Vastola: Lanciano da play off
Il terzino della Virtus: possiamo giocarcela alla pari con tutti.
La Virtus Lanciano si avvicina al derby di Avezzano con l’orgoglio di chi sa di potersela giocare alla pari con tutti. D’altronde, i frentani in trasferta sono imbattuti e nelle ultime due gare lontano dal Biondi hanno sfiorato il successo. Gaetano Vastola, classe 1978, nella passata stagione ha vinto il girone B della Prima divisione. E’ abituato a lottare per i primi posti.
Era a Gallipoli insieme a Antonioli e a Sansone, anche loro oggi a Lanciano. E domenica nella Valle del Giovenco ritroverà Morris Molinari, uno degli ex, anch’egli nel Gallipoli salito tra i cadetti. «Per coltivare ambizioni», sostiene il terzino originario di Pompei, sposato con la signora Livia e padre di Vittoria di nove mese, «c’è bisogno del gruppo, il nostro si sta cementando. Sta crescendo un po’ alla volta».
E dove può arrivare? «Secondo me, può lottare per i play off. Può giocarsela con tutti alla pari, le potenzialità ci sono. Per riuscirci, però, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Di chi va in campo, ma soprattutto di chi va in panchina o in tribuna. I grandi traguardi non si raggiungono con undici giocatori, ma con 18-20 atleti che lottano per la stessa causa e si fanno trovare pronti al momento del bisogno».
Dopo la sconfitta interna con il Portogruaro c’è stata la svolta? «Più che di svolta parlerei dell’inizio di un filotto di risultati positivi. Due pareggi e una vittoria, ma potevano essere tre successi con un pizzico di fortuna in più».
Lei è tornato a fare il terzino dopo alcune apparizioni da ala destra. «Io gioco dove il mister ritiene più opportuno. Ci sono state delle indisponibilità e, di conseguenza, mi ha avanzato a centrocampo. Ma non è un problema».
Finalmente avete sfatato il tabù del Biondi. «Ci mancava (dal giugno scorso, ndr) e ci voleva questa benedetta vittoria casalinga! Al di là della prestazione, era troppo importante conquistare il successo. Forse, non siamo stati come volevamo noi, specialmente nella ripresa, ma quei tre punti ci servivano come il pane dopo che a Giulianova siamo stati raggiunti a tempo scaduto».
A proposito, il fallo da rigore, in pieno recupero, del 2-2 l’ha commesso lei. «Ho toccato il giocatore giuliese, è vero, ma poi la palla è andata a un suo compagno che l’ha calciata fuori, perché l’arbitro ha prima concesso il vantaggio e poi il rigore?».
Da Gallipoli a Lanciano, come mai? «Conosco il mister Pagliari», la risposta di Vastoli, «l’ho avuto alla Maceratese alla fine degli anni Novanta. Ci siamo mantenuti in contatto e quando c’è stata l’opportunità siamo tornati a lavorare insieme. E poi il mio procuratore è Silvio Pagliari, il fratello del mister. Diciamo che la trattativa è stata abbastanza facile... E’ stata una scelta ponderata e azzeccata, io e la mia famiglia ci troviamo bene in città».
Era a Gallipoli insieme a Antonioli e a Sansone, anche loro oggi a Lanciano. E domenica nella Valle del Giovenco ritroverà Morris Molinari, uno degli ex, anch’egli nel Gallipoli salito tra i cadetti. «Per coltivare ambizioni», sostiene il terzino originario di Pompei, sposato con la signora Livia e padre di Vittoria di nove mese, «c’è bisogno del gruppo, il nostro si sta cementando. Sta crescendo un po’ alla volta».
E dove può arrivare? «Secondo me, può lottare per i play off. Può giocarsela con tutti alla pari, le potenzialità ci sono. Per riuscirci, però, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Di chi va in campo, ma soprattutto di chi va in panchina o in tribuna. I grandi traguardi non si raggiungono con undici giocatori, ma con 18-20 atleti che lottano per la stessa causa e si fanno trovare pronti al momento del bisogno».
Dopo la sconfitta interna con il Portogruaro c’è stata la svolta? «Più che di svolta parlerei dell’inizio di un filotto di risultati positivi. Due pareggi e una vittoria, ma potevano essere tre successi con un pizzico di fortuna in più».
Lei è tornato a fare il terzino dopo alcune apparizioni da ala destra. «Io gioco dove il mister ritiene più opportuno. Ci sono state delle indisponibilità e, di conseguenza, mi ha avanzato a centrocampo. Ma non è un problema».
Finalmente avete sfatato il tabù del Biondi. «Ci mancava (dal giugno scorso, ndr) e ci voleva questa benedetta vittoria casalinga! Al di là della prestazione, era troppo importante conquistare il successo. Forse, non siamo stati come volevamo noi, specialmente nella ripresa, ma quei tre punti ci servivano come il pane dopo che a Giulianova siamo stati raggiunti a tempo scaduto».
A proposito, il fallo da rigore, in pieno recupero, del 2-2 l’ha commesso lei. «Ho toccato il giocatore giuliese, è vero, ma poi la palla è andata a un suo compagno che l’ha calciata fuori, perché l’arbitro ha prima concesso il vantaggio e poi il rigore?».
Da Gallipoli a Lanciano, come mai? «Conosco il mister Pagliari», la risposta di Vastoli, «l’ho avuto alla Maceratese alla fine degli anni Novanta. Ci siamo mantenuti in contatto e quando c’è stata l’opportunità siamo tornati a lavorare insieme. E poi il mio procuratore è Silvio Pagliari, il fratello del mister. Diciamo che la trattativa è stata abbastanza facile... E’ stata una scelta ponderata e azzeccata, io e la mia famiglia ci troviamo bene in città».