Confcommercio: Chiodi tagli le tasse

«Bene il risanamento della sanità, ora mantenga l'impegno»

PESCARA. Una sanità in attivo per il secondo anno consecutivo apre necessariamente una riflessione sui tempi della riduzione delle maggiori aliquote fiscali. Ieri il commissario Gianni Chiodi annunciando i 5 milioni di attivo nel 2011 su un avanzo di quasi 61 milioni, ha anticipato il tema, chiarendo che da giugno, dopo cioè la seconda verifica al tavolo di monitoraggio dei ministeri della Salute e dell'Economia, lavorerà per la riduzione delle aliquote. Per affrontare poi al tavolo di dicembre la questione della fine del commissariamento, così da arrivare al 2013, anno elettorale, con le spalle più leggere, essendosi liberato presumibilmente anche del ruolo di commissario alla ricostruzione. Per Chiodi una marcia a tappe forzate anche se non priva di incertezze. L'abbassamento delle tasse in un anno di manovre montiane lacrime e sangue sarebbe una boccata d'ossigenno non solo per le famiglie che, secondo Bankitalia, sono sempre più povere e risparmiano sempre meno, ma anche per le imprese, che con l'1% in più di Irap rispetto alle regioni più vicine (Marche soprattutto) vedono eroso qualsiasi tentativo di guadagnare in competitività.

Ieri lo hanno ricordato a Chiodi il presidente della Confcommercio Abruzzo Giandonato Di Sante, appena riconfermato alla presidenza della Banca dell'Adriatico, e il direttore dell'associazione Celso Cioni: «Nei giorni scorsi Confcommercio Abruzzo richiese ufficialmente al presidente Chiodi di procedere alla riduzione di Irap e delle addizionali Irpef, alla luce del risanamento della situazione di bilancio riferito alla Sanità Regionale», hanno detto Di Sante e Cioni, «in coerenza con quanto lo stesso Chiodi aveva promesso allorquando vennero inaspriti i balzelli proprio per consentire il risanamento fortunatamente oggi avvenuto. Chiodi proprio ieri ha annunciato la volontà di procedere alle riduzioni di Irap e delle addizionali Irpef».

Confcommercio Abruzzo, proprio per questo, «accoglie con particolare soddisfazione l'orientamento del presidente della Regione e, attraverso le riduzioni annunciate, restituirà margini economici preziosi al sistema delle piccole e medie imprese abruzzesi fino ad oggi oppresse da un livello di pressione fiscale eccessivo e non più sostenibile».

Confcommercio Abruzzo «auspica» infine, «che tali annunciate riduzioni possono essere adottate nel più breve tempo possibile proprio per dare una boccata di ossigeno al sistema regionale produttivo».

All'interno clima di ottimismo creato dal risultato contabile non si placano però le polemiche politiche. Il senatore dell'Idv Alfonso Mascitelli, coordinatore regionale del partito di Di Pietro, avanza sospetti sul bilancio della sanità regionale.

Secondo Mascitelli «nelle pieghe del presunto pareggio si possono nascondere molti artifici contabili. Oltre alle spese non conteggiate della mobilità passiva, il cui conto slitta in media a due anni dopo, si aggiungono le risorse per la medicina di base disposte con delibera Cipe e non utilizzate a pieno per dirottarle sul disavanzo, e poi i 47 milioni dell'assicurazione privata del San Salvatore dell'Aquila che sono stati utilizzati per il ripiano dei deficit della Asl, o le risorse sottratte ai fondi Fas e che dovrebbero essere reintegrate secondo gli impegni presi, o per non parlare dei 250 milioni di euro promessi per i nuovi ospedali e svaniti nel nulla».

«Il dato di fondo», dice Mascitelli, «è che hanno provveduto soltanto ai tagli di spesa su servizi e reparti ospedalieri, in assenza di riforme strutturali contestuali negli altri settori della sanità, per cui la eventuale riduzione delle maggiori tasse sarà fatta, quando sarà fatta, solo a scopi elettoralistici, in quanto non appena si farà a meno dei 129 milioni di maggior gettito tributario, i conti della sanità confermeranno subito un nuovo deficit».

Intanto il consigliere regionale Riccardo Chiavaroli attacca il segretario del Pd Silvio Paolucci, al quale riconosce una «faccia tosta invidiabile» per aver «invocato l'immediata riduzione delle tasse».

«Paolucci dovrebbe sapere», spiega Chiavaroli, «che se Prodi fu costretto a commissariare l'Abruzzo per la sanità e a imporre una tassazione ulteriore lo si dovette proprio al disastro provocato dal precedente governo regionale sostenuto dal partito di Paolucci. In questi ultimi tre anni Chiodi, il Pdl e la maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale, hanno lavorato alacremente, con responsabilità e determinazione, per mantenere gli impegni assunti con il piano di rientro dal debito mentre Paolucci si dilettava nel confezionare comunicati stampa denigratori in cui mai, neanche per sbaglio, è affiorato un benché minimo contributo di idee, una proposta o almeno un suggerimento».

«È evidente che andremo a una graduale riduzione della tassazione», conclude il consigliere Chiavaroli, «ma questo non perché lo dica il Paolucci di turno, ma perché il centrodestra ha saputo creare le condizioni necessarie affinché questo diventasse possibile».

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