Il commentone della 33esima giornata di Serie A

Napoli e Inter, parità assoluta! Con solo 5 partite al traguardo, Inzaghi e Conte sono entrambi a 71 punti. Nel weekend pasquale, si giocano solo 6 gare, di cui 4 terminano per 1-0 e altrettante sono rinviate per la triste morte di Papa Francesco.
Lecce vs Como
La trentatreesima giornata si apre con la sfida a Via del Mare tra Lecce e Como. La partita è ricca di occasioni, da una parte e dall'altra: alla splendida parabola di Nico Paz, parata egregiamente da Falcone, risponde una gran conclusione di Tete Morente, che Butez salva dall'incrocio. Il vantaggio comasco arriva al 33', a compimento di un'azione da manuale: Nico Paz fa sua una seconda palla, serve di tacco Da Cunha che gliela restituisce. Il suggerimento del francese è leggermente corto e così il talento argentino salta la scivolata di un avversario con un piccolo tocco sotto: si è aperto il campo per i biancoblu. Nico Paz poi si inventa un corridoio magnifico per servire Diao, che tutto solo davanti a Falcone lo infila sul primo palo. Gol spettacolare, inizialmente annullato per offside ma poi convalidato dal var. Nella ripresa il Lecce prova a rendersi pericoloso attorno al 62', con un altro tentativo di Morente disinnescato da un fenomenale Butez. Negli ultimi minuti i lariani prima raddoppiano e poi chiudono definitivamente il match: all'85' Goldaniga spinge in porta un calcio piazzato del solito Da Cunha, tornando a segnare in Serie A a distanza di 1746 giorni dall'ultima volta; al 91' Diao sigla la doppietta personale aprendo il piatto e pescando l'angolino. Numeri incredibili per l'ex Betis che, arrivato a gennaio, ha già segnato 8 gol e fornito anche un assist. Dilaga il Como, che a 5 giornate dalla fine è a un passo dalla salvezza. Va detto che sono stati importanti gli investimenti sul mercato, investimenti mirati e azzeccati, merito dell'ottimo scouting della società. Il Lecce d'altro canto gioca una buona gara, con il passivo che è probabilmente troppo pesante per quanto visto in campo.
Monza vs Napoli
Alle 18 il Napoli va in trasferta a Monza, con la possibilità di mettere pressione all’Inter e agganciarla almeno provvisoriamente in vetta alla classifica. Primo tempo molto complicato e bloccato, con i brianzoli che scendono in campo ben schierati e mettono in difficoltà la fase offensiva avversaria, che fatica a trovare buone trame di gioco. Le situazioni in cui i partenopei riescono a impensierire maggiormente i biancorossi sono le palle inattive: prima McTominay calcia un buon calcio di punizione al 17’, che Turati vede all’ultimo ma riesce a sventare perché non molto angolato, poi Rrahmani impatta di testa un corner di Gilmour e sfiora il palo, appena due minuti dopo. Ma c’è anche il Monza in campo, che al 29’ va a un passo dal vantaggio: sviluppo sulla fascia destra, con Pedro Pereira che serve un pallone con i giri giusti a Castrovilli, inseritosi alle spalle di Olivera. L’ex Fiorentina salta Rafa Marin con una magia e poi conclude di esterno, non inquadrando la porta per poco. Chance gigantesca, soprattutto perché a centro area si era liberato della marcatura Dany Mota, non servito però dal compagno, che ha optato per la soluzione personale. Il canovaccio tattico del match non cambia nella ripresa, con gli azzurri che tentano sempre di cercare di sfruttare i pochi spazi a disposizione, mentre la squadra di Nesta difende per poi provare a rendersi pericolosa in contropiede. Occasionissima per gli ospiti al 69’, in ripartenza: Marin rilancia per McTominay, che di petto libera Raspadori. Entrato da qualche minuto, il nazionale italiano imbuca subito per Politano, che però si fa ipnotizzare a tu per tu con il portiere. Riesce ugualmente a sbloccarla la formazione di Antonio Conte, con il nono gol stagionale di Scott McTominay: Raspadori mette in area un traversone morbidissimo, che lo scozzese sfrutta anticipando anche l’uscita scellerata di Turati. Non senza difficoltà, il Napoli torna a vincere in trasferta 91 giorni dopo il grande successo di Bergamo, al termine di una partita ad ogni modo insidiosa.
