Il voto in Abruzzo, le alleanze per i ballottaggiL'Aquila, il Pdl non si apparenta con De Matteis
Nessun accordo anche fra Cialente e Fli. Avezzano, Cipollone va da solo contro Di Pangrazio. Montesilvano: il terzo polo si divide. Ortona: il centrosinistra non allarga l’alleanza. San Salvo: il centrodestra non si apparenta con l’Udc
PESCARA. Pochi gli apparentamenti ufficiali per i candidati sindaci in vista del ballottaggio del 20 e 21 maggio. All'Aquila il candidato del centrosinistra, Massimo Cialente (Pd, civiche, Sinistra, Sel, Api), è stato l'unico a siglare un accordo tecnico accogliendo l'Italia dei Valori. Nulla di fatto, invece, tra il Pdl e Giorgio De Matteis, leader del progetto politico «L'Aquila città aperta».
Al primo turno l'Italia dei valori si era presentata da sola, in una coalizione che comprendeva anche la lista civica L'Aquila oggi, ispirata dal movimento Sinistra per L'Aquila di Giuseppe Bernardi, entrambe a sostegno del candidato sindaco Angelo Mancini, che ha raccolto il 6,32% dei voti. Quest'ultimo, consigliere comunale uscente dell'Idv che ha sostenuto Cialente nella scorsa consiliatura, aveva scelto di staccarsi dal centrosinistra ufficiale. Ora il ripensamento: in caso di vittoria di Cialente, consentirà ai dipietristi di raddoppiare i seggi in consiglio: oltre allo stesso Mancini entrerebbe anche Giuliano Di Nicola. Un altro apparentamento per Cialente è invece saltato: quello con i finiani di Fli, al primo turno in solitaria con il candidato sindaco Enrico Verini.
Quanto all'altro candidato, Giorgio De Matteis (Mpa, civiche, Udeur, Udc), non è stato siglato alcun apparentamento ma solo l'accordo politico con il Pdl, che al primo turno ha appoggiato un altro candidato sindaco, Pierluigi Properzi. La base pidiellina aquilana ha rumoreggiato perché senza apparentamento formale anche in caso di vittoria di De Matteis, il partito non potrà fare entrare un altro consigliere comunale oltre a Guido Liris.
AVEZZANO. Ad Avezzano il Pdl va al ballottaggio con Italo Cipollone senza stringere alleanze. «Restiamo con la coalizione che ci ha sostenuto al primo turno» afferma il coordinatore provinciale Massimo Verrecchia «avevamo rivolto un invito a candidati che appartenevano a forze moderate (Cosimati, Di Matteo e Rubeo, ndr) ma questi hanno scelto l'alleanza con la sinistra. Il nostro appello è rivolto ora agli elettori moderati che non si riconoscono in quella sinistra che per Avezzano non ha fatto nulla». Il centrosinistra di Giovanni Di Pangrazio si apparenta con la lista dell'ex assessore del Pdl Lorenzo De Cesare leader di Alleanza di Centro. L'apparentamento o collegamento ufficiale, in caso di vittoria, consentirà ad Alleanza di Centro di ottenere un seggio in consiglio. Seggio che invece già spetta all'altro alleato di Di Pangrazio, l'ex vicesindaco Iride Cosimati, anche lei fuoriuscita dal Pdl. La Cosimati però non farà l'apparentamento ma darà l'appoggio a Di Pangrazio. Oggi dovrebbe rompere gli indugi anche Pierpaolo Rubeo dell'Unione dei Marsi. Il movimento dovrebbe arrivare a una dichiarazione di voto in favore del candidato Di Pangrazio.
