L'inchiesta della Procura di Roma coinvolge una società cooperativa e vede 36 indagati: sigilli a quote societarie e autovetture di grossa cilindrata immatricolate sulla base di falsi titoli autorizzativi
Usavano licenze ottenute dal Comune, ma le sedi legali e le rimesse dei veicoli erano solo fittiziamente ubicate in città: in realtà operavano a Roma. Denunciati dalla polizia