Roma vs Verona
In serata si affrontano Roma e Verona. Pronti, via e i giallorossi siglano immediatamente l’1-0: grandissima sventagliata di Cristante per Soulè, che aggancia splendidamente, punta e salta Valentini e poi cerca di superare Montipò con un pallonetto. Il tocco sotto dell’argentino è però troppo debole, ma sul pallone vagante si avventa come un vero rapace d’area Shomurodov, bravissimo a crederci e a realizzare il settimo centro stagionale. Dopo una partenza a razzo, la Magica gestisce la partita, non affondando il colpo. Solo a poco meno di 20 minuti dal 90’ Dovbyk, subentrato nella ripresa, sfiora il palo in girata, ma per il resto le occasioni scarseggiano. Gli scaligeri d’altro canto provano a creare qualcosa, ma non mettono mai in apprensione Svilar, che colleziona la tredicesima porta inviolata in campionato. Non smette di sognare all’Europa la squadra di Ranieri, sperando in passi falsi delle concorrenti da qui a fine campionato. I gialloblu invece restano saldi alla 14esima posizione, a +7 sulla zona retrocessione.
Empoli vs Venezia
La domenica di Pasqua parte con una fondamentale sfida salvezza tra Empoli e Venezia, entrambe a 24 punti prima del match e risiedenti al penultimo posto in classifica. Gli azzurri sono reduci da un terribile momento di forma, poiché la vittoria manca da ben 17 gare, mentre gli arancioneroverdi sono l’unica squadra a non aver ancora mai trovato i 3 punti lontani da casa. La gara è giocata ad alto ritmo, perché un successo permetterebbe a ciascuna di superare l’altra e di scavalcare anche il Lecce, quindi di uscire dalla zona retrocessione. Il primo tempo non regala particolari emozioni, se non per un’occasione di Doumbia al minuto 34, che dall’interno dell’area sterza sul destro e conclude in porta, ma Vasquez con un gran riflesso gli dice di no. Ad andare in vantaggio sono i toscani, al termine di un’azione insistita: confusione in area veneziana, con il pallone che viene spazzato via. Henderson scippa però il pallone a Busio e con un meraviglioso traversone di esterno trova Fazzini tutto solo in area: il 10 non sbaglia a tu per tu con Radu, che non può nulla sul tiro al volo del classe 2003. Primo gol stagionale per lui, secondo in assoluto in A. Passano 8 minuti e c’è un’altra prima volta, che vale il gol del pari: calcio d’angolo di Nicolussi Caviglia, Vasquez esce a vuoto sfiorando soltanto la sfera e Yeboah appoggia in rete da pochi passi. 1-1 e partita che torna in equilibrio. Ma all’85’ i lagunari completano la rimonta, grazie a Busio: le azioni partono sempre dall’ispiratissimo Yeboah, che di mancino serve Gytkjaer nello spazio. L’attaccante danese arriva sul pallone in allungo e il suo tentativo viene ribattuto da Vasquez, ma la sfera resta in area e diventa buona per Busio, che non può sbagliare da pochi passi. Quando la partita sembra non avere nient’altro da riservarci, arriva l’incredibile 2-2, firmato Anjorin: il centrocampista ex Chelsea, al ritorno da un infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo per oltre due mesi e mezzo, prende palla sulla trequarti, arriva fino al limite dell’area e spedisce all’angolino. Finisce 2-2 tra Empoli e Venezia, una sfida ricca di colpi di scena e di occasioni, che non cambia gli equilibri della classifica.