MONTESILVANO. I giochi sono fatti a Montesilvano. Almeno quelli che riguardano gli apparentamenti della liste a sostegno dei due candidati Attilio Di Mattia (41 per cento di voti al primo turno), per il centrosinistra, e Manola Musa (26 per cento), per il centrodestra, che, domenica e lunedì prossimi, si giocheranno il posto di nuovo sindaco al ballottaggio, il secondo turno di voto. Il Polo dell’alternativa di Francesco Maragno che, al primo turno di voto, aveva raccolto il 19 per cento dei voti, si è diviso: le liste di Fli e del Popolo di Montesilvano hanno assicurato l’appoggio a Di Mattia, mentre Maragno con Api e Democrazia e libertà sosterranno Musa. Non ha preso posizione ufficiale l’Mpa, ma l’indicazione di voto è per il candidato del centrosinistra.
SAN SALVO. Tiziana Magnacca, candidata sindaco del centrodestra a San Salvo, andrà con lo stesso schieramento che l'ha appoggiata al primo turno, cioè il Pdl e due formazioni civiche, Città Nuova e Lista Popolare, una coalizione che le ha consentito di ottenere 5.031 voti distanziando di 11 punti il suo competitor, Domenico Di Stefano (nuovo centrosinistra), che di preferenze ne ha prese 3.701. Non ci sarà quindi l'apparentamento con l'Udc perché «le richieste sono state irricevibili» ha detto la Magnacca. Nel centrosinistra resta la polemica sul mancato esplicito appoggio del Pd al candidato del nuovo centrosinistra Domenico Di Stefano.
ORTONA. Vincenzo D'Ottavio, candidato sindaco del centrosinistra a Ortona sarà sostenuto dalla coalizione vincente al primo turno. Niente apparentamenti al balottaggio forte del 41% del primo turno. Impegnato nella rincorsa il candidato del centrodestra Remo Di Martino (Pdl) chiamato a recuperare oltre 24 punti percentuali. Frenetiche le trattative per gli apparentamenti. Dal candidato del Pdl sono sfilati ieri Tommaso Cieri e Giulio Napoleone, i candidati a sindaco di area Pdl che si erano presentati con liste civiche. Non si conosce l'esito della trattativa, andata avanti fino a notte. Ma poco prima di cominciare Di Martino ha anticipato che «le premesse sono ottime sotto il profilo dei rapporti con i miei potenziali alleati, e sul piano oggettivo ribadisco che il voto al centrodestra nel primo turno è stato superiore a quello della coalizione di D'Ottavio. Si tratterà di rimettere insieme questo consenso indirizzandolo sull'unico candidato del centrodestra». (cr.re.)
Al primo turno l'Italia dei valori si era presentata da sola, in una coalizione che comprendeva anche la lista civica L'Aquila oggi, ispirata dal movimento Sinistra per L'Aquila di Giuseppe Bernardi, entrambe a sostegno del candidato sindaco Angelo Mancini, che ha raccolto il 6,32% dei voti. Quest'ultimo, consigliere comunale uscente dell'Idv che ha sostenuto Cialente nella scorsa consiliatura, aveva scelto di staccarsi dal centrosinistra ufficiale. Ora il ripensamento: in caso di vittoria di Cialente, consentirà ai dipietristi di raddoppiare i seggi in consiglio: oltre allo stesso Mancini entrerebbe anche Giuliano Di Nicola. Un altro apparentamento per Cialente è invece saltato: quello con i finiani di Fli, al primo turno in solitaria con il candidato sindaco Enrico Verini.
Quanto all'altro candidato, Giorgio De Matteis (Mpa, civiche, Udeur, Udc), non è stato siglato alcun apparentamento ma solo l'accordo politico con il Pdl, che al primo turno ha appoggiato un altro candidato sindaco, Pierluigi Properzi. La base pidiellina aquilana ha rumoreggiato perché senza apparentamento formale anche in caso di vittoria di De Matteis, il partito non potrà fare entrare un altro consigliere comunale oltre a Guido Liris.
