escursionista disperso, si esclude un suo allontanamento: nuove ricerche 

La Prefettura: «Lanciotti può essere solo sul Gran Sasso»

TERAMO. Oggi sono tre settimane dalla scomparsa sul Gran Sasso di Giorgio Lanciotti, il 35enne rosetano residente a Pineto che sabato 21 settembre è salito da solo sulla vetta orientale del Corno...

TERAMO. Oggi sono tre settimane dalla scomparsa sul Gran Sasso di Giorgio Lanciotti, il 35enne rosetano residente a Pineto che sabato 21 settembre è salito da solo sulla vetta orientale del Corno Grande e non è mai stato ritrovato. La Prefettura, che coordina le ricerche, ieri ha diffuso una nota in cui sottolinea un elemento importante: «Anche dalle approfondite indagini investigative condotte dall’Arma dei carabinieri, che non escludono nessuna pista, non sono emersi ad oggi elementi tali da far ritenere che la persona possa trovarsi in luogo diverso dalle zone in cui si sono concentrate le ricerche. Pertanto le stesse operazioni proseguiranno sul massiccio del Gran Sasso». Traduzione: si è indagato anche sulla possibilità che Lanciotti si sia allontanato, volontariamente o meno, dal nostro territorio, ma tutti gli elementi raccolti portano a escludere questa ipotesi.
Ieri si è tenuto un ulteriore punto di situazione sulle ricerche di Lanciotti, a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’Arma dei carabinieri, del comando dei vigili del fuoco, del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico e del soccorso alpino della guardia di finanza. «Tutti gli intervenuti», si legge nella nota, «hanno confermato che le ricerche proseguono incessantemente con lo stesso impegno e dedizione da parte di tutto il personale specializzato coinvolto». Dopo il forte vento di giovedì, ieri due elicotteri dei vigili del fuoco e della guardia di finanza hanno portato in quota il personale del Soccorso alpino e speleologico e del soccorso alpino della guardia di finanza e sono stati utilizzati droni. «I vigili del fuoco e il Soccorso alpino», prosegue la Prefettura, «torneranno sulle zone già ampiamente battute, compreso il versante aquilano».