auto d'epoca
Circuito del Castello, la festa dura mezz'ora
Il giudice ferma tre piloti, guidavano con eccessiva foga. Squalificato Patriarca
TERAMO. La prima delle due giornate dedicate alla rievocazione storica del Circuito del Castello di Teramo, in programma ieri pomeriggio, è durata appena 30 minuti. Infatti, durante la prima mezz'ora di prove libere, tre dei piloti iscritti (alla verifica si sono presentati in 54 su un totale di 57), tra i quali Bruno Patriarca, hanno commesso delle irregolarità sul percorso tali da costringere il direttore di corsa a sospendere la parata per motivi di sicurezza. E pensare che tutto è iniziato nel migliore dei modi. Lungo gli oltre tre chilometri di percorso si respira un'aria di festa e di attesa con la cornice di pubblico che, incurante del caldo del primo pomeriggio, aumenta di minuto in minuto.
D'altronde, per molti teramani di una certa età, è l'occasione per rivivere l'emozione di rivedere dopo 46 anni tante auto protagoniste delle varie edizioni dal '49 al '61, mentre per tanti bambini è una “prima volta” da ricordare.
Inoltre, a testimonianza di quanto l'evento sia sentito, molti, in particolare nella zona di viale Cavour e via del Castello, hanno addobbato il proprio balcone con bandiere e striscioni. Prima dell'arrivo delle auto in piazza Garibaldi (ritrovo di partenza) il gruppo bandistico “Bellante Band” si esibisce lungo l'intero Circuito del Castello facendo da “apripista” alle vetture.
Nel frattempo, gli organizzatori provvedono a completare gli ultimi ritocchi sul tracciato fino a quando, alla spicciolata, si sente il rombo dei motori delle auto che si dispongono in fila indiana su Corso San Giorgio.
Ci siamo. Alle 16 in punto i gioielli delle varie categorie presenti (categoria sport classe 750 cc., Corsa F3 classe 500 cc., Corsa FJunior classe 1100 cc. e vetture extra) partono sotto lo striscione posto all'inizio di viale Bovio con il programma che prevede una pausa ogni trenta minuti (in tre tappe fino alle 18.30) per permettere il normale deflusso del traffico cittadino. Qualcosa, però, non funziona, perchè dopo i primi giri e i primi passaggi in piazza Garibaldi (dove alcune vetture arrivano con eccessiva foga da via del Castello) lo spettacolo viene sospeso dal direttore di corsa. Il motivo? Alcune autovetture hanno violato le norme del regolamento per essere andate oltre la velocità consentita non essendo una gara competitiva bensì soltanto una sfilata rievocativa e senza classifiche a tempo. In particolare finiscono sotto indagine tre auto: l'Alfa 2000 Spider, la Stanguellini 1100 Sport e, addirittura, la Baby Junior 500 Corsa di Bruno Patriarca.
Le prime due, dopo un'attenta valutazione del giudice di corsa, stamane potrebbero partecipare regolarmente alla parata mentre l'esperto pilota e costruttore originario di Montorio al Vomano (tra i promotori della manifestazione) viene squalificato e, pertanto, salvo sorprese dell'ultim'ora, oggi non sarà al via delle ore 9.
Subito dopo la sospensione della gara e la squalifica subìta, Bruno Patriarca commenta con rabbia il verdetto usando parole di fuoco: «E' una buffonata, il percorso andava chiuso perchè ho trovato diverse macchine contromano e, perciò, mi sono fermato dopo due giri e mezzo. Tutti fanno i direttori e nessuno si prende le responsabilità. E' una squalifica inaccettabile perchè sono abituato a gareggiare in modo vero e non così».
Quest'ultima frase monta la polemica per diversi minuti con il direttore di corsa e il giudice unico che ricordano a Patriarca che la corsa non è competitiva bensì una parata. All'accusa di non aver chiuso il percorso, l'assessore allo Sport di Teramo, Giorgio Di Giovangiacomo, presente all'arrivo, replica: «Nella giornata di oggi (ieri, ndc), pur essendo sabato, il percorso è stato chiuso ogni mezz'ora, quindi è un'accusa senza fondamento. E' domani (oggi, ndc) che il percorso sarà chiuso e non ci saranno accessi grazie all'operato dei vigili urbani. Piuttosto», conclude Di Giovangiacomo,«invito i piloti ad andare piano e ad essere prudenti».
