Bruxelles, la Regione blocca il concorso
Troppo costoso, sarà solo il presidente Chiodi l’ambasciatore dell’Abruzzo in Europa.
PESCARA. Tagliato con un iter piuttosto singolare l’ambito posto di dirigente della Regione Abruzzo a Bruxelles. Nel mese di luglio l’ente lancia il bando per individuare il responsabile del «servizio Attività di collegamento con l’Unione Europea a Bruxelles», una figura che fin dall’insediamento è stata considerata strategica dal presidente della giunta, Gianni Chiodi.
Il presidente aveva parlato di un ambasciatore dell’Abruzzo a Bruxelles a fine ottobre poi l’assessore regionale al personale Federica Carpineta, nell’annunciare i primi passi di una profonda riorganizzazione e razionalizzazione della macchina amministrativa, ha dato notizia del taglio di 11 servizi ed altrettanti posti da dirigente, ritenuti superflui e comunque non indispensabili.
Ma tra gli 11 servizi c’è anche quello del collegamento con Bruxelles.
Quindi la Regione nel giro di tre mesi ha fatto dietrofront. E quando il taglio dei servizi, sul quale c’è l’intesa con i sindacati, sarà ufficializzato, dovrà essere annullato il bando scaduto il 17 agosto scorso. Un atto che non farà piacere ai 35 professionisti, sia dirigenti interni, sia esterni, che hanno presentato domanda inviando alla Regione i curricula secondo quanto stabilito nelle procedure. E non è escluso, inoltre, che qualcuno possa impugnare la decisione anche se in ambienti regionali sottolineano che un cambio di linea del genere è giustificato dalla norma. Che cosa può aver portato la Regione a tornare sui propri passi? Sicuramente l’aspetto economico della questione: il posto di dirigente a Bruxelles, anche per questo molto ambito, assegna al titolare il privilegio di uno stipendio netto di 11mila euro al mese, visto che all’emolumento base da dirigente che si aggira intorno ai 3 mila euro netti, si deve aggiungere l’indennità di trasferta all’estero stabilite dalla legge.
Si spiega così il perché ci sia stato un assalto visto il numero di domande decisamente alto. Sempre da fonti regionali emerge che un altro dei motivi del taglio sia da ricercare nel fatto che tra i molti curricula arrivati nessuno abbia particolarmente colpito i vertici regionali, che così avrebbero deciso di gestire con la direzione della Presidenza della Giunta il delicato compito.
La nomina del dirigente rientrava nel pacchetto nomine per il rinnovo di Cda di società regionali di una certa importanza che la maggioranza regionale di centrodestra doveva fare dopo la ripresa estiva dell’attività amministrativa. Si tratta di decisioni ancora da completare: devono ancora essere rinnovati i Cda di Saga, Fira ed Abruzzo Engineering.
In relazione a quest’ultima, il cui pacchetto è al 60% della Regione, al 30% di Finmeccanica e al 10% della provincia dell’Aquila, l’assemblea fissata per ieri è stata rinviata al 9 quando è in programma l’assemblea straordinaria per fare la modifica dello statuto al fine di ampliare il Cda da 3 a 5 componenti in attuazione di una norma della finanziaria che consente un Consiglio a 5 per le società partecipate con un capitale superiore a 200mila euro.
Per questo discorso la Fira deve ridurre il numero da sette a cinque. Nello stesso giorno, ancora per quanto riguarda Abruzzo Engineering, è fissata la seduta ordinaria per la nomina dei nuovi vertici di una società che ha circa 200 dipendenti ed attraversa un periodo di crisi finanziaria e di commesse per il quale occorre subito un rilancio con un nuovo piano industriale.
Il presidente aveva parlato di un ambasciatore dell’Abruzzo a Bruxelles a fine ottobre poi l’assessore regionale al personale Federica Carpineta, nell’annunciare i primi passi di una profonda riorganizzazione e razionalizzazione della macchina amministrativa, ha dato notizia del taglio di 11 servizi ed altrettanti posti da dirigente, ritenuti superflui e comunque non indispensabili.
Ma tra gli 11 servizi c’è anche quello del collegamento con Bruxelles.
Quindi la Regione nel giro di tre mesi ha fatto dietrofront. E quando il taglio dei servizi, sul quale c’è l’intesa con i sindacati, sarà ufficializzato, dovrà essere annullato il bando scaduto il 17 agosto scorso. Un atto che non farà piacere ai 35 professionisti, sia dirigenti interni, sia esterni, che hanno presentato domanda inviando alla Regione i curricula secondo quanto stabilito nelle procedure. E non è escluso, inoltre, che qualcuno possa impugnare la decisione anche se in ambienti regionali sottolineano che un cambio di linea del genere è giustificato dalla norma. Che cosa può aver portato la Regione a tornare sui propri passi? Sicuramente l’aspetto economico della questione: il posto di dirigente a Bruxelles, anche per questo molto ambito, assegna al titolare il privilegio di uno stipendio netto di 11mila euro al mese, visto che all’emolumento base da dirigente che si aggira intorno ai 3 mila euro netti, si deve aggiungere l’indennità di trasferta all’estero stabilite dalla legge.
Si spiega così il perché ci sia stato un assalto visto il numero di domande decisamente alto. Sempre da fonti regionali emerge che un altro dei motivi del taglio sia da ricercare nel fatto che tra i molti curricula arrivati nessuno abbia particolarmente colpito i vertici regionali, che così avrebbero deciso di gestire con la direzione della Presidenza della Giunta il delicato compito.
La nomina del dirigente rientrava nel pacchetto nomine per il rinnovo di Cda di società regionali di una certa importanza che la maggioranza regionale di centrodestra doveva fare dopo la ripresa estiva dell’attività amministrativa. Si tratta di decisioni ancora da completare: devono ancora essere rinnovati i Cda di Saga, Fira ed Abruzzo Engineering.
In relazione a quest’ultima, il cui pacchetto è al 60% della Regione, al 30% di Finmeccanica e al 10% della provincia dell’Aquila, l’assemblea fissata per ieri è stata rinviata al 9 quando è in programma l’assemblea straordinaria per fare la modifica dello statuto al fine di ampliare il Cda da 3 a 5 componenti in attuazione di una norma della finanziaria che consente un Consiglio a 5 per le società partecipate con un capitale superiore a 200mila euro.
Per questo discorso la Fira deve ridurre il numero da sette a cinque. Nello stesso giorno, ancora per quanto riguarda Abruzzo Engineering, è fissata la seduta ordinaria per la nomina dei nuovi vertici di una società che ha circa 200 dipendenti ed attraversa un periodo di crisi finanziaria e di commesse per il quale occorre subito un rilancio con un nuovo piano industriale.