Strapotere Siena, Teramo si arrende
I biancorossi provano a giocare la loro partita, ma non c’è niente da fare
SIENA. La Banca Tercas si arrende 94-70 ma senza bandiera bianca. Complice la situazione dell’infermeria finisce per recitare il ruolo della sparring partner, anche se ha provato a giocarsela a viso aperto. Mancavano Young e Valentino, Thomas aveva avuto l’influenza in settimana, Hoover dei guai alla caviglia e Diener dei problemi al ginocchio.
Jurak era alla seconda gara di campionato, mentre era la gara di esordio stagionale per Stanescu e soprattutto per Amoroso, che dopo quasi due mesi di assenza ha potuto giocare solo i primi sette minuti del primo quarto e primi sei del terzo quando era ancora caldo per il riscaldamento. Per di più dopo quattro minuti Bobby Jones aveva già tre falli e Peppe Poeta è rimasto stretto nella morsa preparata da Siena. Di fronte c’era il più insormontabile degli ostacoli, Teramo ci ha provato, ma ha collezionato trenta palle perse, che sono troppe a prescindere, figurarsi su questo campo. La squadra di Capobianco si è comunque spesa anche alzando la difesa spesso fino alla metà campo avversaria, senza risparmiarsi pur sapendo di avere martedì una missione impossibile per restare in Europa dopo il -14 dell’andata a Nicosia.
Ne è uscita la tredicesima sconfitta su tredici gare giocate nella storia di Teramo contro Siena. L’inizio di Teramo è forte e aggressivo, tanto da costringere Siena a tre palle perse e 1/6 dal campo nei primi tre minuti. A fare la spesa di questa aggressività, e di un metro arbitrale con cui nel secondo quarto farà i conti anche la fisicità di Siena, è Bobby Jones, che si immola sull’altare dell’intensità costretto alla panchina per aver toccato tre falli già dopo quattro minuti. Avanti anche 7-9 nel duello tra Thomas e Sato, con l’ingresso di Zisis Siena scappa: 7-1 in due minuti, 15-3 in cinque minuti e 24-6 in sette minuti fino al 31-15 con la tripla di Domercant al 12’.
La durezza di Hoover e la consistenza di Thomas limitano i danni, ma quando la partita potrebbe riaprirsi anche per le palle perse dalla Montepaschi (37-27 al 17’), due contropiedi chiusi da Carraretto e Eze tornano a dilatare una forbice che tocca poco prima del riposo il 46-29 con una tripla di Hawkins.
Al ritorno in campo si rivede Jones, più determinato che lucido, comunque troppo solo perché intorno a lui pare non crederci più nessuno. Soprattutto basta qualche disattenzione di troppo lungo la linea di fondo per concedere a Hawkins e Sato i canestri del 54-35 già dopo due minuti.
Amoroso regge solo altri cinque minuti dopo quelli in avvio di gara e non basta uno Jurak in crescendo per evitare di affondare: 63-41 al 27’, dopo di che un’altra mini-fiammata di Poeta (la seconda in una gara di stenti) non incide minimamente sull’andamento della gara. A inizio ultimo quarto Siena dà l’ennesima spallata con l’11-0 firmato da Zisis su quello che resta del Teramo.

Jurak era alla seconda gara di campionato, mentre era la gara di esordio stagionale per Stanescu e soprattutto per Amoroso, che dopo quasi due mesi di assenza ha potuto giocare solo i primi sette minuti del primo quarto e primi sei del terzo quando era ancora caldo per il riscaldamento. Per di più dopo quattro minuti Bobby Jones aveva già tre falli e Peppe Poeta è rimasto stretto nella morsa preparata da Siena. Di fronte c’era il più insormontabile degli ostacoli, Teramo ci ha provato, ma ha collezionato trenta palle perse, che sono troppe a prescindere, figurarsi su questo campo. La squadra di Capobianco si è comunque spesa anche alzando la difesa spesso fino alla metà campo avversaria, senza risparmiarsi pur sapendo di avere martedì una missione impossibile per restare in Europa dopo il -14 dell’andata a Nicosia.
Ne è uscita la tredicesima sconfitta su tredici gare giocate nella storia di Teramo contro Siena. L’inizio di Teramo è forte e aggressivo, tanto da costringere Siena a tre palle perse e 1/6 dal campo nei primi tre minuti. A fare la spesa di questa aggressività, e di un metro arbitrale con cui nel secondo quarto farà i conti anche la fisicità di Siena, è Bobby Jones, che si immola sull’altare dell’intensità costretto alla panchina per aver toccato tre falli già dopo quattro minuti. Avanti anche 7-9 nel duello tra Thomas e Sato, con l’ingresso di Zisis Siena scappa: 7-1 in due minuti, 15-3 in cinque minuti e 24-6 in sette minuti fino al 31-15 con la tripla di Domercant al 12’.
La durezza di Hoover e la consistenza di Thomas limitano i danni, ma quando la partita potrebbe riaprirsi anche per le palle perse dalla Montepaschi (37-27 al 17’), due contropiedi chiusi da Carraretto e Eze tornano a dilatare una forbice che tocca poco prima del riposo il 46-29 con una tripla di Hawkins.
Al ritorno in campo si rivede Jones, più determinato che lucido, comunque troppo solo perché intorno a lui pare non crederci più nessuno. Soprattutto basta qualche disattenzione di troppo lungo la linea di fondo per concedere a Hawkins e Sato i canestri del 54-35 già dopo due minuti.
Amoroso regge solo altri cinque minuti dopo quelli in avvio di gara e non basta uno Jurak in crescendo per evitare di affondare: 63-41 al 27’, dopo di che un’altra mini-fiammata di Poeta (la seconda in una gara di stenti) non incide minimamente sull’andamento della gara. A inizio ultimo quarto Siena dà l’ennesima spallata con l’11-0 firmato da Zisis su quello che resta del Teramo.