Bologna vs Inter
Alle 18 il Bologna ospita l’Inter, entrambe con il bisogno di fare punti per il proprio obiettivo. I nerazzurri partono meglio, sulle ali dell’entusiasmo dopo la qualificazione per le semifinali di Champions League: prima Lautaro viene liberato da una punizione battuta velocemente e prova a sorprendere Ravaglia con un morbido tocco sotto, che però l’estremo difensore rossoblu respinge in angolo, poi dal corner seguente Carlos Augusto manda a lato di pochi centimetri. L’occasione migliore del primo tempo è però per i felsinei, al 28’: Ndoye sgasa sulla destra, affrontato da Acerbi. il difensore ex Lazio non ha lo stesso passo dello svizzero, che lo salta di netto e poi appoggia a rimorchio per Dallinga, che non riesce a segnare per merito del salvataggio decisivo di Pavard, galvanizzato dall’aver segnato il primo gol in maglia nerazzurra qualche giorno fa. Nella ripresa subentra la stanchezza e si scatena anche un po’ di nervosismo, che l’arbitro Colombo fatica a contenere, perdendo un po’ il controllo della gara. Al 56’ Farris, vice di Inzaghi, va a protestare con il quarto uomo per le eccessive proteste della panchina emiliana e Italiano, stizzito dal comportamento dell’avversario, gli va incontro a muso duro, arrivando quasi un testa a testa. Colombo opta per l’espulsione di entrambi e da qui in poi ogni decisione verrà contestata animatamente da entrambe le squadre, con il clima che si fa sempre più rovente. In quanto a occasioni, invece, poco da segnalare, se non un palo meneghino di Lautaro, ma il gioco era fermo per una carica proprio del capitano della Beneamata su Ravaglia. Il Biscione negli ultimi minuti non riesce più a uscire dall’area e, sull’ultima palla della partita, il Bologna riesce a vincere la partita: rimessa laterale di Miranda, Bisseck non riesce a spazzare di testa, ma anzi favorisce Orsolini, che in semi rovesciata trafigge Sommer e regala il quarto posto alla propria squadra. Rete strepitosa dell’ex Juve, che permette al Napoli di agganciare l’Inter al primo posto, a sole 5 giornate dal termine. Anche stavolta a Inzaghi è mancato l’apporto delle seconde linee, con Correa e Taremi impalpabili e Bisseck sempre distratto. Inoltre, la stanchezza per i tanti impegni si vede ed è resa ancora più evidente proprio dalla mancanza di sostituti, che ha chiaramente un effetto sulle scelte del tecnico piacentino, che per esempio ha dovuto far compiere gli straordinari ai 3 difensori, ai 3 centrocampisti e a Lautaro.
Milan vs Atalanta
Chiude la domenica Milan-Atalanta. Gara non molto entusiasmante sul piano delle chances, ma molto fisica, con tanti duelli in mezzo al campo. Nella prima frazione le due formazioni si studiano, cercando i punti deboli dell’altra per poi colpire. Nella ripresa invece provano a giocare con più spregiudicatezza, ma mai senza scoprirsi eccessivamente. Di fatti, la rete del vantaggio orobico arriva al compimento di un’azione iniziata dalle retrovie e spettacolare: Ederson va da Pasalic, che di prima serve Retegui. Il capocannoniere del nostro campionato protegge il pallone dal pressing di Gabbia e allarga sull’out mancino, per l’avanzata del duo Ruggeri-Lookman. Il nigeriano punta la difesa rossonera e, al limite dell’area, crossa per Bellanova, che nel frattempo si era inserito alle spalle di Theo Hernandez: Bellanova di testa la rimette in mezzo per colui che aveva iniziato l’azione, Ederson, che non lascia scampo a Maignan e sblocca il match. Costruzione offensiva da insegnare nelle scuole calcio, perfetta e calcolata al millimetro. Al 70’ i nerazzurri falliscono clamorosamente il 2-0 con Retegui, ma portano comunque a casa la vittoria. L’Atalanta rimane stabilmente al terzo posto, mentre è notte fonda per il Diavolo, sempre più nono e staccato dal gruppo europeo. Prestazione totalmente insufficiente del Milan, che in 90 minuti tira solamente una volta in porta e non spaventa mai Carnesecchi. L’unica speranza di salvare la stagione è nella partita di mercoledì, il derby di ritorno di Coppa Italia, che permetterebbe agli uomini di Conceicao di arrivare in finale e giocarsi l’accesso all’Europa League, oltre che a ottenere il secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa.
Infine, mancano altre 4 sfide per concludere la giornata, ma sono state rinviate a causa della morte di Papa Francesco. Ora queste gare sono state spostate a mercoledì 23 alle 18.30, per non sovrapporsi con il derby in prima serata.