«Idee e legalità, solo così si cresce»
E gli imprenditori junior lanciano il logo «Don’t forget L’Aquila».
PESCARA. Sono tornati da Capri, dal convegno nazionale dei Giovani Imprenditori, con un nuovo presidente ma con la stessa idea in testa: lavorare per una regione più unita, più innovativa, dove il tema della legalità e dell’etica assuma un ruolo centrale. Proprio a un convegno sul tema della legalità debutterà il 20 novembre a Ortona il neopresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo Mauro Barnabei, in carica da ieri dopo aver preso le consegne a Capri dall’uscente Fabio Spinosa Pingue. L’incontro è organizzato dalla territoriale di Chieti, guidata da Giuseppe Ranalli, in collaborazione con l’associazione regionale. D’altra parte per l’Abruzzo si aprono anni decisivi. Il terremoto da un lato, la modifica dei regolamenti europei con la scomparsa progressiva dei fondi strutturali dall’altro, renderà necessario collocarsi sul mercato con idee nuove ma anche con un’amministrazione pubblica che sia da stimolo e non da freno e che faccia del rispetto delle regole un impegno irrinunciabile.
Ma cosa sperano per l’Abruzzo i giovani di Confindustria? «Come giovane imprenditore», dice Riccardo D’Alessandro, della Galeno di Ortona, «ritengo che il rilancio dell’economia regionale debba realizzarsi attraverso investimenti per il miglioramento delle infrastrutture, facilitazione dell’accesso al credito per le imprese ma soprattutto attraverso la promozione di una “green economy”. Infatti quella delle energie rinnovabili potrebbe rivelarsi una carta vincente sotto molteplici aspetti: andrebbe a contenere i costi aziendali legati all’energia, darebbe una scossa all’economia locale producendo nuovi investimenti e in più favorirebbe lo sviluppo e l’incentivazione delle energie rinnovabili per minimizzare l’impatto ambientale». Domenico Melchiorre della Taim spera che la Regione risolva finalmente i problemi della sanità e si possa tornare a una tassazione meno pesante, «per dare una maggiore flessibilità all’azienda», dice Melchiorre, «che potrà investire quei soldi in altro modo».
Un ruolo potrà giocarlo anche l’associazione dei Giovani imprenditori: «A Capri ho visto che il legame tra le territoriali abruzzesi è sempre più forte», dice Melchiorre «questo ci darà più spinta e più peso anche a livello nazionale». Per Carlo Imperatore, vicedirettore di Confindustria L’Aquila, il nodo abruzzese oggi sta tutto nel “cratere” e nelle problematiche legate al terremoto. «L’obiettivo di Confindustria è quello di ridare impulso alle imprese e di promuoverne lo sviluppo in modo che possano beneficiare della ricostruzione. Naturalmente noi vogliamo anche promuovere il territorio nei confronti delle nuove imprese che potrebbero insediarvisi cogliendo da questa tragedia un’opportunità». Sul terremoto i giovani di Confindustria Abruzzo si sono mossi subito, ricorda Giuseppe Ranalli, allestendo per esempio un’open space all’Aquila dove per sei mesi le aziende danneggiate dal sisma hanno trovato ospitalità e hanno potuto mantenere l’operatività.
«Ma siamo stati anche uno snodo per i servizi di informazione», spiega ancora Ranalli, «e un punto di raccolta per iniziative pubbliche e per la raccolta di contributi come quella, presentata a Capri dalla presidente Federica Guidi, della ricostruzione della scuola della Dottrina cristiana». Ma per continuare a mantenere alta l’attenzione sull’Aquila i Giovani di Confindustria lanciano ora il logo “Don’t forget L’Aquila” disegnato da un loro associato Stefano Panella. «Questo marchio, che andrà stampato sulle carte intestate degli associati che vorranno aderire», spiega Ranalli, «rafforza innanzitutto lo spirito d’appartenenza delle aziende associate, dall’altro, attraverso la corrispondenza commerciale, avrà la capacità di attrarre e mantenere l’interesse sull’Aquila». Al marchio sarà collegato un sito per la raccolta di contributi.
Ma cosa sperano per l’Abruzzo i giovani di Confindustria? «Come giovane imprenditore», dice Riccardo D’Alessandro, della Galeno di Ortona, «ritengo che il rilancio dell’economia regionale debba realizzarsi attraverso investimenti per il miglioramento delle infrastrutture, facilitazione dell’accesso al credito per le imprese ma soprattutto attraverso la promozione di una “green economy”. Infatti quella delle energie rinnovabili potrebbe rivelarsi una carta vincente sotto molteplici aspetti: andrebbe a contenere i costi aziendali legati all’energia, darebbe una scossa all’economia locale producendo nuovi investimenti e in più favorirebbe lo sviluppo e l’incentivazione delle energie rinnovabili per minimizzare l’impatto ambientale». Domenico Melchiorre della Taim spera che la Regione risolva finalmente i problemi della sanità e si possa tornare a una tassazione meno pesante, «per dare una maggiore flessibilità all’azienda», dice Melchiorre, «che potrà investire quei soldi in altro modo».
Un ruolo potrà giocarlo anche l’associazione dei Giovani imprenditori: «A Capri ho visto che il legame tra le territoriali abruzzesi è sempre più forte», dice Melchiorre «questo ci darà più spinta e più peso anche a livello nazionale». Per Carlo Imperatore, vicedirettore di Confindustria L’Aquila, il nodo abruzzese oggi sta tutto nel “cratere” e nelle problematiche legate al terremoto. «L’obiettivo di Confindustria è quello di ridare impulso alle imprese e di promuoverne lo sviluppo in modo che possano beneficiare della ricostruzione. Naturalmente noi vogliamo anche promuovere il territorio nei confronti delle nuove imprese che potrebbero insediarvisi cogliendo da questa tragedia un’opportunità». Sul terremoto i giovani di Confindustria Abruzzo si sono mossi subito, ricorda Giuseppe Ranalli, allestendo per esempio un’open space all’Aquila dove per sei mesi le aziende danneggiate dal sisma hanno trovato ospitalità e hanno potuto mantenere l’operatività.
«Ma siamo stati anche uno snodo per i servizi di informazione», spiega ancora Ranalli, «e un punto di raccolta per iniziative pubbliche e per la raccolta di contributi come quella, presentata a Capri dalla presidente Federica Guidi, della ricostruzione della scuola della Dottrina cristiana». Ma per continuare a mantenere alta l’attenzione sull’Aquila i Giovani di Confindustria lanciano ora il logo “Don’t forget L’Aquila” disegnato da un loro associato Stefano Panella. «Questo marchio, che andrà stampato sulle carte intestate degli associati che vorranno aderire», spiega Ranalli, «rafforza innanzitutto lo spirito d’appartenenza delle aziende associate, dall’altro, attraverso la corrispondenza commerciale, avrà la capacità di attrarre e mantenere l’interesse sull’Aquila». Al marchio sarà collegato un sito per la raccolta di contributi.