Teatro romano, nuovi progettisti È un gruppo di architetti aquilani
Per effetto di una sentenza del Tar l’appalto in precedenza assegnato dal Comune a uno spagnolo ora sarà di professionisti esclusi per irregolarità contributive ritenute non rilevanti dal tribunale
TERAMO. Il recupero del teatro romano non ingrana la marcia giusta. La sentenza del Tar che ha accolto il ricorso di uno dei gruppi di progettazione esclusi dall'appalto costringe il Comune a fare dietrofront.
L'amministrazione, dopo una lunga e tormentata verifica delle offerte iniziata oltre due anni fa, poco prima dell'estate aveva affidato l'incarico di progettare il ripristino del teatro romano tramite l'abbattimento di casa Salvoni e della parte ancora in piedi di palazzo Adamoli all'archistar madrileno Salvador Perez Arroyo. Il professionista spagnolo si era aggiudicato la gara dopo che i tre studi che lo precedevano nella graduatoria stilata dall'ente erano stati estromessi per irregolarità contributive dei suoi componenti. Uno dei gruppi finiti fuori gioco, l'Aig dell'Aquila, ha però impugnato il provvedimento davanti al Tar contraddicendo i motivi dell'esclusione. Al Comune, nel ricorso firmato dal raggruppamento temporaneo di professionisti, è stato addebitato sia l'eccesso di potere, perché la violazione attribuita a uno dei componenti non sarebbe stata effettivamente contestata all'interessato dal suo istituto previdenziale, e la non proporzionalità della sanzione, perché l'irregolarità evidenziata riguardava appunto un solo tecnico tra quelli associati e risultava di modesta entità. Le tesi dell'Aig sono state accolte dal Tar, che dunque, ha rimesso in pista il gruppo per l'affidamento dell'incarico.
«La violazione contributiva imputabile al professionista», scrive il tribunale amministrativo, «è stata notificata dopo la scadenza del termine di presentazione delle offerte». Fino a quel momento, spiega la sentenza, l'irregolarità contributiva «non era stata definitivamente accertata, in quanto non era stata comunicata al tecnico, né gli era stato notificato alcun atto di accertamento o alcun invito al pagamento».
Il professionista in questione, tra l'altro, nel frattempo aveva regolarizzato la propria posizione e dunque risulterebbe scorretta l'attestazione negativa nei suoi confronti rilasciata dall'istituto previdenziale su richiesta del Comune. Di conseguenza anche l'esclusione sancita dall'ente non è giustificata. «Rispettiamo la sentenza», osserva il sindaco Maurizio Brucchi dopo aver esaminato il provvedimento con l'avvocatura dell'ente, «non proporremo ricorso al consiglio di Stato». L'incarico di progettazione, dunque, sarà assegnato all'Aig con tante scuse per il disturbo all'archistar spagnolo e al suo staff. «I motivi dell'esclusione erano indipendenti dalla bontà del progetto», precisa Brucchi, ma riguardavano aspetti amministrativi che avevamo verificato con l'istituto previdenziale».
Gennaro Della Monica
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