Ieri, però, tra la delusione delle tante persone presenti, la festa si è interrotta con le auto che mestamente sono tornate al paddock scortate dalla staffetta dei vigili urbani.
D'altronde, per molti teramani di una certa età, è l'occasione per rivivere l'emozione di rivedere dopo 46 anni tante auto protagoniste delle varie edizioni dal '49 al '61, mentre per tanti bambini è una “prima volta” da ricordare.
Inoltre, a testimonianza di quanto l'evento sia sentito, molti, in particolare nella zona di viale Cavour e via del Castello, hanno addobbato il proprio balcone con bandiere e striscioni. Prima dell'arrivo delle auto in piazza Garibaldi (ritrovo di partenza) il gruppo bandistico “Bellante Band” si esibisce lungo l'intero Circuito del Castello facendo da “apripista” alle vetture.
Nel frattempo, gli organizzatori provvedono a completare gli ultimi ritocchi sul tracciato fino a quando, alla spicciolata, si sente il rombo dei motori delle auto che si dispongono in fila indiana su Corso San Giorgio.
Ci siamo. Alle 16 in punto i gioielli delle varie categorie presenti (categoria sport classe 750 cc., Corsa F3 classe 500 cc., Corsa FJunior classe 1100 cc. e vetture extra) partono sotto lo striscione posto all'inizio di viale Bovio con il programma che prevede una pausa ogni trenta minuti (in tre tappe fino alle 18.30) per permettere il normale deflusso del traffico cittadino. Qualcosa, però, non funziona, perchè dopo i primi giri e i primi passaggi in piazza Garibaldi (dove alcune vetture arrivano con eccessiva foga da via del Castello) lo spettacolo viene sospeso dal direttore di corsa. Il motivo? Alcune autovetture hanno violato le norme del regolamento per essere andate oltre la velocità consentita non essendo una gara competitiva bensì soltanto una sfilata rievocativa e senza classifiche a tempo. In particolare finiscono sotto indagine tre auto: l'Alfa 2000 Spider, la Stanguellini 1100 Sport e, addirittura, la Baby Junior 500 Corsa di Bruno Patriarca.
Le prime due, dopo un'attenta valutazione del giudice di corsa, stamane potrebbero partecipare regolarmente alla parata mentre l'esperto pilota e costruttore originario di Montorio al Vomano (tra i promotori della manifestazione) viene squalificato e, pertanto, salvo sorprese dell'ultim'ora, oggi non sarà al via delle ore 9.
Subito dopo la sospensione della gara e la squalifica subìta, Bruno Patriarca commenta con rabbia il verdetto usando parole di fuoco: «E' una buffonata, il percorso andava chiuso perchè ho trovato diverse macchine contromano e, perciò, mi sono fermato dopo due giri e mezzo. Tutti fanno i direttori e nessuno si prende le responsabilità. E' una squalifica inaccettabile perchè sono abituato a gareggiare in modo vero e non così».
Quest'ultima frase monta la polemica per diversi minuti con il direttore di corsa e il giudice unico che ricordano a Patriarca che la corsa non è competitiva bensì una parata. All'accusa di non aver chiuso il percorso, l'assessore allo Sport di Teramo, Giorgio Di Giovangiacomo, presente all'arrivo, replica: «Nella giornata di oggi (ieri, ndc), pur essendo sabato, il percorso è stato chiuso ogni mezz'ora, quindi è un'accusa senza fondamento. E' domani (oggi, ndc) che il percorso sarà chiuso e non ci saranno accessi grazie all'operato dei vigili urbani. Piuttosto», conclude Di Giovangiacomo,«invito i piloti ad andare piano e ad essere prudenti».
Ieri, però, tra la delusione delle tante persone presenti, la festa si è interrotta con le auto che mestamente sono tornate al paddock scortate dalla staffetta dei vigili urbani.