AVEZZANO. Ad Avezzano il Pdl va al ballottaggio con Italo Cipollone senza stringere alleanze. «Restiamo con la coalizione che ci ha sostenuto al primo turno» afferma il coordinatore provinciale Massimo Verrecchia «avevamo rivolto un invito a candidati che appartenevano a forze moderate (Cosimati, Di Matteo e Rubeo, ndr) ma questi hanno scelto l'alleanza con la sinistra. Il nostro appello è rivolto ora agli elettori moderati che non si riconoscono in quella sinistra che per Avezzano non ha fatto nulla». Il centrosinistra di Giovanni Di Pangrazio si apparenta con la lista dell'ex assessore del Pdl Lorenzo De Cesare leader di Alleanza di Centro. L'apparentamento o collegamento ufficiale, in caso di vittoria, consentirà ad Alleanza di Centro di ottenere un seggio in consiglio. Seggio che invece già spetta all'altro alleato di Di Pangrazio, l'ex vicesindaco Iride Cosimati, anche lei fuoriuscita dal Pdl. La Cosimati però non farà l'apparentamento ma darà l'appoggio a Di Pangrazio. Oggi dovrebbe rompere gli indugi anche Pierpaolo Rubeo dell'Unione dei Marsi. Il movimento dovrebbe arrivare a una dichiarazione di voto in favore del candidato Di Pangrazio.
MONTESILVANO. I giochi sono fatti a Montesilvano. Almeno quelli che riguardano gli apparentamenti della liste a sostegno dei due candidati Attilio Di Mattia (41 per cento di voti al primo turno), per il centrosinistra, e Manola Musa (26 per cento), per il centrodestra, che, domenica e lunedì prossimi, si giocheranno il posto di nuovo sindaco al ballottaggio, il secondo turno di voto. Il Polo dell’alternativa di Francesco Maragno che, al primo turno di voto, aveva raccolto il 19 per cento dei voti, si è diviso: le liste di Fli e del Popolo di Montesilvano hanno assicurato l’appoggio a Di Mattia, mentre Maragno con Api e Democrazia e libertà sosterranno Musa. Non ha preso posizione ufficiale l’Mpa, ma l’indicazione di voto è per il candidato del centrosinistra.
SAN SALVO. Tiziana Magnacca, candidata sindaco del centrodestra a San Salvo, andrà con lo stesso schieramento che l'ha appoggiata al primo turno, cioè il Pdl e due formazioni civiche, Città Nuova e Lista Popolare, una coalizione che le ha consentito di ottenere 5.031 voti distanziando di 11 punti il suo competitor, Domenico Di Stefano (nuovo centrosinistra), che di preferenze ne ha prese 3.701. Non ci sarà quindi l'apparentamento con l'Udc perché «le richieste sono state irricevibili» ha detto la Magnacca. Nel centrosinistra resta la polemica sul mancato esplicito appoggio del Pd al candidato del nuovo centrosinistra Domenico Di Stefano.
ORTONA. Vincenzo D'Ottavio, candidato sindaco del centrosinistra a Ortona sarà sostenuto dalla coalizione vincente al primo turno. Niente apparentamenti al balottaggio forte del 41% del primo turno. Impegnato nella rincorsa il candidato del centrodestra Remo Di Martino (Pdl) chiamato a recuperare oltre 24 punti percentuali. Frenetiche le trattative per gli apparentamenti. Dal candidato del Pdl sono sfilati ieri Tommaso Cieri e Giulio Napoleone, i candidati a sindaco di area Pdl che si erano presentati con liste civiche. Non si conosce l'esito della trattativa, andata avanti fino a notte. Ma poco prima di cominciare Di Martino ha anticipato che «le premesse sono ottime sotto il profilo dei rapporti con i miei potenziali alleati, e sul piano oggettivo ribadisco che il voto al centrodestra nel primo turno è stato superiore a quello della coalizione di D'Ottavio. Si tratterà di rimettere insieme questo consenso indirizzandolo sull'unico candidato del centrodestra». (cr.re.)
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