Abruzzo: il Parco della Costa parte col piede giusto, "Ma quel Resort..."
Il Wwf approva la bozza del commissario De Dominicis. Prescrizioni larghe e no del ministero al progetto di San Vito
PESCARA. Una cartina che abbraccia la costa da Ortona (zona stazione di Tollo) fino a San Salvo al confine con il Molise, nella quale dominano grandi aree verdi chiaro, con piccole macchie scure e marroni nei punti più montuosi: ecco la proposta di perimetrazione del Parco della Costa teatina sul quale ora si accende il confronto. Il piano l’ha illustrato il commissario del Parco, Pino De Dominicis, ai portatori di interesse e alle associazioni ambientaliste, dopo averne discusso con gli amministratori dei Comuni interessati. «Una bozza», precisa il commissario nominato dalla giunta regionale, «sulla base del quale il Parco potrà finalmente presto prendere forma».
L’Abruzzo lo attende da 14 anni ormai, da quando il Parco è stato istituito dal governo dando poi l’incarico di formalizzarlo alla Regione. Cose quanto mai ardua perché sulle varie proposte che si sono succedute si sono sempre scatenate aspre polemiche e battaglie tra “i pro” e “i contro” che non hanno portato a nulla.
Questa volta la bozza riceve subito il parere positivo del Wwf. «Il commissario ha lavorato bene e in fretta, la proposta rappresenta un punto fermo da cui partire», è il commento del presidente Luciano Di Tizio.
La cartina, dunque: il Parco si estende in modo continuo escludendo i porti di Ortona e Vasto ed i centri storici (a meno che i Comuni non chiedano di inserirli), ma non le borgate marine. Vi sono tutte le aree naturalistiche di pregio - Sic e Riserve - andando anche al di là dei confini dei comuni inizialmente coinvolti (come ad esempio Pollutri con il Bosco di Don Venanzio o il Bosco di Mozzagrogna). Un'altra prescrizione è stata quella di allargare alcuni corridoi che nelle precedenti proposte erano assai ridotti. Infine il ministero per l’Ambiente ha considerato inconcepibile lasciare fuori dal Parco un'area tra due rami di un Sic, quella del progettato resort di San Vito sul quale l’amministrazione comunale, invece, insiste. «Il vero valore aggiunto di questo Parco sono le zone agricole di pregio», ha sottolineato De Dominicis, «faranno da volano per il rilancio dell'economia in tutta la costa teatina».
Le modifiche potranno essere concordate con gli “attori” del Parco. Con due certezze. La prima: « Il marchio del Parco sarà una preziosa garanzia per aziende e consumatori», spiega il commissario, che passa alla seconda: «Il mio incaricio scade ad agosto, ma il mio compito voglio concluderlo prima».
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