La società è allo sbando, ma i giocatori sono fortissimi e il Teramo non vuole sottovalutare l’impegno
Tercas-Napoli sarà partita vera
Arriva la prima squadra della Martos e potrebbe essere l’ultima volta
TERAMO. Si gioca. E sarà una partita vera, contro una squadra vera. O quasi. Dopo una settimana di incertezza, di tira e molla, di annunci ad effetto, la Martos Napoli del presidente dimissionario Gaetano Papalia ha deciso di onorare l’impegno di campionato portando la prima squadra (tranne quelli che sono già scappati) al Palascapriano per la partita con la Banca Tercas Teramo.
Potrebbe essere l’ultima partita di questa squadra, così com’è adesso, e anche l’ultima col marchio Martos. Cominciamo dai giocatori: il tiratore greco Dimitrios Tsaldaris e l’ala forte Roberto Gabini sono già andati via da Napoli, mentre sembra ormai certo anche l’addio degli americani Travis Best (arrivato appena dieci giorni fa), Robert Traylor e Damon Jones, che sarebbero pronti a fare ritorno negli Stati Uniti dopo la gara di oggi a Teramo. A meno che non ottengano garanzie sul regolare pagamento degli stipendi, cosa che al momento nessuno è in grado di offrire.
Per quanto riguarda invece lo sponsor, proprio ieri mattina si è consumato il divorzio fra la Martos, grossa società di servizi finanziari, e la Nsb Napoli. In una conferenza stampa il presidente della Martos Finanziaria spa, Osvaldo Martorano, ha detto che intende recedere dal contratto di sponsorizzazione anche dovesse rivelarsi necessario adire le vie legali, ivi compresa una diffida alla Nsb a utilizzare ancora il nome Martos a partire da domani.
Insomma il Napoli è in pieno caos, ma il Teramo non vuole affatto commettere l’errore di sottovalutare l’impegno di oggi. Il Napoli - inteso come squadra di basket, composta da ottimi giocatori, e non come società sportiva ormai allo sbando - ha dimostrato nelle ultime gare, in particolare domenica scorsa con il Varese, quando ha perso sulla sirena per un tiro di Morandais scagliato da distanza siderale, di essere in crescita, e soprattutto nelle condizioni di poter finalmente vincere la sua prima partita.
E’ vero che i giocatori biancazzurri - in particolare gli americani, che hanno già un piede sulla scaletta dell’aereo - potrebbero non avere sufficienti motivazioni, è vero che si sono allenati poco in settimana, ma è anche vero che sono dei grandi professionisti e che se giocano come sanno, dimenticando per un momento i problemi della società, possono mettere in difficoltà chiunque.
Che siano grandi giocatori lo mette in evidenza anche coach Capobianco, il quale però mette in guardia anche da un altro rischio: «Noi veniamo da una settimana particolare», spiega. «Dopo la grande partita di Roma, c’è stato un accumulo di stanchezza enorme a causa del lungo viaggio in Ucraina per giocare la dura partita con Mariupol, e dell’altrettanto sfibrante viaggio di ritorno. Tutto ciò fa sì che anche domenica dovremo tirare fuori tutte le nostre energie per fare nostra la partita».
Potrebbe essere l’ultima partita di questa squadra, così com’è adesso, e anche l’ultima col marchio Martos. Cominciamo dai giocatori: il tiratore greco Dimitrios Tsaldaris e l’ala forte Roberto Gabini sono già andati via da Napoli, mentre sembra ormai certo anche l’addio degli americani Travis Best (arrivato appena dieci giorni fa), Robert Traylor e Damon Jones, che sarebbero pronti a fare ritorno negli Stati Uniti dopo la gara di oggi a Teramo. A meno che non ottengano garanzie sul regolare pagamento degli stipendi, cosa che al momento nessuno è in grado di offrire.
Per quanto riguarda invece lo sponsor, proprio ieri mattina si è consumato il divorzio fra la Martos, grossa società di servizi finanziari, e la Nsb Napoli. In una conferenza stampa il presidente della Martos Finanziaria spa, Osvaldo Martorano, ha detto che intende recedere dal contratto di sponsorizzazione anche dovesse rivelarsi necessario adire le vie legali, ivi compresa una diffida alla Nsb a utilizzare ancora il nome Martos a partire da domani.
Insomma il Napoli è in pieno caos, ma il Teramo non vuole affatto commettere l’errore di sottovalutare l’impegno di oggi. Il Napoli - inteso come squadra di basket, composta da ottimi giocatori, e non come società sportiva ormai allo sbando - ha dimostrato nelle ultime gare, in particolare domenica scorsa con il Varese, quando ha perso sulla sirena per un tiro di Morandais scagliato da distanza siderale, di essere in crescita, e soprattutto nelle condizioni di poter finalmente vincere la sua prima partita.
E’ vero che i giocatori biancazzurri - in particolare gli americani, che hanno già un piede sulla scaletta dell’aereo - potrebbero non avere sufficienti motivazioni, è vero che si sono allenati poco in settimana, ma è anche vero che sono dei grandi professionisti e che se giocano come sanno, dimenticando per un momento i problemi della società, possono mettere in difficoltà chiunque.
Che siano grandi giocatori lo mette in evidenza anche coach Capobianco, il quale però mette in guardia anche da un altro rischio: «Noi veniamo da una settimana particolare», spiega. «Dopo la grande partita di Roma, c’è stato un accumulo di stanchezza enorme a causa del lungo viaggio in Ucraina per giocare la dura partita con Mariupol, e dell’altrettanto sfibrante viaggio di ritorno. Tutto ciò fa sì che anche domenica dovremo tirare fuori tutte le nostre energie per fare nostra la partita».