«Sarà un Teramo più tosto»

Campionato, parla il presidente della Banca Tercas Antonetti

TERAMO. Il campionato sta per iniziare, ma siccome la sfera di cristallo non ce l’ha neanche lui, è inutile chiedere a Carlo Antonetti, presidente della Banca Tercas Teramo basket, se la sua squadra andrà meglio o peggio della scorsa stagione. Però il numero uno biancorosso di una cosa sembra sicuro: che il Teramo edizione 2009-2010 sarà una squadra più aggressiva, più tosta della “gioiosa macchina da guerra” che è arrivata terza nella stagione regolare.

Presidente, finalmente si comincia.
«Sì, e da parte nostra con grande entusiasmo e grande voglia di iniziare, anche perchè ogni campionato ha una sua diversità. Iniziamo una nuova avventura nella speranza che i nostri giocatori riescano a formare, con tutto lo staff tecnico, una squadra nel vero senso della parola, con l’obiettivo di migliorare i valori dell’utima stagione. I risultati non potremo essere solo noi a determinarli, ma il modo di essere sì, quello dipende solo da noi».
Che campionato sarà?
«A detta di molti si presenta ancora più equilibrato e competitivo nella fascia media, si fa sempre più fatica a capire chi veramente soffrirà per mantenere la serie. Per quanto riguarda il vertice, invece, credo che Siena abbia ancora un grande margine sugli altri».

Quali sono le possibilità della Banca Tercas Teramo? “Superbasket” vi colloca subito dopo le quattro di Eurolega e il Bologna.
«Sarebe fantastico poter essere ancora a ridosso delle grandi, anzi lo scorso campionato siamo andati anche avanti alle grandi. Noi proviamo ogni anno a fare un grande risultato, ma già essere fra le prime squadre è un obiettivo ambizioso e molto difficile da realizzare. Potremo provarci se tutto l’ambiente - squadra, allenatore, società e pubblico - saprà stare unito. Poi nel basket, come in tutti gli sport, un canestro in più o in meno, una vittoria in più o in meno possono determinare l’esito di una stagione».

Il nuovo Teramo è ancora un’incognita, ma si ha l’impressione che se da un lato - senza Carroll, Moss e Brown - abbia diminuito la sua capacità realizzativa, dall’altro dovrebbe mostrare maggiori attitudini difensive.
«Sì, a giudicare dalle attitudini dei giocatori credo che questa sarà una squadra più intensa, più fisica, capace di maggiore concentrazione in difesa e di maggiore aggressività. Forse saremo meno imprevedibili dell’anno scorso, ma è difficile fare paragoni. All’inizio di un percorso conta la squadra com’è sulla carta, poi conteranno altre cose».

Intanto ci sono tutti questi infortuni.
«Questo ha rallentato molto la preparazione, però abbiamo capito che i giocatori nuovi hanno disponibilità al al lavoro e al sacrificio, a fare parte di un gruppo: se queste sono le qualità penso che Capobianco potrà lavorare bene».

Esordio con Ferrara come l’anno scorso, ma questa volta si presenta più difficile, se non altro perché si gioca fuori casa.
«Ricordo che l’anno scorso avevo grandi timori, anche se poi la partita non ebbe storia. Ma quest’anno Ferra è più temibile, non è più una neopromossa. Se avevo timori allora figuriamoci adesso: andremo a giocare lì con grande rispetto».

Cosa si aspetta dal pubblico di casa?
«Anche quest’anno dovremmo battere il record di abbonati, che è una cosa straordinaria per Teramo. C’è una grande vicinanza e mi fa piacere verificare giorno per giorno l’amore della città. E’ una spinta che sentono anche i nuovi giocatori e che li stimola a dare di più».