Il Pescara vola, vittoria e primato

Ganci decisivo contro il Ravenna: quinto successo di fila in casa.

PESCARA. Il Pescara in casa sa solo vincere. Un carrarmato all’Adriatico, ha travolto anche il Ravenna. E il quinto successo consecutivo tra le mura amiche ha portato in dote anche l’aggancio al primo posto in classifica. Al fianco del Portogruaro e del Verona. Il Portogruaro ha perso il testa-coda di Andria e gli scaligeri hanno pareggiato a Reggio Emilia. Ecco, quindi, coronata la rincorsa alla vetta della classifica dopo la nona giornata. Il Pescara (imbattuto) ha riassaporato il gusto del primato alla fine di una gara non bella, ma vinta con merito. Ha dato un calcio alle critiche per il secondo tempo di Portogruaro, dove si è fatto rimontare due gol, con una prestazione di sostanza. Meglio nella ripresa che nel primo tempo. Pratico ed essenziale, trascinato da Massimo Ganci, di nuovo protagonista: l’attaccante milanese dapprima ha sbloccato il risultato e poi si è procurato il rigore del 2-1.

In mezzo il momentaneo pareggio del Ravenna, un gol fantasma. Nella prima domenica con temperatura invernale, Cuccureddu ha presentato due novità in formazione: Zanon terzino al posto di Medda e Tommaso Coletti, preferito a Zappacosta, a centrocampo in luogo di Tognozzi. Il Ravenna è sceso in campo con un 4-3-3 che nel primo tempo è riuscito a imbrigliare i biancazzurri. Che hanno messo da parte il solito atteggiamento aggresivo all’Adriatico. Hanno preferito temporeggiare, attendere i romagnoli e poi ripartire negli spazi. Ed è proprio in questo contesto che è maturato il vantaggio. Al 23’ Dettori ha recuperato palla a centrocampo e Ganci ha finalizzato il contropiede. Partita in discesa, tanto che Vitale di testa ha sfiorato anche il raddoppio. Ma la gestione del vantaggio resta un problema. Sì, perché il Pescara si è fatto riprendere di nuovo, un copione già visto. Questa volta, però, la rete dell’1-1 è maturata in una circostanza dubbia.

La difesa si è fatta trovare impreparata a sinistra e Ferrario ha potuto rimettere in mezzo un pallone sul quale si è avventato il difensore centrale Anzalone che ha colpito di testa; Pinna ci è arrivato, ha respinto la palla, ma secondo l’assistente Vincenzo Ostuni di Potenza oltre la linea. Ed è quindi partito di corsa verso il centrocampo, “costringendo” l’arbitro ad assegnare l’1-1 tra le proteste dei biancazzurri, in particolare di Pinna che al rientro negli spogliatoi ha dato un pugno a un cartellone pubblicitario per la rabbia. Va detto che le immagini televisive hanno lasciato intatto il dubbio. Poco male, perché nella ripresa il Pescara ha reagito, dominando la scena. La ragnatela a centrocampo del Ravenna ha perso di consistenza al cospetto dei biancazzurri che hanno pigiato il piede sull’acceleratore.

Avvio a tutto gas e occasioni in serie. Anania ci ha messo un paio di pezze, ma al 12’ ecco l’azione decisiva con Ganci a terra a seguito del contatto in area con Ciuffetelli. L’arbitro non ha avuto esitazioni a concedere il rigore e Bonanni ha realizzato la rete del 2-1 dal dischetto. Nell’ultima mezzora il Pescara ha rischiato poco o nulla. Anche perché il Ravenna ha perso le geometrie del primo tempo e nelle retrovie Mengoni l’ha fatta da padrone. Sansovini è andato vicino al gol in contropiede senza però schiodare il risultato dal 2-1, il terzo di seguito all’Adriatico. Freddo e pioggia per gli oltre 7.500 spettatori che lasciando lo stadio si sono “riscaldati” esultando per il primo posto in classifica. Non accadeva dalla stagione 2002-2003, chiusa con la promozione in serie B nella finale play off vinta contro il Martina.