Tercas, finale amaro con Milano
Teramo va sotto, rimonta alla grande ma nell’ultimo minuto perde lucidità
TERAMO. Si spegne sui due tiri liberi sbagliati da Poeta a sei secondi dalla sirena la nuova rimonta che la Banca Tercas Teramo aveva inseguito e legittimato in tutta la seconda parte di gara. Ma alla squadra di Capobianco è mancata la lucidità alla fine.
Sarebbe stata una vittoria meritata, anche se questa squadra ha ancora parecchie cose da sistemare, e anche ieri si sono viste. Come il fatto che Poeta non è al meglio (anche se è comunque andato in doppia cifra, con 4 assist e 4 rimbalzi), che il sincronismo dei giochi in attacco non funziona più di tanto, che l’inserimenti di Jones, e quindi lo sfruttamento delle sue grandi potenzialità, non è ancora compiuto, che la squadra ha cali di intensità a volte inspiegabili. Ieri però si è visto anche un roccioso Jurak oltre al “solito” Amoroso che si conferma ad alti livelli.
Inizio veemente dell’Armani Jeans e fin troppo timido del Teramo che dopo quattro minuti si trova sotto di sette punti (6-13) e al sesto minuto va addiritura sotto di 11 (8-19). Milano attacca l’area biancorossa con una certa facilità mentre la difesa della Banca Tercas appare blanda e l’attaco inefficace. Il solo Amoroso evita che il Teramo affondi e all’inizio del secondo periodo la Tercas sembra avere maggiore convinzione. Ma è solo un’impressione, perché Milano trova il massimo vantaggio sul più 13 dopo una tripla di Hall al quarto minuto (22-35).
Ancora una reazione della Banca Tercas che si riporta sotto e recupera fino al meno 5 (33-38) quando mancano poco più di due minuti all’intervallo. La situazione però precipita con una micidiale sequenza: due triple di Milano (Hall e Maciulis) e un fallo tecnico fischiato ad Amoroso per proteste dopo che gli arbitri gli avevano contestato un fallo di sfondamento. Mordente segna tre dei quattro liberi a disposizione, poi ancora un tripla di Viggiano manda le squadre al riposo sul 41-53.
Dopo l’intervallo, però, le cose cambiano e il Teramo ha una reazionene convincente sia sul piano dell’intensità agonistica che della tattica. Il pubblico sospinge i biancorossi con una bolgia assordante, accompagnando con bordate di fischi ogni decisione appena appena discutibile (ce ne saranno molte, a dire il vero) dei tre arbitri.
Amoroso esce dopo il quarto fallo, ma c’è Jurak che sale in cattedra e il recupero che tutti si aspettano c’è: dopo 8 minuti arriva il sorpasso (62-61), con un parziale di 21-8. L’ultima è tiratissima, non bella, tutta punto a punto, con le difese che concedono pochissimo. Il Teramo viene spinto da Hoover (due triple consecutive), poirientra Amoroso e mette dentro la bomba dell’81-78 qundo mancano 90 secondi. Sembra fatta ma il Teramo smette di segnare e l’ultimo errore di Poeta consegna i due punti a Milano.

Sarebbe stata una vittoria meritata, anche se questa squadra ha ancora parecchie cose da sistemare, e anche ieri si sono viste. Come il fatto che Poeta non è al meglio (anche se è comunque andato in doppia cifra, con 4 assist e 4 rimbalzi), che il sincronismo dei giochi in attacco non funziona più di tanto, che l’inserimenti di Jones, e quindi lo sfruttamento delle sue grandi potenzialità, non è ancora compiuto, che la squadra ha cali di intensità a volte inspiegabili. Ieri però si è visto anche un roccioso Jurak oltre al “solito” Amoroso che si conferma ad alti livelli.
Inizio veemente dell’Armani Jeans e fin troppo timido del Teramo che dopo quattro minuti si trova sotto di sette punti (6-13) e al sesto minuto va addiritura sotto di 11 (8-19). Milano attacca l’area biancorossa con una certa facilità mentre la difesa della Banca Tercas appare blanda e l’attaco inefficace. Il solo Amoroso evita che il Teramo affondi e all’inizio del secondo periodo la Tercas sembra avere maggiore convinzione. Ma è solo un’impressione, perché Milano trova il massimo vantaggio sul più 13 dopo una tripla di Hall al quarto minuto (22-35).
Ancora una reazione della Banca Tercas che si riporta sotto e recupera fino al meno 5 (33-38) quando mancano poco più di due minuti all’intervallo. La situazione però precipita con una micidiale sequenza: due triple di Milano (Hall e Maciulis) e un fallo tecnico fischiato ad Amoroso per proteste dopo che gli arbitri gli avevano contestato un fallo di sfondamento. Mordente segna tre dei quattro liberi a disposizione, poi ancora un tripla di Viggiano manda le squadre al riposo sul 41-53.
Dopo l’intervallo, però, le cose cambiano e il Teramo ha una reazionene convincente sia sul piano dell’intensità agonistica che della tattica. Il pubblico sospinge i biancorossi con una bolgia assordante, accompagnando con bordate di fischi ogni decisione appena appena discutibile (ce ne saranno molte, a dire il vero) dei tre arbitri.
Amoroso esce dopo il quarto fallo, ma c’è Jurak che sale in cattedra e il recupero che tutti si aspettano c’è: dopo 8 minuti arriva il sorpasso (62-61), con un parziale di 21-8. L’ultima è tiratissima, non bella, tutta punto a punto, con le difese che concedono pochissimo. Il Teramo viene spinto da Hoover (due triple consecutive), poirientra Amoroso e mette dentro la bomba dell’81-78 qundo mancano 90 secondi. Sembra fatta ma il Teramo smette di segnare e l’ultimo errore di Poeta consegna i due punti a Milano.