L'appuntato dei carabinieri Giovanni D'Alfonso, di Penne

TORINO

Carabiniere abruzzese ucciso, chiuse le indagini per quattro ex Br

L'appuntato di Penne Giovanni D'Alfonso morì a 44 anni nello scontro a fuoco alla Cascina Spiotta il 5 giugno 1975. L'inchiesta aperta grazie all'esposto del figlio del militare

TORINO La Procura di Torino ha chiuso l'indagine incentrata sulla sparatoria fra carabinieri e brigatisti rossi alla Cascina Spiotta, nell'Alessandrino, dove il 5 giugno 1975 fu ucciso l'appuntato dei carabinieri, Giovanni D'Alfonso, 44 anni, di Penne.

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Gli indagati, a vario titolo, sono quattro ex esponenti delle Brigate Rosse: i capi storici Renato Curcio e Marino Moretti e i militanti Lauro Azzolini e Pierluigi Zuffada. Lo scontro a fuoco avvenne in occasione della liberazione di Vittorino Vallarino Gancia, imprenditore vinicolo che era stato rapito il giorno precedente.

Il fascicolo è stato aperto dopo l'esposto con cui il figlio di D'Alfonso invitò la Procura a indagare sulla presenza, durante la sparatoria, di un brigatista che non era mai stato individuato. I sospetti degli inquirenti si sono poi indirizzati verso Azzolini. Del caso si sono occupati i carabinieri del Ros.

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I funerali di Giovanni D'Alfonso si svolsero il 13 giugno 1975 a Manoppello e la salma fu tumulata nella chiesa di san Pancrazio dove si era sposato nel 1961. L'appuntato è stato insignito della medaglia d’argento al Valor militare "alla memoria" nel 28 aprile 1976. Medaglia d'oro di vittima del terrorismo. Gli è stata anche intitolata la caserma della Stazione dei carabinieri di San Valentino in Abruzzo Citeriore.