Teramo, assunzioni truffa dei detenuti Cinquecento euro per uscire dal carcere
Si allarga l’inchiesta, anche quattro rom indagati per evasione
TERAMO. Cinquecento euro per una falsa assunzione che poteva garantire la semilibertà: di notte in carcere, di giorno fuori a lavorare. Parallelamente all’indagine del pm Stefano Giovagnoni sulle assunzioni truffa di detenuti, i carabinieri di Sant’Egidio hanno rimesso un nuovo rapporto sul tavolo del sostituto procuratore Davide Rosati. Il secondo filone dell’inchiesta riguarda sempre finte assunzioni di detenuti dietro presunto compenso: secondo l’accusa mossa ad A.C., 60 anni del posto, sarebbe stata favorita l'evasione dal carcere di quattro rom (agli arresti per reati di droga, e cumulo pene per furto e ricettazione) grazie al permesso ottenuto dal tribunale di sorveglianza per lavorare. Il doppio losco giro è stato scoperto dai carabinieri diretti dal maresciallo capo Mario De Nicola e coordinati dal capitano Pompeo Quagliozzi. Nell’inchiesta di Giovagnoni, A.C. di 32 anni di Sant’Egidio alla Vibrata, titolare di un'impresa edile (chiusa dai carabinieri in una precedente indagini su assunzioni fittizie) aveva avanzato richiesta al tribunale per far uscire dal carcere, per motivi di lavoro, un nordafricano in cella per droga. Lo stesso imprenditore edile aveva avanzato un’altra richiesta per una rom la quale avrebbe, invece, dovuto fare la badante all'anziana madre di lui. Ma ad insospettire i militari è stata la condizione di indigenza della donna, che del raggiro era all'oscuro- e che vive anche grazie al sussidio del Comune. Come poteva permettersi una badante? Il figlio della donna è stato denunciato per false dichiarazioni e attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria. Nella seconda inchiesta, è stato invece denunciato il 60enne. L'uomo risultava essere finto titolare di una ditta di abbigliamento. Aveva richiesto la libertà per tre uomini ed una donna rom di Alba e Martinsicuro. Ma era stata autorizzata solo la donna (che era ai domiciliari) la quale, in realtà, non svolgeva alcun mestiere. Un ragioniere è stato denunciato per concorso in false dichiarazioni.(a.d.p.)