propezzano di morro d’oro
Sannicandro espone nell’abbazia
La personale “Vite” dell’artista teramano aprirà sabato 17 luglio
MORRO D’ORO. Sarà inaugurata sabato 17 luglio alle 19 nell’ abbazia di Propezzano a Morro d’Oro la mostra “Vite”, personale dell’artista teramano Fabrizio Sannicandro a cura della psicologa ed ecopsicologa Ilaria Ponzi, presentata ieri mattina in Provincia alla presenza del sindaco Romina Sulpizii.
«Il percorso espositivo inizia dal cuore concettuale della mostra: l’opera corale nata dalla raccolta di brani autobiografici di partecipanti volontari», spiega la stessa Ponzi nel catalogo di presentazione.
Sannicandro, con la open call “Segni di Vite” lanciata nel mese di giugno 2021, ha infatti chiamato a sé le persone, invitandole a donargli in forma di parole una poesia o un breve pensiero personale, uno scritto indicativo del proprio vivere che trovano una traduzione visiva nella mostra. Nasce così l’opera corale “Segni di Vite” che simultaneamente apre e chiude il percorso espositivo generando uno spazio espressivo comune di rispecchiamento, di condivisione e connessione tra l’artista e le persone. Un’opera aperta attraverso la quale «l’artista testimonia così la consapevolezza del flusso storico e biologico nel quale tutti gli esseri compongono di fatto un’unità, l’illusorietà dei singoli ego, e l’acquisizione di senso nel tutto di una storia non ufficiale», aggiunge Ponzi, «frammenti di esistenze ai quali Sannicandro si connette e dà forma nel passaggio dalle parole all’immagine, non come illustratore, ma piuttosto come canalizzatore di vissuti. Le storie personali contribuiscono ad un substrato esistenziale condiviso e riemergono permeando tutta la mostra, accordando così su di un’unica nota opere diverse per tecniche e contenuto».
Il resto del percorso espositivo si dipana ritmato da carte e dipinti di diversi formati, i soggetti, figure eteree o animali, mai perfettamente riconoscibili, associabili a memorie collettive e atmosfere senza tempo. “Vite” è visitabile fino al 22 agosto.
«Il percorso espositivo inizia dal cuore concettuale della mostra: l’opera corale nata dalla raccolta di brani autobiografici di partecipanti volontari», spiega la stessa Ponzi nel catalogo di presentazione.
Sannicandro, con la open call “Segni di Vite” lanciata nel mese di giugno 2021, ha infatti chiamato a sé le persone, invitandole a donargli in forma di parole una poesia o un breve pensiero personale, uno scritto indicativo del proprio vivere che trovano una traduzione visiva nella mostra. Nasce così l’opera corale “Segni di Vite” che simultaneamente apre e chiude il percorso espositivo generando uno spazio espressivo comune di rispecchiamento, di condivisione e connessione tra l’artista e le persone. Un’opera aperta attraverso la quale «l’artista testimonia così la consapevolezza del flusso storico e biologico nel quale tutti gli esseri compongono di fatto un’unità, l’illusorietà dei singoli ego, e l’acquisizione di senso nel tutto di una storia non ufficiale», aggiunge Ponzi, «frammenti di esistenze ai quali Sannicandro si connette e dà forma nel passaggio dalle parole all’immagine, non come illustratore, ma piuttosto come canalizzatore di vissuti. Le storie personali contribuiscono ad un substrato esistenziale condiviso e riemergono permeando tutta la mostra, accordando così su di un’unica nota opere diverse per tecniche e contenuto».
Il resto del percorso espositivo si dipana ritmato da carte e dipinti di diversi formati, i soggetti, figure eteree o animali, mai perfettamente riconoscibili, associabili a memorie collettive e atmosfere senza tempo. “Vite” è visitabile fino al 22 agosto.