mi scaldavo ma ero comunque preparato mentalmente ad esordire», ha specificato il numero 40 del Pescara, 16 anni e 25 giorni. Mentre entrava in campo, molti compagni si sono avvicinati per dare consigli: «Gioco in un bel gruppo e in questi sette mesi ho imparato tanto stando insieme a tanti calciatori bravi ed esperti». Quando la curva ha scandito il suo nome dopo il goal, cos’ha provato? «Per me è un sogno«, la replica del giovane centravanti biancazzurro.

«Sentire il boato della folla mette i brividi». Quando il mister l’ha chiamato? «C’è stato un attimo di incredulità», ha assicurato Antonio Arena, «ma subito dopo ero già concentrato su quello che dovevo fare e che mi aveva chiesto il mio allenatore». Una dedica per il primo gol: «Dedico il gol di stasera (ieri sera ndc) alla mia famiglia». E al papà (originario di Celano) che lo ascoltava, camuffato tra i giornalisti. Al caldo della tribuna stampa, Lorenzo Lonardi e Erdis Kraja, sulla strada della guarigione, soprattutto il secondo e di cui il Pescara ha bisogno a centrocampo, si alzano in piedi ad applaudire il gol del sedicenne Arena.

«Se lo merita», scandiscono in coro. Un altro giocatore determinante per la vittoria con la Lucchese è stato Gaetano Letizia, entrato in corso d’opera: «Mi è dispiaciuto aver dovuto saltare alcune gare», ha sottolineato il terzino del Pescara, «e cercherò di essere sempre disponibile per il mister». Cos’è cambiato dopo il suo ingresso in campo? «Al di là del mio ingresso, forse stasera (ieri, ndc) è tornata la voglia di vincere», ha detto l’esperto giocatore biancazzurro. «Siamo un grande gruppo e abbiamo le carte in regola per giocarci il campionato sino alla fine».

Nelle ultime gare interne si è assistito ad un ingresso più lento e scaglionato dei tifosi in curva nord. Effetto dei controlli ai varchi più scrupolosi da parte degli steward sotto la supervisione dei reparti delle forze dell’ordine impiegati dal questore Carlo Solimene e coordinati dal capo di gabinetto Edoardo Polce. Ieri sera, filtraggio ancor più meticoloso grazie alla chiusura del settore ospiti, vuoto a causa del divieto di trasferta dei tifosi toscani disposto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla scarsa affluenza. Non si è sentito nemmeno un botto, una specie di record.

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